giovedì 30 aprile 2009

Più notturno di questo, non si può…





Il più bel Notturno di Chopin, in Do diesis minore, Opus 27 n. 2, del 1830. L’unico aggettivo che può definirlo è “struggente”, o se volete, “stupendo”.

Venne pubblicato dopo la morte del compositore; infatti Chopin lo considerava imperfetto…

I grandi pianisti non lo hanno mai messo nel loro repertorio. Fino al film Il Pianista, di Roman Polanski (2002), che lo ha reso celebre.

Non sempre l’autore di un'opera è il miglior critico di sé stesso.

Buon ascolto, notturni navigatori e navigatrici del web!



mercoledì 29 aprile 2009

Per i sonnambuli del web, la più bella Sonnambula




C’è nel web un popolo di sonnambuli, tra i quali anch’io. Mi piace postare di notte, quasi clandestinamente. Forse sarà il fascino del silenzio; o più prosaicamente un po’ d’insonnia.

Mi pare doveroso dedicare a tutti i sonnambuli la più bella aria della Sonnambula (1831), di Vincenzo Bellini: "Ah, non credea mirarti".

È cantata dal più bel soprano in circolazione, la russa Anna Netrebko, che unisce alla straordinaria bellezza una stupenda vocalità.

Le parole dell’aria parlano di un amore che finisce, come un fiore che muore rapidamente.

Il primo verso (“Ah, non credea mirarti, sì presto estinto, o fiore”) è stato scolpito nella tomba del “Cigno di Catania”, morto all’età di neppure 34 anni (1801-1835).

L’aria è anche un omaggio alla Sicilia, perché Bellini fa risuonare, dopo la prima strofa, con la voce dell’oboe, un’antica melodia popolare isolana: Fenesta che lucive.



(Amina, soprano)

Ah, non credea mirarti
sì presto estinto, o fiore;
passasti al par d'amore,
che un giorno sol durò.

Potria novel vigore
il pianto mio recarti,
ma ravvivar l'amore
il pianto mio, ah no, non può.

Ah, non credea...

sabato 25 aprile 2009

Non dimentichiamo la festa di S. Marco!











La festa della Liberazione in Italia non deve far dimenticare la festa di S. Marco, che si celebra proprio il 25 aprile.

S. Marco è l’autore del secondo Vangelo, il più breve di tutti (16 capitoli).

Ma il Vangelo secondo Marco ha un’importanza del tutto particolare.

• È stato il primo in ordine di tempo, scritto intorno all’anno 70, all’epoca della distruzione del tempio di Gerusalemme. Marco ha avuto la geniale idea di lasciare la testimonianza scritta della vita di Gesù, punto di riferimento di tutta la storia umana:"Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio" (Mc 1, 1).

• È stato il Vangelo a cui si sono ispirati anche Matteo e Luca, che hanno scritto poco dopo. Questi tre Vangeli sono perciò detti "sinottici" (cioè, "confrontabili con un'occhiata"). Il Vangelo di Giovanni è l’ultimo, scritto intorno all’anno 100.

Marco era discepolo di S. Pietro, come ricorda Pietro stesso nella sua prima Lettera (1 Pt. 5, 13), e mise per scritto a Roma le parole del capo degli apostoli riguardanti Gesù.

Marco scriveva per i pagani, soprattutto romani e romanizzati, gente pratica e sbrigativa. Il suo vangelo è perciò breve ed efficace. Egli mette in risalto i miracoli di Gesù, per mostrare la divinità del Cristo, il Figlio di Dio.

Il leone è il simbolo di questo evangelista, forse per ricordare che il suo vangelo inizia con la descrizione del deserto della Giudea, luogo di animali selvatici, in cui predicava Giovanni Battista.

S. Marco è anche il patrono di innumerevoli comunità.
Prima di tutte Venezia, l’antica e gloriosa Repubblica di S. Marco, che fece trafugare le sue reliquie da Alessandria d’Egitto, nascoste in una nave carica di carne suina (salami e prosciutti). Così la nave passò indenne dai controlli musulmani; nessuno osò mettere il naso dentro le stive. Era l’anno 828.
In onore di S. Marco fu poi costruita la celebre Basilica, con la Pala d’oro.

Anche la piccola, ma stupenda, città di Cortona ha come patrono S. Marco. E un grande artista cortonese, Gino Severini, uno dei fondatori del Futurismo, ha voluto onorare la sua città con una grande opera musiva che lo rappresenta, quella che vediamo nella foto in alto.

Il mosaico, del 1951, è posto nella parte absidale esterna della Chiesa di S. Marco.

venerdì 24 aprile 2009

Musica per la festa della Liberazione



Per la festa della Liberazione occore una musica gioiosa e che ci ricordi la bellezza della libertà.

Ho scelto l’Ouverture dell’opera Guglielmo Tell, di Gioacchino Rossini (1828).

Un brano esaltante, quasi dionisiaco, che celebra un eroe che ha combattuto la tirannide, scritto da un musicista noto per le sue idee libertarie.

Mi pare dunque una musica appropriata.

Buon ascolto!



domenica 19 aprile 2009

Auguri a Papa Benedetto XVI





Voglio fare gli auguri a Papa Benedetto XVI nel IV anniversario della sua elezione al sommo pontificato rispondendo ad una domanda: perché il papa dà tanto fastidio?

C’è chi si scandalizza delle ricchezze del Vaticano (che sono un patrimonio per l’Italia e per il mondo, e non sono certo di Papa Benedetto); c’è chi fa ironia sulla sua pronunzia della nostra lingua (che conosce perfettamente); c’è chi ha da ridire perfino sul suo modo di vestire e sulle sue ciabatte…

Tutto fumo negli occhi per coprire ben altro.

In realtà Benedetto XVI dà fastidio perché parla chiaro e politicamente scorretto.

Ad esempio non dice: “Fate ciò che vi pare, ma fatelo col preservativo”. No, lui osa dire che la migliore prevenzione contro l’AIDS è l’educazione affettiva dei giovani e la fedeltà al coniuge; che infatti è una cura gratuita e infallibile al 100x100.

Non dice “gay è bello”. Dice invece che l’omosessualità non corrisponde al modello di coppia e di famiglia voluto dal Signore.

È contro il divorzio, l’aborto, l’eutanasia, e non vede i grandi progressi civili e morali che tutto questo comporta: famiglie allargate e disgregate; figli dati in gestione al 50 per cento, o ad altre percentuali variabili; donne che possono abortire dieci, venti, trenta e perfino quaranta volte nella vita; malati “non degni di vivere” e ai quali si potrebbe procurare una rapida fine indolore, che invece chissà perché egli si ostina a considerare persone.

Crede che la fede possa andare d’accordo con la scienza, e che Cristo sia esistito e addirittura risuscitato, e osa proclamarlo Figlio di Dio.

Ma che cosa dobbiamo fare di questo pericoloso sovversivo della moderna e "laica" civiltà?

I sommi sacerdoti del laicismo si stracciarono le vesti e dissero: “È reo di morte!” “Sia crocifisso!”

N. B. Chissà perché queste parole di condanna non mi suonano del tutto nuove…


Auguri, Papa Benedetto! Ad multos annos!

lunedì 13 aprile 2009

Chi è un angelo (dedicato all'Abruzzo)















In questo Lunedì dell’Angelo la nostra attenzione va alla terra d’Abruzzo, devastata una settimana fa da un tremendo terremoto, che oltre agli enormi danni materiali ha fatto 294 vittime.


Chi è un angelo


A parte le schiere celesti, un angelo è


• chi è volato fino a L’Aquila con tutti i suoi problemi, per caricarsi anche di quelli degli altri

• chi scava tra macerie di morte, per liberare tracce di vita

• chi manda un messaggino d’amore, del valore di un euro

• se il messaggio d’amore supera le due cifre, allora si tratta di un arcangelo

• chi riesce a fare e a mettere una protesi dentaria nuova in 24 ore e gratuitamente, anziché in un anno e con migliaia d’euro

• chi riesce a far sorridere dei bambini che hanno perso tutti i loro giocattoli

• chi tiene in braccio la sua creatura, anche dopo morte

• una schiera di 294 persone, salite dalla polvere della terra alla gloria del cielo


Diffidare di chi fa brevi apparizioni e poi se ne va...


Foto in alto: "L'Angelo Raffaele", di Autore ignoto, sec. XVII, L'Aquila (Museo Nazionale d'Abruzzo)

domenica 12 aprile 2009

Pasqua. Risurrezione!




Festeggiamo la Pasqua anche con la musica.

Scegliamo la parte finale della ouverture sinfonica La Grande Pasqua Russa, di Nicolaj Rimskij-Korsakov, composta tra l'agosto 1887 e l'aprile 1888.

Il compositore si avvale di melodie tratte dalla liturgia della Chiesa ortodossa.

Un augurio di riconciliazione tra cattolici e ortodossi.

Che la Chiesa di Cristo Risorto torni a respirare con ambedue i polmoni, come era solito dire Giovanni Paolo II.

Buona Pasqua a tutti!

sabato 11 aprile 2009

Sabato Santo. Il sepolcro




Gesù ha cambiato la vita di Maria Maddalena, e da allora l’amore di lei si esprime in gesti di straordinario affetto.

È Maria Maddalena che accompagna Gesù morto al sepolcro ed è lei che per prima si reca alla tomba, la mattina di Pasqua. E incontra non un morto, ma Gesù Risorto.

L’amore della Maddalena viene espresso con grande intensità nel musical Jesus Christ Superstar, del 1973, con il canto I don’t know how to love him (Non so come amarlo).

Da un amore puramente materiale, la Maddalena sta scoprendo un amore più puro e più profondo.

venerdì 10 aprile 2009

Venerdì Santo. Il Calvario




Nel giorno che ricorda la morte di Gesù sulla croce, viene celebrato a L’Aquila il solenne rito funebre per le vittime del terremoto.

Dedichiamo a questo avvenimento il commovente finale dello Stabat Mater di Pergolesi, cantato da Mina.

Quando corpus morietur, fac ut animae donetur Paradisi gloria.

Quando il corpo morirà, fa’ [o Signore] che all’anima sia data la gloria del Paradiso.

Per i credenti è una certezza di fede.

Per chi non crede, uno stupendo brano musicale che rende il dovuto onore alle vittime di così grande tragedia.

giovedì 9 aprile 2009

Giovedì Santo: l'amore fraterno



La straordinaria forza d’animo del popolo abruzzese in questi tremendi giorni di terremoto fa da singolare e stridente contrasto con la superficialità e perfino il cattivo gusto di vari bloggatori, che sembrano più interessati al gossip politico che ai problemi della gente.

Noi vogliamo sottolineare gli infiniti gesti di solidarietà e di amore di innumerevoli persone, che in varie maniere prestano soccorso e danno il loro aiuto per alleviare le sofferenze.

In questo Giovedì Santo esse stanno imitando il gesto di Gesù, che si piegò umilmente a lavare i piedi dei suoi discepoli.

mercoledì 8 aprile 2009

In memoriam




Voglio onorare gli oltre duecentosettanta morti del terremoto che ha devastato l’Aquila e il suo territorio proponendo l’ascolto del brano La morte di Ase, dal Peer Gynt di Edvard Grieg.

Una commovente marcia funebre eseguita da un’orchestra giovanile. Per ricordare che molte di quelle vittime erano dei giovani.

E per aprire il nostro cuore alla speranza.

martedì 7 aprile 2009

Perché l'Aquila torni a volare!




In questo momento così terribile, in cui l’Aquila è stata ferita mortalmente, vogliamo presentare la più bella immagine della sua storia: il Santuario di S. Maria di Collemaggio.


Perché l’Aquila torni a volare alta nel cielo d’Abruzzo!

lunedì 6 aprile 2009

Dedicato al popolo abruzzese




Dedico al popolo abruzzese, colpito dal tremendo terremoto di stanotte, questo brano di musica di Bach.

È il coro finale della Passione secondo Giovanni, che è il pianto per la morte e sepoltura di Gesù, ma al tempo stesso speranza di risurrezione.

"Ruht wohl, ihr heiligen Gebeine"...


domenica 5 aprile 2009

Domenica delle Palme. Inizia la Settimana Santa



Inizia la Settimana Santa con la Domenica della Palme.

Vogliamo ricordare la passione di Cristo con uno dei canti polifonici più belli che siano stati mai scritti: Popule meus, di Tommaso Ludovico da Victoria (1548-1611).

Sono gli Improperia, i rimproveri, che il Signore rivolge al suo popolo, per le sofferenze che Egli ha dovuto subire.
Il mottetto si conclude con un’invocazione a Dio, affinché perdoni.

Il testo è in latino e in greco, le due lingue della Chiesa antica: occidentale e orientale.
Giovanni Paolo II parlava di due polmoni, con i quali anche la Chiesa attuale deve riprendere a respirare, con l’auspicata riunione con la Chiesa ortodossa.

Il canto, a 4 voci miste, in polifonia a cappella, cioè a sole voci, con un andamento omoritmico, inizia verso la fine a fraseggiare e con le parole Sanctus et Immortalis prende il volo verso l’infinito.


Popule meus, quid feci tibi? Aut in quo contristavi te? Responde mihi!
Hagios o Theos – Sanctus Deus
Hagios Ischyros – Sanctus Fortis
Hagios Athanatos, eleison himas – Sanctus et Immortalis, miserere nobis!

Popolo mio, che ti ho fatto, o in che cosa ti ho rattristato? Rispondimi!
Santo Dio – Santo Dio
Santo Forte – Santo Forte
Santo Immortale, abbia pietà di noi – Santo e Immortale, abbi pietà di noi!

mercoledì 1 aprile 2009

Pesci d'aprile!

Il primo aprile senza pesce non vale. Ne voglio attaccare qualcuno sulle spalle di qualche blogger di mia conoscenza.
Senza offesa per nessuno...



A Mstatus, grande inquisitore, un forno a microonde, a misura d’uomo (e di donna).

A Webboy, che mi segue appassionatamente e ogni tanto mi perde, un cerca persone, possibilmente “made in Vaticano”.

A chi ritrova Kuros, vivo o morto, lauta mancia.

A Terry, portatrice di serenità e di pace, un pesce-arcobaleno.

A Nell, energica lottatrice, sempre bisognosa di armi, un affilato pesce-spada o almeno un pesante pesce-martello.

A Fiammifero, sempre pronta a prendere fuoco, un pesce molto in umido.

A Saamaya, figlia del vento, una giornata di calma piatta.

A Ricio78, grande esperto di calcio, un pesce-palla.

A Max75, esperto di salumi, un viaggio pagato in Arabia Saudita.

A Scheggia, ex campione di ciclismo, una scalata in bici alla Home Page.

Ad Abdita, nascosta ma sempre presente, una tuta mimetica.

Ad Alice77 e ad Antikom una vaschetta di pesci rossi.

A Blognews, poco amico del papa, un pesce San Pietro.

A Pcdazero, grande esperto del computer, un bel cavallo di Troia. Lui sa come domarlo.

A Geromarsala, che segue i miei post con interesse, una magnifica zuppa di pesce alla livornese, cioè un bel cacciucco. E dove sta lo scherzo? Caro Gero, paghi tu!


Se in mattinata me ne viene in mente qualcun altro, lo attaccherò su qualche altra schiena...