sabato 28 luglio 2018

Alla luna nera del 27 luglio 2018
















Vorrei, luna, cantare il tuo bel volto,
bianco splendente oppur rossastro e nero,
che stanotte del ciel in archivolto
ho ammirato nel tuo variar intero.
     Invece no.

Vorrei, luna, cantar la tua magia
che ha ispirato poeti e musicisti,
che riempie il mio cuore di armonia
e nel mio pernottar sempre mi assisti.
     Invece no.

Vorrei, luna, cantare il tuo mistero
che gli astronomi sanno ed i sapienti,
e ci svelano senza errar dal vero
il tuo cambiar di faccia e vestimenti.
     Invece no.

Io vorrei, luna, dalle molte facce
di diverso colore e abbigliamento,
che noi quaggiù, seguendo le tue tracce,
potessimo capir l’insegnamento.
     Invece sì.



Amicusplato

giovedì 26 luglio 2018

Ama il tuo prossimo, odia Salvini!




Sono rimasto allibito dalla copertina del prossimo numero di Famiglia Cristiana: "Vade retro Salvini!" Con tanto di giustificazione (?): "Niente di personale, si tratta del Vangelo". Ma c'è nome e foto!
Un anatema vero e proprio, una equiparazione a Satana del Ministro dell'Interno e Vicepresidente del Consiglio per la sua politica sull'immigrazione.

A parte il fatto che Matteo Salvini ha pienamente ragione sulla politica di controllo dell'immigrazione clandestina, come la stragrande maggioranza degli italiani vuole da anni, e come tutte le persone che hanno ancora qualche neurone in testa, io mi domando come possa un giornale che si considera cattolico mostrare tanto odio nei confronti non solo di Salvini, ma di tutti quegli italiani che lo sostengono in massa.

Mandando al diavolo Salvini, vengono mandati al diavolo il 60/70 per cento degli italiani, già cattolici, e sempre più sconcertati dalla "politica" del Vaticano, della Cei e di questo vergognoso giornale. Ma è evangelico odiare le persone, anche se non ne condividi le idee? 
"Si tratta di Vangelo". Già, proprio per questo i paolini dovrebbero essere presi per l'orecchio da chi sta in alto loco e chiedere scusa al Ministro.

E quando mai un giornale cattolico si è permesso di offendere così platealmente un legittimo governante, tra l'altro molto più vicino agli ideali evangelici di giustizia e ai valori cristiani dell'Italia, di tanti alti papaveri vaticani?

Se la Chiesa non torna a fare quello che deve fare, cioè predicare i valori della famiglia, i comandamenti di Dio, la salvezza portata da Cristo (non da Maometto), e il Credo niceno-costantinopolitano, invece di fare concorrenza alle tante ong che circolano non si sa con quali scopi, allora è destinata alla insignificanza e al disprezzo, per colpa propria.

Con questo nuovo comandamento: Ama il tuo prossimo, odia Salvini!

Signore, pietà!



mercoledì 11 luglio 2018

Croazia ok. Inghilterra ko. Well done!

















È sempre una grande soddisfazione una sconfitta dell'Inghilterra. Sportivamente parlando, of course.

Riconosco che gli inglesi mi rimangono sulle palle (siamo nel football, no?)

Ma la sconfitta inglese mi è ancor più gradita perché subita dalla tosta e simpaticissima Croazia.
Che la Croazia sia tosta lo dimostra il fatto che in tutti gli sport viaggia sempre in prima linea: campioni di pallanuoto e di pallacanestro, e ora in finale con la Francia nei campionati mondiali di calcio.

Non è poco per questa piccola nazione: 4 milioni di abitanti!

Mi rimane simpatica anche quella curiosa maglietta a scacchi bianco-rossi (oggi era scura, ma sempre a scacchi). Non sarà di certo una maglia firmata, ma nel calcio non contano le firme, ma gli attributi. E i Croati ne hanno.

Incredibile anche il nome della nazione nella sua impronunciabile lingua: Hrvatska.

E nella Croazia c'è quell'ariete di Mandzukic, da cui si capisce per quale club italiano io faccia il tifo.

E poi, per me cattolico, c'è una istintiva simpatia per i cattolicissimi croati, che hanno saputo mantenere la loro fede anche sotto il durissimo regime di Tito (ma questo che c'entra con il calcio? Non c'entra, ma lo voglio ricordare).

L'Inghilterra ha subito una lezione indimenticabile. Partita con la convinzione di vincere il mondiale, tutti campioni della premier league, dovranno accontentarsi di un terzo o (spero) quarto posto. 

Domenica la Gran Bretagna ha subito l'umiliazione della sconfitta in F1 in casa sua, a causa della Ferrari, e a Silverstone è risuonato l'inno di Mameli.
Stasera l'Inghilterra è stata suonata dalla Croazia. Una ciliegia tira l'altra.

Una cosa che mi rende ancor più antipatici i sudditi di sua maestà, calcisticamente parlando, è il fatto che la Gran Bretagna ha ben quattro squadre accreditate dalla FIFA: Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord, le quattro Home Nations del Regno Unito.

Ma chi credono di essere? 

W la Hrvatska! 


Nella foto i due autori dei gol che hanno deciso la partita: Perisic e in primo piano Mandzukic

lunedì 2 luglio 2018

Il Tiki-taka di Tchaikovskij





La sconfitta della Spagna da parte della Russia ai Campionati del mondo negli ottavi è un'altra grande sorpresa di questi mondiali 2018.
Sono già cadute molte delle "grandi": la Germania, campione del mondo in carica, l'Argentina, il Portogallo e ieri sera la Spagna con i padroni di casa. L'Italia di Ventura era caduta ancor prima di arrivare in Russia.

Sorprende non poco la sconfitta della Spagna, che era forse la favorita, per i suoi grandi campioni ancora in forze (Iniesta, Isco, Sergio Ramos, Piqué, ecc.), ma soprattutto per il suo gioco inarrivabile, quel Tiki-taka che non lascia spazio agli avversari.

Questa volta il Tiki-taka è stato un  lunghissimo Tic-toc improduttivo (120 minuti), deciso ai calci di rigore, con il portiere russo Akinfeev, famoso per le papere e le farfalle, ma ieri sera autentica saracinesca ai rigori: ne ha parati due ai (finora) infallibili cecchini spagnoli, e subito eletto eroe nazionale di tutte le Russie.

Mi pare perciò logico dedicare un brano di musica alla straordinaria impresa russa: la "Danza Spagnola", tratta dal "Lago dei Cigni". La Danza è come il Tiki-taka della squadra del povero Hierro, ma l'autore è Tchaikovskij, come ben noto.

Gli spagnoli danzano, ma chi li fa ballare è il grande musicista russo.