martedì 18 maggio 2010

Rivoluzionario e virtuoso. Liszt



Le 19 Rapsodie ungheresi di Franz Liszt (1811-1886) sono un omaggio al popolo ungherese, che nel 1848 insorse per rivendicare l’indipendenza dall’impero autriaco.

Infiammata dalle parole del poeta Sandor Petőfi e guidata da Lajos Kossuth l’Ungheria cercò di diventare uno stato sovrano. La rivoluzione fallì, ma nel 1867 la nazione riuscì ad ottenere un'ampia autonomia.

L'ungherese Liszt celebra questi avvenimenti con le sue rapsodie. La Rapsodia n. 2, in Do diesis minore, è la più famosa e la più bella.

Intensa, appassionata, talora anche festosa, con un virtuosimo che non è mai fine a sé stesso, rappresenta la vittoria del bene contro il male. 

Un auspicio anche per la nostra nazione, e per l'Europa.

Spettacolare l’esecuzione del pianista croato Maksim Mrvica.

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