domenica 29 settembre 2013

Er governo Letta è caduto! (Pasquinata)


 




Er governo è caduto, me cojoni,
annava pe na strada stretta stretta;
l’hanno fatto cadere giù a bocconi
con un carcio ‘n le palle ar poro Letta.

È stato Bberlusconi, no, Eppifani,
e Renzi no? e Grillo co grillini?
E poi ce so’ li ggiudici romani
e de Milano; anvedi che casini!

Napolitano andrà col lume ‘n mano
a cercà, come Ddiogene, un governo,
che ce faccia sortire da 'r pantano   
e duri armeno tutto quest’inverno.

Vojon dare la colpa l’uni all’altri,
nun vojono vedé li sbaji suoi,
credon d’esse’ ffurbetti e pure scaltri;
ma, li mortacci, er peggio tocca a noi!



Amicusplato



mercoledì 25 settembre 2013

La pazienza di Dio e quella umana


 















Non si possono passare sotto silenzio i due orrendi attentati islamisti in Kenia e in Pakistan di questi ultimi giorni.

Il silenzio degli innocenti assassinati deve trovare modo di farsi sentire più del fragore delle granate e delle bombe degli assassini.

Il primo attentato è avvenuto sabato 21 settembre in un Centro commerciale di Nairobi, con almeno 68 morti; il secondo domenica scorsa 22 settembre davanti  ad una Chiesa  di Peshawar, con almeno 81 vittime, tra cui molti bambini. Numerosissimi in entrambi i casi i feriti.

Due luoghi che evocano tranquilità e fratellanza, due simboli di pace.

Il terrore islamista ha colpito proprio lì. Evidentemente non ama la pace e la fratellanza, vuole l’odio e la guerra, e l’eliminazione fisica degli “infedeli”.

È proprio questo il punto che più mi fa orrore. I Cristiani in Pakistan sono un’esigua minoranza (appena l' 1,2 per cento della popolazione), e già sono trattati abitualmente da cani. Basti pensare alla vicenda di Asia Bibi, da quattro anni in carcere per "blasfemia" (figuriamoci!), in realtà per aver affermato pubblicamente di essere cristiana. Ora anche la strage degli innocenti, davanti al luogo di culto, mentre si distribuiva un piatto di riso.

Nel Centro commerciale di Nairobi sono usciti vivi coloro che rispondevano alla domanda dei sequestratori: “Chi è la madre di Maometto?” e chi sapeva recitare un brano del Corano. Insomma, una domanda di "cultura generale" e un atto di fede islamico... Gli "infedeli" (quelli che hanno catturato) sono stati passati per le armi, alla faccia di Allah il misericordioso.

Ma da quale incubo notturno escono questi esseri mostruosi, nel XXI secolo dopo Cristo? Sono rimasti alle scimitarre (quelle però aggiornate)?

Noi diamo ospitalità, istruzione e quant’altro a ogni minoranza religiosa. Questo è lo spirito del Cristianesimo; e i  musulmani sono ormai una notevole minoranza.

Gli islamisti rispondono con i mitra e i kamikaze, e le stragi.

Sarebbe l’ora che la smettessero, perché infinita è solo la pazienza di Dio.

Quella umana è più corta. 



lunedì 23 settembre 2013

L'equinozio mi ispira
















L’equinozio mi ispira.

Questa giornata così unica, anzi duplice (primavera e autunno), mi dà sempre una carica positiva.

Anzitutto mi fa pensare alla equa distribuzione della terra. Non riescono a farla i governi e le organizzazioni internazionali. Ci riesce “Messer lo frate Sole”, distribuendo 12 ore di luce e 12 ore di black out,  sia nel territorio della Russia, il più vasto del pianeta, come in quello di un’isoletta sperduta nell’oceano. Il giusto mezzo per tutti.

Equinozio significa anche equilibrio; un equilibrio che dovrebbe invitare tutti gli abitanti del pianeta a ricercare una linea di conciliazione tra forze diverse e opposte. Ma proprio in questi ultimi due giorni, due orrendi attentati hanno insanguinato il Kenya e il Pakistan. Il fanatismo islamista continua imperterrito il suo lungo inverno di atrocità e di barbarie. L’equinozio (di primavera) non è ancora spuntato per certa gente.  

Equinozio è perfezione dell’ordine. In un mondo caotico e disordinato, in cui tutto è diventato opinabile e confuso, ecco che spunta tagliente come una lama il giorno perfetto, il giorno delle idee chiare e distinte: la luce da una parte, il buio dall’altra; il bene di qua, il male di là; la ragione distinta  dal torto, la verità dall’errore.
Un giorno salomonico, cartesiano, non politicizzato.

Infine, l’Equinozio mi fa pensare a Equitalia. Solo nel nome, ovviamente. Per il resto, meglio un pudico silenzio. Anzi, un sorriso; umoristico, ovviamente.


domenica 22 settembre 2013

Genitori di serie A e di serie B


 
















Non mi piace la menzogna. Specialmente la menzogna mascherata, quella che vuol far passare da cretini la gente che ragiona.

Facciamo un esempio. Da che mondo è mondo per avere un figlio ci vuole un padre ed una madre, cioè un uomo e una donna. 

Ci sono nazioni e luoghi, ora a quanto pare anche in Italia, nei quali invece dei termini “padre” e “madre” viene usato in documenti ufficiali il generico termine “genitore” (penso, genitore A e B, o 1 e 2). Cosa vuol dire questo? Che un figlio è nato da due uomini? o da due donne?

Poiché non credo che chi propone questa “rivoluzione terminologica” sia così sciocco da pensare una cosa simile, allora perché si vuol sostituire le chiarissime e bellissime parole padre (uomo) e madre (donna)?

Di questo passo si dovrebbero abolire anche i termini uomo e donna, troppo caratterizzati sessualmente, e trovare un sostituto per entrambi, di tipo asessuato, per evitare l'omofobia.

Andrà bene il termine “ammasso di cellule A e B” ? Ma chi sarà l’ammasso A e l’ammasso B? Non sarà discriminatorio, come lo è nelle categorie sportive e nel linguaggio popolare?

Dall’omofobia si va a finire nel razzismo, dalla padella nella brace.

Forse si potrebbe ricorrere al mondo asessuato delle amebe, dei batteri, dei virus. Ma ameba è un termine femminile, per cui non va bene; batterio è un termine maschile (figuriamoci!)...

Ecco, il termine virus sembra il più adatto: è asessuato e di genere neutro (viene dal latino).
Non c’è bisogno di numeri o di lettere per riconoscerlo. Quando lo becchi, stai subito male.

È l’effetto della “rivoluzione terminologica” dei tempi moderni.

Se la conosci, la eviti. 



lunedì 16 settembre 2013

"Sursum Concordia!"




Voglio anch'io dare il mio piccolo contributo alla titanica impresa di "rimettere in piedi" la Costa Concordia, naufragata all'Isola del Giglio la tarda serata del 13 gennaio dell'anno scorso.

Dopo l'immane tragedia, che è costata la vita a 32 persone, compresi i due dispersi, abbiamo assistito oggi all'inizio delle operazioni di raddrizzamento della gigantesca nave da crociera.

Si tratta di un'opera colossale, la prima del genere nella storia della marina.

Le operazioni si stanno svolgendo con una lentezza che per noi sembra esasperante. Ma se tutto va bene, come ognuno si augura, domattina vedremo la Costa Concordia di nuovo galleggiare.

E allora: Sursum Corda! In alto i cuori! È una frase liturgica, un invito alla preghiera.

Ma è anche il nostro augurio: "In alto, Concordia!"

Con uno dei grandi brani musicali del film "Master and Commander", e cioè l' Adagio del Concerto Grosso n. 8 di Arcangelo Corelli.

Nel film il Master and Commander è il coraggioso e tenace Jack Aubrey (Russel Crowe).

Nella realtà abbiamo visto tutt'altro comandante, purtroppo.



mercoledì 11 settembre 2013

Il crepuscolo degli USA




L'11 Settembre 2001 rimarrà nella storia umana come il giorno dell'orrore.

La più grande potenza del mondo, gli Stati Uniti d'America, viene colpita con una raccapricciante azione terroristica in uno dei suoi simboli più spettacolari e grandiosi: il World Trade Center con le sue svettanti Torri Gemelle.

Solo la musica di Richard Wagner può in qualche modo fare da colonna sonora a quelle tremende scene di orrore, seguite allora nel silenzio più agghiacciante da tutto il mondo, in  presa diretta televisiva.

Sigfrido è "l'uomo che non conosce la paura", invulnerabile perché presenta sempre il petto ai suoi avversari. Ma viene ucciso a tradimento con un colpo di lancia alle spalle, l'unica sua parte vulnerabile.

Molti aspetti fanno di lui un simbolo di quel tragico 11 Settembre. L'invincibile potenza Usa, abituata a sfidare gli avversari a viso aperto, si è trovata vulnerabile quando è stata colpita alle spalle, proditoriamente. Ed è stata una ferita mortale.

Da allora è iniziato anche per gli Stati Uniti il "crepuscolo degli dei"; come quello dove Wagner descrive la morte di Sigfrido e la drammatica e possente "Marcia Funebre", che postiamo.



sabato 7 settembre 2013

Una preghiera per la pace. Da tutto il mondo





Consapevole che un intervento militare in Siria oggi aggraverebbe la drammatica situazione di quello Stato e di tutto il Medio Oriente, aderisco convinto alla Giornata per la Pace indetta per questo giorno da Papa Francesco.

I dittatori, così come i terroristi (non dimentichiamolo!), vanno fermati con altri mezzi, che una forte e pressante politica internazionale deve saper mettere in atto.

La pace nella giustizia è il bene prioritario per la civile convivenza tra i popoli.

Tra gli strumenti di pace, la preghiera è quello più importante (e non quello meno utile, come forse qualcuno potrebbe pensare). Infatti, chi riconosce Dio come Padre di tutti, alla fine deve convincersi che offendere o uccidere il fratello non è solo il crimine più grande contro l'uomo, ma è la più grave offesa fatta a Dio creatore.

Per questo oggi posto lo stupendo "Padre Nostro" (Vater Unser) musicato da Arvo Pärt nel 2011.

Il grande musicista estone ha dedicato questa mirabile preghiera musicale a Papa Benedetto XVI nel suo 60° compleanno di sacerdozio.

Non c'è bisogno di traduzione, si spera!

Molto bella la voce bianca del ragazzo della Escolania de Monserrat.




Vater unser im Himmel,

geheiligt werde dein Name;

dein Reich komme;

dein Wille geschehe,

wie im Himmel so auf Erden.

Unser tägliches Brot gib uns heute.

Und vergib uns unsere Schuld,

wie auch wir vergeben unsern Schuldigern;

und führe uns nicht in Versuchung,

sondern erlöse uns von dem Bösen.










giovedì 5 settembre 2013

Il buio in pieno sole





"E come potevamo noi cantare"...

Tutti ricordiamo l'incipit di questa drammatica poesia di Quasimodo, "Alle fronde dei salici", quasi un salmo moderno che prende spunto dal Salmo 136 (137) "Super flumina Babylonis".

Gli Ebrei non potevano cantare i canti di Sion in terra di schiavitù, e avevano appeso le loro cetre ai salici dei fiumi di Babilonia.

Quasimodo appende metaforicamente la sua cetra di fronte agli orrori e alle atrocità della II guerra mondiale, in particolare quando l'Italia si trovò "con il piede straniero sopra il cuore".

Oggi non siamo in tali tragiche situazioni, per fortuna. Ma non c'è molto da stare allegri, e rimane difficile essere sereni di fronte a tanti avvenimenti che, messi insieme, tolgono la gioia di un fine estate meteorologicamente bellissimo.

Su tutto, la situazione in Siria dilaniata da guerra fratricida, e la minaccia di interventi militari esterni, con il pericolo di un allargamento del conflitto.

E poi la situazione in Italia, dove la guerra fratricida non è cruenta ma politica, con il pericolo della caduta del governo e la conseguente guerra di tutti contro tutti. 

Non possiamo dimenticare l'orrenda uccisione della giovane brasiliana Marilia, incinta, per mano (a quanto sembra) del datore di lavoro e genitore di quella stessa vita nascente, ma già sposato e padre di altri tre figli...

O la gioielliera uccisa per rapina da un balordo, che voleva fare "un regalo alla sua compagna".

E senza giungere all'omicidio volontario, cosa dire degli episodi sempre più frequenti di mala sanità, con scambio di sacche di sangue con esito letale, ictus scambiato per emicrania, gravidanze finite in tragedia...  Senza parlare della  bambina affogata in piscina davanti agli occhi (ma evidentemente non proprio davanti agli occhi) delle vigilatrici.

Consola che un'altra bambina sia stata salvata, in un incidente stradale, per il coraggio di un camionista rumeno che ha arditamente intraversato il suo mezzo bloccando il traffico autostradale, con pericolo della sua stessa vita, ma facendo barriera alla piccola.

Una luce di speranza in un momento buio, mentre il sole in questi giorni splende a 35 gradi.

"Cain, ovvero il primo Omicidio" (1707) è un grande Oratorio di Alessandro Scarlatti (1660-1725), il padre della celebre Scuola musicale napoletana, quella di Durante, Pergolesi, Porpora, Paisiello, Jommelli, Cimarosa, e via dicendo. E  padre, non metaforico, di Domenico Scarlatti, il più grande di tutti.

Di fronte al fratricidio non solo si rimane ammutoliti, ma perfino la natura inorridisce. Ma questa orrenda storia a quanto pare continua ancora...

Questo è il senso dell'aria del mezzosoprano "Perché mormora il ruscello", qui cantata dal controtenore Matthew White.

Da sottolineare nel brano quei drammatici e appassionati "Perché"?
Perché tanta stupidità e cattiveria umana?



Perché mormora il ruscello, 
perché s'agita la fronda, 
quando un sasso o un venticello 
scuote un ramo o increspa un'onda?










lunedì 2 settembre 2013

Il bue e la rana


















La minaccia degli USA,  anzi del presidente Obama, di muovere guerra alla Siria è quanto di più inopportuno e pericoloso si possa immaginare.

Lanciare missili in una regione già esplosiva di suo significa non prendere minimamente in considerazione le devastanti conseguenze di tale azione per tutto il Medio Oriente. La guerra di tutti contro tutti.

E chi vuol aiutare il signor Obama? Gli oppositori di Assad, cioè gli islamisti legati ad Al-Kaida. Ma non è Obama quello che ha fatto uccidere Osama (Bin Laden)? Qualcuno gli schiarisca le idee.

Il presidente Premio Nobel per la pace ha fatto più danni dei presidenti guerrafondai precedenti. Con l'intervento in Libia (e il primo appoggio all'Egitto dei Fratelli Musulmani) ha destabilizzato quasi tutto il Nord Africa, e oltretutto chi ne paga le conseguenze è soprattutto l'Italia dove ogni giorno arrivano centinaia di profughi dai territori "liberati".

Ma i dittatori vanno puniti, e chi lancia gas asfissianti commette crimini contro l'umanità... Ma il mondo è pieno di dittatori, in Asia, i Africa, nel continente americano, perfino in Europa. Cosa vuol fare il presidente Premio Nobel per la pace? la III guerra mondiale?

Della Francia non parlo neppure: Hollande mi sembra la ranocchia di Fedro che gonfia la pancia per sembrare un bue; con il ben triste finale. 

Seguiamo invece le sapienti e drammatiche parole di Papa Francesco di ieri: "Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza. Mai più la guerra!"