mercoledì 31 dicembre 2014

Nonostante tutto, Te Deum...




Il tempo è di Dio, e quando un anno si conclude non possiamo che ringraziare il Creatore di questo suo dono.

La preghiera liturgica di ringraziamento di fine d’anno è il Te Deum. Una solenne e lunga preghiera -di cui autore pare essere S. Ambrogio (IV secolo) - che una volta era cantata in gregoriano e in latino da tutto il popolo cristiano. 

Te Deum laudamus, Te Dominum confitemur... In Te Domine speravi, non confundar in aeternum (Dio ti lodiamo, confessiamo che tu sei il Signore... In te Signore ho sperato, non sarò confuso in eterno).

Oggi il latino è quasi sparito dalla circolazione, e per quanto riguarda il popolo cristiano a mala pena conosce il Padre Nostro.

L’importante è non dimenticarsi di dire grazie a Colui che ci ha fatto arrivare a questa meta...

Come tutti i più importanti canti liturgici, anche il Te Deum ha avuto un’infinita schiera di musicisti che lo hanno interpretato secondo il loro genio, dal Medioevo all’epoca contemporanea.

Il più celebre è certamente quello barocco di Marc-Antoine Charpentier. La “sinfonia” iniziale è diventata addirittura l’inno dell’Eurovision.

Ma non meno bello e solenne è quello di Anton Bruckner (1885), in Do maggiore, per soli, coro e orchestra. Un capolavoro di luminosa e grandiosa bellezza, che esprime la fede incrollabile di questo grande compositore austriaco (1824-1896), nonché il suo genio, apprezzato da Wagner.

Autore di numerose e celebri composizioni, tra cui 9 sinfonie e partiture polifoniche, egli riteneva il Te Deum il suo capolavoro. Del resto anche Mahler, che lo diresse ad Amburgo nel 1892, scrisse nel frontespizio dello spartito (in luogo della dizione “per soli, coro e orchestra”): “per voci angeliche, uomini alla ricerca di Dio, cuori tormentati e anime purificate dal fuoco".

Di questo Te Deum presento un solo versetto, sufficiente però a farcene capire lo spirito complessivo: “Aeterna fac sum sanctis tuis in gloria numerari” (Fa’ che siamo annoverati con i tuoi Santi nella gloria eterna).

Il ritmo incalzante, l’orchestra piena che spesso raddoppia il coro, che a sua volta canta spesso all’unisono... tutto esprime la maestà infinita di Dio e, nello svettante finale, la Sua gloria.

Buon Fine Anno!


domenica 28 dicembre 2014

Il 2014 se ne va (in versi)














L’annata volge al termine
ma fu un’annata buona?
o è stato un anno orribile?
Vediamo come suona...

Un’alluvione a Genova
e in molti luoghi cari;
vigne e oliveti vittime
di parassiti vari.

Passando alla politica
dopo l’agricoltura,
i parassiti aumentano;
per questi non c’è cura.

A Roma c’è chi specula
su profughi e dolori;  
nelle Region rimborsano
perfino i vibratori.

Il presidente in carica
Giorgio Napolitano
si è rotto ormai le scatole
e vuol passar la mano.

Invece Renzi è un rapido,
comanda da indiscusso,
travolge chi l’ostacola,
Fassina e la Camusso.

Guardando un poco all’estero
vengono agli occhi i veli.
c’è l’Isis che rinfocola
la guerra agli infedeli.

La Russia con l’Ucraina
è in stallo, in un' impasse.
E chi la sconta all’ultimo
son gli Italiani, al gasse.

I due marò son vittime
del tribunale indiano,
che prende per le natiche
il popolo italiano.

Non tutto è stato nuvolo,
c’è stato anche good weather;
dopo oltre mezzo secolo
Cuba e gli Usa together.

Papa Francesco al solito
ci lascia impressionati,
le sue più dure prediche
sono per i prelati.

Abbiam visto, o internauti,
cose che tra gli umani
sembravano impossibili,
tanto son fatti strani.

Abbiam visto, ammirevole,
Benigni originale  
che parla del Decalogo
meglio di un cardinale.

Abbiam udito l’ugula
di Suor Cristin (ciclone!),   
che a ritmo rock interpreta
un song della Ciccone.

Abbiam sentito un giudice
assolver Berlusconi;
la Boccassini e company
ora useranno i droni.

E abbiamo visto nascere
un’altra volta ancora
il Bimbo che ci illumina
e il mondo ci colora...

Quest’anno sta per chiudersi,
un altro viene su.
E nel 2015
avremo un anno in più.

Il tempo è inarrestabile,
non è di fren dotato.
Di cuore a tutti auguro:
Buon Anno! Amicusplato.





domenica 21 dicembre 2014

Regali di Natale 2014















A Renzi. Una scatola piena di tanti Fassina.

A Berlusconi. Una calza, anzi due, di nailon. 

Ad Alfano. Una calza, anzi, una mezza calzetta.

Alla Boschi (mia concittadina). La Befana è stata già abbastanza generosa con lei in passato, mi pare...

A Grillo. Una confezione giga di bostik, per incollare i pezzi delle cinque stelle cadenti.

A Napolitano. Una calza elastica, e qualche cerotto Dr. Gibaud.

A Grasso, che già comincia a “ingrassare” ulteriormente in vista delle dimissioni di Napolitano. Una confezione di latte magro. In polvere.

Alla Boldrini. Niente. La Befana se n’è proprio dimenticata.

Ai signori parlamentari, magistrati, manager e assimilati. Una calza piena di esodati, licenziati, disoccupati e pensionati al minimo, e qualche extracomunitario. 

A tutti. Un augurio di Buon Natale!




sabato 20 dicembre 2014

Todos Americanos!

















Il riavvicinamento politico tra Usa e Cuba, dopo oltre 50 anni di odio ideologico e di embargo totale, è una delle notizie più belle in questo periodo così avaro di buone nuove.

Barack Obama e Raùl Castro, tre giorni fa, il 17 dicembre 2014, hanno annunciato la ripresa delle relazioni tra i loro due stati, tanto vicini geograficamente quanto lontani ideologicamente.

Ambedue hanno poi voluto ringraziare il Vaticano, e Papa Bergoglio in particolare, per la preziosa opera di mediazione svolta.

“Todos somos Americanos”, ha detto Obama in spagnolo nel suo storico discorso. Anche questo è un fatto abbastanza inconsueto; Obama che azzecca una mossa di politica estera (e che mossa!) è un avvenimento davvero sorprendente.

Ma mi immagino anche la sorpresa del mondo laico-comunista nel sentire tessere gli elogi del Papa e del Vaticano da Raùl Castro (ovviamente d’intesa con il fratello Fidel). Un colpo da k.o e un altro mito che va in fumo, come un sigaro cubano.

Eh sì. La Chiesa ha ancora la forza propulsiva di muovere i popoli, anche quelli che sembrano i più distanti, in nome dei grandi valori umani che Cristo ha radicato ormai nella storia.

Rimane per i nostalgici di Stalin come ultimo esemplare Kim Jong-un, quello della Corea del Nord, quello che punisce con il carcere chi osa mettere il suo nome ai neonati, quello che minaccia di azioni terroristiche del tipo 11 Settembre se viene proiettato nelle sale il film "The Interview" della Sony Pictures che lo sbeffeggia.

Eh sì. Aveva ragione Marx. La storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa (Il 18 Brumaio, incipit).

Non immaginava però di parlare dei regimi marxisti.





mercoledì 17 dicembre 2014

La strage degli innocenti



















Il nome di Erode è sinonimo di infamia. La strage dei bambini di Betlemme, da lui voluta per eliminare Gesù, “pericoloso” concorrente al trono della Giudea, rimane come macchia indelebile di crudeltà disumana.

A Peshawar (Pakistan) ieri è stata perpetrata un’altra orrenda strage di innocenti. Non più la sete del potere, come in Erode, ma soprattutto l’odio contro il sapere ha mosso i terroristi talebani. Per questi barbari criminali la scuola è un nemico da combattere, e per l'orrendo massacro hanno scelto proprio un grande plesso scolastico.

Sono state uccise circa 150 persone, la maggior parte delle quali giovani e giovanissimi studenti. Una maestra è stata cosparsa di benzina e bruciata viva davanti ai suoi alunni. Oltre un centinaio i feriti, moltissimi dei quali in condizioni gravi.

Per Erode il nemico era il nato Re dei Giudei. Per i talebani sono i giovani che studiano e vogliono emanciparsi.

Sia l’uno che gli altri hanno un nemico in comune: un mondo nuovo, in cui la dignità e la regalità dell’uomo e della donna consistano proprio nel desiderio della conoscenza e della verità.

“La verità vi farà liberi” ha detto Gesù.

Ma a quanto pare, ci sono ancora nel mondo coloro che vogliono soffocare la verità, anche spargendo terrore e sangue innocente.

Senza riuscire nell’infame intento.

Alla diciassettenne studentessa pakistana Malala, vittima dei talebani per gli stessi motivi, è stato attribuito pochi giorni fa il Premio Nobel per la Pace.

E Gesù era già lontano dai soldati di Erode...



Nella foto in alto: Pulpito della Chiesa di S. Andrea a Pistoia (1301). Capolavoro di Giovanni Pisano. Formella della "Strage degli Innocenti" (cliccare sull'immagine per vedere i particolari della tragica scena scolpita dal grande artista).



martedì 16 dicembre 2014

Nove giorni prima




Siamo ormai in prossimità del Natale, nei nove giorni che lo precedono.

Più il mondo cerca di cancellare la memoria della presenza di Gesù Cristo dalla storia, più la sua luce risplende luminosa.

Non possiamo fare a meno di Cristo, né del suo "lieto annunzio" di salvezza.
Senza Cristo, la barbarie avanza e ci sommerge.

Per questo c'è bisogno che lo Spirito Santo ci aiuti a capire realmente il messaggio del Natale, messaggio di speranza e di vita nuova.

Anche per coloro che non amano il presepe...

Avviciniamoci alla capanna di Betlemme con un bel canto di Taizé: "Tui amoris ignem".

Le parole sono della liturgia della Pentecoste, la musica porta l'impronta inconfondibile di Jacques Berthier.



Veni Sancte Spiritus, tui amoris ignem accende.
Veni Sancte Spiritus, veni Sancte Spiritus.


Vieni Santo Spirito, accendi il fuoco del tuo amore!
Vieni Santo Spirito, vieni Santo Spirito!




lunedì 8 dicembre 2014

Omaggio a Maria Immacolata





Non si può lasciar passare la Festa dell'Immacolata senza dedicare alla Madre di Dio, piena di grazia, ricolma di Spirito Santo, un canto di lode e di esultanza.

I poeti e gli scrittori di ogni epoca hanno cantato Maria, la più bella delle creature, con parole sublimi.

Ma le parole più belle sono quelle di Maria stessa, nel suo cantico di lode al Creatore: il Magnificat, come è riportato dal Vangelo di Luca (Lc 1, 46-55).

Ascoltiamole con il rivestimento musicale di Marco Frisina, cantate da Cristina Scuccia (prima di divenire Suor Cristina) e Franco Simone, che è stato il suo maestro di canto.

Un omaggio a Maria SS. Immacolata, con le sue stesse parole e con la bella voce di una ragazza che più da vicino ha voluto imitare Maria, con i voti religiosi.

Un omaggio a Maria e una bella testimonianza di fede cristiana.









domenica 7 dicembre 2014

La "stecca" del violinista Garcia









La Roma ha pareggiato ieri in casa con il Sassuolo con due vistosi aiuti arbitrali e per di più fuori tempo massimo.

La nemesi storica è sempre in agguato, specie nel football. Quando il 5 ottobre scorso la Juventus vinse 3 a 2 con la Roma con qualche discutibile decisione arbitrale e con una rete nei minuti extra-time, l’ineffabile allenatore romanista Rudi Garcia si mise a mimare il gesto del violinista. Per il Rudi-Garcia-pensiero perciò sarebbe sempre la “solita musica”: arbitri filo-juventini, tre punti rubati, Roma e Juve come minimo alla pari.

Ieri il mancato violinista Garcia si è dimenticato di imbracciare il suo virtuale Stradivari. L’uno-due del Sassuolo lo ha steso al tappeto. Rialzatosi dal k.o. oltre la conta con l’aiuto degli arbitri, suonato come un tamburo, ha capito (forse) che è meglio cambiare strumento.

Da ora in poi proverà con il “flauto di montagna”, quello che andò per suonare, e fu suonato.






sabato 6 dicembre 2014

Er cupolone e la cupola (pasquinata)







Anvedi Roma, te, che malaffare!
pprima era caput-mundi, me cojone.
Poi quanno er Papa prese a comannare
chiamò l’artisti e fece er cupolone.

Poi venne er re d’Italia e li su eredi;
fu cambiato er governo e ogni altra cosa.
E per copiar er cupolone, anvedi,  
ora han fatto la cupola mafiosa!




Amicusplato









mercoledì 3 dicembre 2014

Vieni, o Sapienza! (ce n'è bisogno)





È iniziato l'Avvento, cioè la preparazione al Natale.

Ovviamente, non mi riferisco alla corsa (sempre più lenta, per la verità), allo shopping e agli altri "riti" consumistici.

Mi riferisco invece alle quattro settimane liturgiche che precedono la festa della Natività del Signore.

Per aiutare me stesso in questo cammino, mi piace ascoltare la magnifica preghiera altomedievale e melodia cinquecentesca "Veni, o Sapientia".

Benché l'armonizzazione, il canto e l'accompagnamento dell'organo presenti nel web non siano il massimo, tuttavia la bellezza del brano può essere almeno ugualmente intuita.  

Uno stupendo canto di Avvento, che dà il senso della trepida e gioiosa attesa di Gesù, Sapienza del Padre e Dio con noi.


Veni o Sapientia
quae hic disponis omnia.
Veni viam prudentiae
ut doceas et gloriae.

Gaude, gaude
O Israel
Mox veniet Emmanuel.

Veni, veni Adonai
Qui populo in Sinai
Legem dedisti vertice
In majestate gloriae.

Gaude, gaude...


Vieni, o Sapienza,
che qui disponi tutto.
Vieni, per insegnarci
la via della prudenza e della gloria.

Gioisci, gioisci,
o Israele,
ora verrà l'Emmanuele (il Dio-con-noi)! 

Vieni, vieni, Signore,
che hai dato in cima al Sinai 
nella maestà della gloria
la Legge al popolo.

Gioisci...