mercoledì 29 aprile 2009

Per i sonnambuli del web, la più bella Sonnambula




C’è nel web un popolo di sonnambuli, tra i quali anch’io. Mi piace postare di notte, quasi clandestinamente. Forse sarà il fascino del silenzio; o più prosaicamente un po’ d’insonnia.

Mi pare doveroso dedicare a tutti i sonnambuli la più bella aria della Sonnambula (1831), di Vincenzo Bellini: "Ah, non credea mirarti".

È cantata dal più bel soprano in circolazione, la russa Anna Netrebko, che unisce alla straordinaria bellezza una stupenda vocalità.

Le parole dell’aria parlano di un amore che finisce, come un fiore che muore rapidamente.

Il primo verso (“Ah, non credea mirarti, sì presto estinto, o fiore”) è stato scolpito nella tomba del “Cigno di Catania”, morto all’età di neppure 34 anni (1801-1835).

L’aria è anche un omaggio alla Sicilia, perché Bellini fa risuonare, dopo la prima strofa, con la voce dell’oboe, un’antica melodia popolare isolana: Fenesta che lucive.



(Amina, soprano)

Ah, non credea mirarti
sì presto estinto, o fiore;
passasti al par d'amore,
che un giorno sol durò.

Potria novel vigore
il pianto mio recarti,
ma ravvivar l'amore
il pianto mio, ah no, non può.

Ah, non credea...

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