domenica 22 novembre 2009

Debussy, s'il vous plaît!




Claude Debussy (1862-1918) ha la capacità di creare con la sua musica vere e proprie impressioni visive.

È difficile sottrarsi alla suggestione di quei suoni raffinati ed evocativi.

Tra i suoi 24 Préludes scelgo dal primo volume il preludio n. 8, La fille aux cheveux de lin”, la ragazza dai capelli di lino, forse il più famoso.

Un brano con andamento Très calme et doucement expressif, reso in maniera perfetta dal tocco magico di Arturo Benedetti-Michelangeli.


Buon ascolto!

4 commenti:

  1. Presenza di passaggio dovuta al puro caso (sempre che esista).
    Un esempio di "mia verità" è scrivere che questo brano è troppo calmo e dolcemente inespressivo "per i miei gusti". Questa definizione non è detto che sia una verità perché basata su un'opinione soggettiva.
    Di verità ce n'è una sola, unica, inconfutabile e mai opinabile... il problema è solo riuscire ad accettarla come tale.
    Fondamentale, per chi cerca la verità, è la chiarezza. I giochi di parole servono solo a coprirsi un poco nobile buco creato per un altrettanto poco nobile scopo ma, ainoi, necessario alla sopravvivenza.
    Cordialità.

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  2. Caro Anonimo,

    anche negli aspetti soggettivi si può sempre trovare una verità valida per tutti; ad esempio che questo pezzo è di Debussy, che è l'VIII dei Préludes, che ha un titolo; e che è un brano di musica e quindi soggetto a valutazioni personali, a differenza della matematica o di altre scienze.

    Nessun gioco di parole quindi sulla verità, e nessun buco nero.

    Ciò che si fonda sulla ragione e sulla constatazione di un fatto oggettivo non può essere messo in dubbio, senza insieme negare l'evidenza e la realtà. Si potrà discutere sulla validità del ragionamento, sulla certezza del fatto, ma di certo non possono esistere contemporaneamente due verità contraddittorie sullo stesso fatto o argomento.

    Invece ciò che per principio si fonda sulla fantasia e sull'immaginazione, deve essere considerato tale, cioè immaginazione, fantasia. Non si può mettere in dubbio che Debussy abbia scritto questo preludio, né che Miclengeli lo abbia suonato, mentre è affidato alla fantasia e al gusto della persona che ascolta il giudicare la bellezza o meno del brano.

    Ciao! Passa ancora, per caso, se ti va ;-)

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  3. Nella speranza che il Mirto offertomi stasera non abbia alterato troppo la mia capacità di comprensione risulta che, in linea di massima e nonostante abbia volutamente articolato la risposta,la pensiamo alla stessa maniera.
    Potrei ribattere che non può coesistere una verità "valida per tutti" con un concetto di soggettività proprio perché "prigioniera" di valutazioni personali. La concretezza data dal fatto che la composizione è di Debussy, che ha un titolo, etc., la definirei una realtà che non sempre, però, corrisponde alla verità in senso esatto. Ma sfocerei nel filosofico...
    Se ne ha voglia e soprattutto con chiarezza potrebbe gentilmente spiegarmi il significato che ha per Lei questa frase:

    "Se dici che la verità non esiste, sbagli, perché ne hai già affermata una".

    In pratica Lei va cercando qualcosa che non esiste? Era a questo che mi riferivo con "giochi di parole"...
    La ringrazio in anticipo e rinnovo le cordialità.

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    1. Ho visto solo ora questo commento, per cui rispondo con tre anni (!) di ritardo... Me ne scuso, carissimo Anonimo.

      Non è un gioco di parole affermare che la verità esiste anche per chi dice che non esiste, perché questi sta proprio affermando una verità (che vorrebbe negare!).

      Non è un gioco di parole, ma è qualcosa di tremendamente serio: lo scettico è sempre in contraddizione con sé stesso, poiché qualunque cosa dica, fa delle affermazioni o delle negazioni, e quindi esprimere delle verità.

      Questo ci dice che l'uomo è fatto per la verità, non per il dubbio, e solo la verità può soddisfarlo. Magari non sempre riusciamo a trovarla, siamo nell'incertezza; ma allora siamo "costretti" a metterci in ricerca, perché solo la verità può dare significato pieno e non contraddittorio alla nostra vita.

      La verità inoltre non è messa in discussione da opinioni personali. La prima riguarda aspetti oggettivi, dimostrabili; la seconda aspetti soggetti, personali.

      Una persona che vive in un clima tropicale troverà freddissima l'acqua del Mar Baltico, mentre non lo sarà per un polacco. Ma il termometro dirà che quell'acqua è di 10 gradi centigradi. Le impressioni personali non possono essere criterio di giudizio universale, mentre lo è un fatto dimostrabile, misurabile, verificabile; in questo caso ambedue i soggetti superano l'opinione personale e trovano un criterio di verità.

      Un caro saluto!

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