lunedì 31 ottobre 2016

'Na festa de zucche vote (Pasquinata)

Poche cose mi danno fastidio quanto  la festa della zucca vuota (Halloween). Non si tratta di una carnevalata, ma di una sagra dell' horrror e del diabolico. Invece di festeggiare i santi e i morti, questi vengono sbeffeggiati e offesi, anche solo con i vestiti (non parliamo di tutto il resto).
E finiamola con il dolcetto o scherzetto. Lasciamolo ai bambini americani, se trovano ancora qualcuno che apra loro la porta senza una pistola carica in mano.







      


Ammazza oh, che festa c’è stasera:
‘na zucca vota e ‘na candela sciapa,
ggente vestita a diavolo e versiera,
‘mbriaca, fatta, e tutta for de capa.

Accusì oggi va ‘r monno moderno,
festeggiano le streghe e li demoni;
ma nun te lamentare, me cojoni,
se diventamo, anvedi te, un inferno.





sabato 29 ottobre 2016

Fiori scoloriti





Giorni non proprio sereni. Il terremoto ha ripreso a devastare il Centro Italia, e popolazioni intere sono costrette a lasciare le proprie case e i luoghi dei loro affetti.

Accompagno  questi avvenimenti postando un brano di polifonia pura, a cappella. Non è il momento delle grandi sonorità strumentali. Basta la voce umana e un delicato sonetto di Matteo Maria Boiardo (XV secolo), musicato da Zoltàn Kodàly: "Fior scoloriti".

È il secondo dei "Quattro Madrigali Italiani",  pubblicati dal grande artista magiaro nel 1932; il più bello, sia dal punto di vista letterario che musicale.

Si tratta di un dialogo tra il poeta e alcuni fiori che hanno perduto la loro "madonna" che li accudiva; un po' come i fiori (e tutte le cose più belle) nelle abitazioni dei Monti Sibillini e di Camerino colpite dal sisma. 

Il brano è a 4 voci femminili: soprani I, soprani II, soprani III, contralti (la Boldrini avrà da ridire con tutte queste desinenze maschili?) 

Un madrigale dolcissimo e insieme tristissimo. La prima volta che lo ascoltai, cantato al Concorso Polifonico aretino da un coro ungherese (i cori femminili ungheresi erano i migliori), rimasi incantato.

Anche il coro qui postato è ungherese, il Coro femminile della città di Győr, diretto da Miklòs Szabò. Molto bravo.

Che i fiori sibillini tornino a risplendere!




Fior scoloriti

– Fior scoloriti e pallide viole,
che sì suavemente il vento move,
vostra Madonna dove è gita? e dove
è gito il Sol che aluminar vi sole? –

– Nostra Madonna se ne gì co il Sole
che ognor ce apriva di belleze nove,
e poiché tanto bene è gito altrove,
mostramo aperto quanto ce ne dole. –

– Fior sfortunati e viole infelice,
abandonati dal divino ardore
che vi infondeva vista sì serena! –

– Tu dici il vero, e nui ne le radice
sentiamo el danno, e tu senti nel core
la perdita che nosco al fin te mena. –


(Matteo Maria Boiardo)





giovedì 20 ottobre 2016

Enti inutili? Non solo Equitalia





In questi giorni si parla di Enti inutili o dannosi da eliminare.

Tra di essi spiccano il Cnel ed Equitalia: il primo inutile, il secondo dannoso.

Possiamo metterci però anche l'Unesco, dopo l'incredibile risoluzione su Gerusalemme, in cui (a parte le indebite intromissioni politiche sulla diatriba tra Israele e Palestina) i luoghi santi della città vecchia sono denominati con terminologia araba: non solo la Moschea di Al-Aqsa, ma anche il Tempio di Gerusalemme (detto Haram al-Sharif) e il Muro del pianto   chiamato Buraq Plaza.

In pratica si cancella la storia, la Bibbia e la realtà più ovvia.

Ma questi signori, che dovrebbero essere i difensori dei valori storici (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) non sanno che il Tempio di Gerusalemme è più antico di circa 1600 anni delle moschee della spianata di Al Aqsa, e che il Muro del pianto è una triste eredità della distruzione del Tempio operata dai romani di Tito nell'anno 70 d. C., cioè circa 600 anni prima dell'invasione araba?

L'ente inutile e al tempo stesso dannoso dell'Unesco non mi meraviglia poi più di tanto, pensandoci bene: tutto dipende dal suo superiore: l'Onu.

C'è oggi al mondo un ente più insignificante e costoso dell'Onu? Quello sì che andrebbe abolito!

Per sottolineare questo teatrino dell'assurdo internazionale (in cui i paesi arabi hanno sempre più buon gioco), propongo lo Scherzo fantastique (alla francese) "Ronde de lutins" (Ridda dei folletti) di Antonio Bazzini (1852), suonato da uno dei più grandi violinisti  dei nostri tempi: Yehudi Menuhin, di origine ebraica.

Già, proprio uno scherzo fantastico, e suonato con uno Stradivari.
Ma l'Unesco lo saprà cos'è uno Stradivari?








martedì 18 ottobre 2016

Voglio iniziare il nuovo giorno con un'altra pasquinata. Questa volta sulla Chiesa.









Er papa e 'r cardinale


Er Cardinal Bertone, anvedi te,
s'è fatto fare un attico da re.

Francesco, papa de la Chiesa santa,
ha scelto un bilocale de cinquanta.

Io me domanno: sbaja er Cardinale,
o fa bbene Francè col bilocale?






lunedì 17 ottobre 2016






Er referendum 
(L'Aretin Pietro e Pasquino)







“Pasquì, ogni giorno rompono i coglioni
con questo referendumme del cazzo.
Ma te voterai No con Berlusconi,
o invece Sì con Renzi e il su’ codazzo?”

“Pietro Aretino, ma addò stai de capa?
Segreto è er voto, nun lo posso dire.
Nun è come s’ annuncia “Abemus Papa”
e tutti stanno lì per applaudire.

Io annerò a votare anche se è inverno,
e quello che farò lì drento ar seggio
lo saprà solamente er Padreterno,
se averò scelto er mejo o ‘nvece er peggio.

Se vedra’ doppo, li magnacci ladri,
se scelsi bbene o ne  sbajai  de troppe:
se er popol diventò l’asso de quadri,
o se rimase ‘nvece er due de coppe.







giovedì 6 ottobre 2016

6-10-16. Data palindroma, come lo stato




A chi piace la serie di numeri curiosi, la data di oggi è una di quelle: 6-10-16.
Qual è la caratteristica?  Si tratta di  una serie numerica palindroma: la data può essere letta sia da sinistra verso destra, che al contrario.

Chi poi vuol dare a questa data un significato simbolico, potrebbe pensare che il mondo vada alla rovescia.
Oppure ipotizzare un prossimo ribaltamento del governo. Oppure che tra destra e sinistra il prodotto non cambia.
Si potrebbe affermare che lo stato italiano (caratteri sempre più piccoli, per carità) si comporti alla rovescia: accoglie migliaia e migliaia di profughi (10. 000 negli ultimi due giorni!, la maggior parte dei quali clandestini avventurieri), ma abbandona in ogni senso milioni di suoi cittadini, che hanno lavorato tutta la vita per costruire la nazione.
Solo per fare un esempio, i derubati dalle banche fallite (fra cui l'aretina Banca Etruria) aspettano ancora che il Marchese del Grillo lanci dal suo Palazzo qualche moneta, anche arroventata. Ed è passato un anno.
E voglio vedere come andrà a finire con in terremotati del Centro Italia...

Un mondo alla rovescia. Le navi italiane fanno giorno e notte servizio di traghetto tra Italia e Africa, gratis et amore Dei, per chi ha voglia di salire a bordo. Venghino, signori, venghino!  C'è posto per tutti!
In compenso, se un italiano prende un mezzo pubblico qualsiasi, gli fanno pagare ampiamente i traghetti italo-africani, e tutto il resto.
E soprattutto se riceve qualcosa da una parte, gli viene tolta immancabilmente dall'altra, con gli interessi...

La data di oggi è palindroma, come l'Italia: da qualunque parte la guardi, ti lascia perplesso.

Per fortuna domani è il 7 ottobre. Niente numeri palindromi. Solo la festa della Madonna del Rosario, e la grande vittoria di Lepanto. Una giornata senza incertezze.

Tutta luminosa, anche con la pioggia.