venerdì 31 ottobre 2014

La festa delle zucche vuote






Il mondo è vuoto d’ogni ideale,
nelle mie tasche non c’è un quattrino;
vuoto una zucca, metto un lumino,
fugge ogni male.

Il mondo è brutto, mi fa paura:
furti, omicidi, violenza e peste;
di mostri e streghe metto la veste,
questa è la cura.

Il mondo è sempre più interconnesso,
video, you tube, web, touch-screen;
poi vien la celtica festa Halloween,
e sei sconnesso.

Viva le zucche, viva la festa,
viva i vampiri, viva le streghe!
Ma per risolver tutte le beghe
ci vuol la testa.

Già noi viviamo in un mondo alieno,  
l'orrido e il brutto è in ogni giornata;
ci vuole pure questa nottata
per fare il pieno.



Amicusplato



giovedì 23 ottobre 2014

Anche i bancomat hanno un'anima




Stamani sono andato al bancomat per un prelievo e nel display è apparso, prima di ogni altra dicitura, l’augurio di buon compleanno.

Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso.

Un proverbio dice che “anche i banchieri hanno un’anima”. Ma, a quanto pare, ora han trovato il modo di infonderla anche nei loro sportelli automatici.

Ho ritirato il denaro con più soddisfazione del solito. Fa piacere ricevere un augurio e al tempo stesso un mazzetto di banconote, anche se queste ultime sono farina del mio sacco, per così dire.

Un augurio da uno sportello automatico e un autoregalo. Come dono di compleanno non sarà il massimo, ma è sempre meglio di niente.

In effetti, quando ho visto il mio nome e cognome comparire sul display con tanto di auguri, mi è venuto quasi da rispondere: “Grazie!”

Anche i bancomat hanno un’anima. Programmata da banchieri che forse la stanno perdendo...

Buona giornata a tutti, cari amici ed amiche! Accompagnata da una musica che a me piace tanto.
Spero piaccia anche a voi.

Quando ero studente, sul leggio del pianoforte del nostro Maestro di musica, il grande Fosco Corti, vedevo spesso i due rossi e grossi volumi delle 19 Sonate di Mozart, editi da Ricordi, e spesso il primo era aperto sulla Sonata n. 8, K. 310, in La minore.

Quella geniale “acciaccatura” iniziale del brano fece nascere anche in me un amore “che, come vedi, ancor non m’abbandona”.

http://semperamicus.blogspot.it/2010/06/quando-unacciaccatura-non-e-solo-un.html#comment-form

L’esecuzione che presento è del formidabile Svjatoslav Richter. 

Mi ricordo che Fosco Corti suonava questo 1 movimento in modo leggermente meno veloce e più marcato.  Si tratta in effetti di un  “Allegro Maestoso”.

Buon ascolto, con la K 310 !



mercoledì 22 ottobre 2014

La Roma dai sette colli (e dalle sette reti)


















La Roma prende 7 reti in casa dal Bayern Monaco. Ma non sarà stata colpa dell’arbitro?

Rudi Garcia ha dovuto suonare il violino sette volte.

E ha dovuto riconoscere, ai microfoni di Sky, che l’Olimpico non ha un’area di rigore di 17 metri, (come a suo parere lo Juventus Stadium) ma comprende tutto il campo. Infatti si è giocato ad una sola porta, la sua.

Hanno intervistato Totti, che ha detto: “È l’ora di dire le cose come stanno: la Roma dovrebbe fare una Champions League a parte”. Col Frosinone e lo Zagarolo.

Anche il direttore sportivo Walter Sabatini ha ripetuto, ampliando, i concetti già espressi dopo la partita con la Juventus: “Abbiamo subìto sette gol scientificamente irregolari. Solo il nostro era valido”. Insomma, Roma batte Bayern 1-0.

Il portiere saracinesca De Sanctis aveva mandato a dire a Buffon che gli avrebbe insegnato lui a vincere in Europa. Dopo la partita di ieri è stato subito sponsorizzato da una famosa ditta svizzera di groviera. Contratto milionario.

Roma, sette colli. 

E sette reti.


PS. Mi scuso con i tifosi  romanisti per il tono ironico del post, ma le cose dette da Garcia, Totti, Sabatini, ed altri,  dopo la partita con la Juventus erano state francamente sopra le righe.
E la débacle della Roma in casa è stata clamorosa.

Forza Roma!


lunedì 20 ottobre 2014

Beato Paolo VI, grazie!




Paolo VI è stato beatificato, ieri, 19 ottobre, da Papa Francesco.

Si aggiunge alla schiera dei pontefici di eroiche virtù che hanno attraversato il XX secolo, un secolo drammatico e luminoso al tempo stesso.

Lo stesso Paolo VI lo definisce così nel suo testamento: “Chiudo gli occhi su questa terra dolorosa, drammatica e magnifica, chiamando ancora una volta su di essa la divina Bontà. Ancora benedico tutti.”

È stato il Papa che ha portato a termine il Concilio Vaticano II e ha rinnovato la Chiesa nel profondo.

Anche nella musica liturgica.

Solo per la sua azione rinnovatrice abbiamo potuto ascoltare la musica del mondo giovanile anche in Chiesa.  

Dalla "Messa dei Giovani", di Marcello Giombini (1966),  il Padre Nostro, che è stato il primo brano in assoluto che ho ascoltato di quella Messa, in un incontro tra giovani cattolici.

Ne rimasi affascinato.

Così come oggi.

Beato Paolo VI, grazie anche di questo!



sabato 11 ottobre 2014

Ottobrata, ma non troppo




Bellissime giornate altrove; la solita “alluvione” a Genova. Ma non insegnano niente i disastri del recente passato nella metropoli ligure? Errare è umano, perseverare è da amministratori di Genova. A  Venezia c’erano le prigioni dei Piombi, sotto il Ponte dei Sospiri. Quando arrivava l’acqua alta, i prigionieri rimanevano sott’acqua. Si potrebbe costruire qualcosa del genere anche a Genova? 

Un trio di bulli più che maggiorenni (tra i 20 e i 30 anni) ha “gonfiato” con aria compressa un quattordicenne: “Sei obeso, ti gonfiamo ancora di più”. Il ragazzo è all’ospedale con danni gravissimi all’intestino. Oltre la galera a tempo indeterminato, io proporrei per i tre soggetti una Tac alla testa, per vedere se nella loro cavità cranica ci sia del cervello, oppure solo aria compressa. Lo stesso “test alla testa” lo estenderei ai loro familiari, che parlano di “semplice scherzo”.

Matteo Renzi, l’uomo ovunque. Te lo trovi davanti in ogni programma televisivo, a ogni ora del giorno e della notte, in ogni evento nazionale e internazionale. Tranne che in cielo, egli è in terra e in ogni luogo... Intanto tutti protestano perché le cose vanno male. Speriamo che, come il suo diretto Superiore, operi anche prodigi.

L’Isis, come il virus Ebola, sta avanzando nella conquista dei popoli “infedeli”. Distruzioni, decapitazioni, massacri, nel nome di “Dio grande e misericordioso”(?). Tutto ciò nonostante i bombardamenti degli americani e di altre forze alleate (una trentina, compresi i paesi arabi).  Non so cosa bombardino (forse le palme o i cammelli), perché finora le milizie nere del califfato, nonostante il loro numero limitato, conquistano terreno. La mia impressione è che dello sterminio dei cristiani, piccola minoranza in mezzo ai paesi arabi, e di altre minoranze, non importi un bel nulla ai signori dell'ONU (la più costosa e inutile delle organizzazioni mondiali). 
Ciò che conta è il petrolio, e quello ce l’hanno gli arabi. Che i padroni siano dell’Isis o dell’Arabia Saudita, il prodotto non cambia. Sempre petrolio rimane.  Barack Obama, se lo conosci, lo eviti. Come l’Ebola.

Sarà meglio ascoltare Beethoven. Un uomo che, nonostante tutto, ha creduto nella fraternità umana; un musicista che, come nessun altro, ha saputo esprimere la vittoria del bene sul male, dopo una lotta faticosa ma liberatrice.
La “Sonata a Kreutzer”, cioè la Sonata per pianoforte e violino, in La maggiore, n. 9, op. 47, (1802-1803) ne è un esempio. Non solo musicale. Era così innovativa e “rivoluzionaria”, che per essere compresa (ed eseguita) bisognò aspettare decenni. Perfino Kreutzer, il celebre violinista francese a cui era dedicata, non la volle mai eseguire, perché la riteneva “oltraggiosamente incomprensibile”. Immortalata invece da una foto l'esecuzione della Sonata nel 1885 a Villa d'Este di Tivoli da parte di Liszt e Arma Senkrah.
Oggi l'opera è considerata un caposaldo della letteratura musicale. E rimane una delle pagine più tecnicamente difficili per un violinista.
La grande novità consisteva nel fatto che violino e pianoforte sono ambedue protagonisti, in un dialogo continuo che dura ben 40 minuti. Proprio questa "complicità" ispirò a Tolstoj l'omonimo romanzo (1889), che contribuì a rendere ancor più famosa la Sonata a Kreutzer.
Noi ne ascoltiamo un frammento di circa 3 minuti del 1 Movimento, sufficiente a farcene capire la straordinaria bellezza.

Martha Argerich al piano e Gidon Kremer al violino. Che dire? La perfezione.