sabato 23 aprile 2016

Shakespeare: il mondo è un teatro




23 aprile: il giorno di William Shakespeare.

A 400 anni dalla sua morte (23 aprile 1616) le sue opere sono più vive che mai. Sono diventate leggendarie, come la Divina Commedia, l’Iliade, l'Odissea, l’Eneide, l’Edipo Re...

Costituiscono quasi un inconscio collettivo, per usare un’espressione cara a Jung, sono patrimonio comune della nostra cultura, sono archetipi sui quali possiamo leggere la nostra stessa personalità.

I personaggi shakespeariani sono scolpiti con la potenza e la perfezione michelangiolesca. Ogni aspetto della natura umana, dal più nobile al più orrendo, compreso il comico e il grottesco, viene scandagliato e portato alla luce con un’introspezione degna del miglior Freud.

Il mondo è un teatro, e Shakespeare ha saputo aprirne il sipario per offrirci uno spettacolo di cui noi stessi siamo gli attori, nel bene e nel male, nelle certezze più assolute e nei dubbi più angosciosi.

Straordinario nei dialoghi, il Bardo raggiunge la perfezione in espressioni fulminee (divenute proverbiali) e nei monologhi.

Riporto qui, per onorare la sua arte, il monologo di Macbeth (Atto V, Scena V), al culmine della tragedia. Una tragedia cupa, la tragedia del potere che distrugge coloro che iniquamente se ne vogliono appropriare.

lunedì 18 aprile 2016

Una toccata geniale. Bach, ovviamente




Le 6 Partite per Clavicembalo di J. S. Bach, pubblicate nel 1731, rappresentano il vertice di quel tipo di composizione detta più comunemente “suite”.

La suite è una composizione tipicamente barocca che si articola in vari movimenti: inizia con un preludio e termina comunemente con una giga. Non mancano quasi mai l’allemanda, la corrente, la sarabanda, con alternanza di tempi binari e ternari, lenti e veloci.

Bach aveva già composto le sei Suites inglesi e le sei Suites francesi. 
Le sei Partite del 1731 rappresentano il punto di arrivo e la summa artistica di questo genere musicale.

La 6 Partita in Mi minore, BWV 830, si apre con una geniale "Toccata", quella che presento. Non c'è bisogno di sottolineare l'originalità della composizione.

Perfetta (ovviamente) l’esecuzione di Glenn Gould, il più grande interprete di Bach al pianoforte.


Buon ascolto e buona settimana!



giovedì 14 aprile 2016

Stasera sono triste...





Non si può essere sempre in forma.

Per questo stasera sento il bisogno di ascoltare un Preludio di Chopin.

Quello più triste. 

Il 20  Preludio, in Do minore del 1839, è quello che mi ci vuole.


Buona nottata a tutti/e.



mercoledì 6 aprile 2016

Un canto di gioia e di speranza!





Con le parole del Samo 117/118 (vv. 6-7) Dietrich Buxtehude ci offre la  stupenda Cantata “Der Herr ist mit mir (Il Signore è con me). Una cantata gioiosa, adatta in modo particolare a questo tempo di Pasqua, in cui celebriamo la Risurrezione di Cristo.

La Cantata si conclude con un Alleluia così geniale da apparire una musica moderna.

Buxtehude fu un vero rinnovatore dell'arte musicale. Non per niente il giovane J. S. Bach nel 1703 fece 400 km a piedi per andare a Lubecca ad ascoltare per quattro mesi le composizioni di Buxtehude, considerato in quel momento il più grande musicista tedesco.

E Bach tornò da quella “trasferta” trasformato nello stile compositivo. 

Buon ascolto di tutta la Cantata, con l'Alleluia finale!


Der Herr ist mit mir,
darum fürchte ich mich nicht,
was können mir Menschen tun?
Der Herr ist mit mir,
mir zu helfen,
und ich will meine Lust sehen an meinen Feinden.
Alleluia!

Il Signore è con me, 
non ho timore,
che cosa può farmi l'uomo?
Il Signore è con me, 
è mio aiuto,
sfiderò i miei nemici (Salmo 117-118, vv 6-7).
Alleluia!