lunedì 17 agosto 2009

La Chiesa: cattolica, apostolica


Mi sto soffermando sulle caratteristiche fondamentali della Chiesa, così come risultano dalla volontà di Cristo espressa nei Vangeli, e ben riassunta in quattro aggettivi del simbolo di fede: una, santa, cattolica, apostolica.

Nel post precedente ho parlato delle prime due caratteristiche: una e santa.
Ora concludo con “cattolica e apostolica”.


3. Una Chiesa cattolica

“Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Marco 16, 15).

“Non c’è più giudeo né greco, né schiavo né libero, né uomo né donna, ma tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3, 28).

La Chiesa ha la caratteristica dell’universalità e tende sempre ad aggregare, superando ogni barriera. L’individualismo non è la sua legge. Il razzismo e le discriminazioni sono superate in radice, perché ogni essere umano è fratello in Cristo, figlio di Dio.

Una “rivoluzione” pacifica, ma che ha trasformato l’autocoscienza dell’uomo.

Il termine “cattolico” esprime bene questa “universalità” geografica e sociale. Venne però inizialmente usato soprattutto per distinguere la Chiesa di Cristo, “totale” nella verità (katà òlon= secondo il tutto), dalle sette “ereticali” che invece prendevano del Cristianesimo ciò che piaceva a loro, e tralasciavano o negavano altri aspetti essenziali (eresia, da aireo=scelgo).

Un’eresia molto grave fu ad esempio lo gnosticismo, che riduceva l’insegnamento di Gesù a quello di un uomo sapiente, ma non di origine divina. Da questa eresia derivò poi l’arianesimo che negava la divinità di Cristo. Nel Concilio di Nicea del 325 si riaffermò invece ciò che nel Vangelo è detto fin dal primo rigo: “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio” (Marco 1, 1).

La Chiesa ha difeso la completezza della verità, da ogni eresia, antica, medievale e moderna.

Non sempre lo ha fatto con metodi “cristiani”, specie nel Medioevo, e di questo ha chiesto perdono, anche se i metodi del tempo erano ovunque piuttosto sbrigativi.

Ma ha sempre difeso le verità della fede e della morale e per questo ha dovuto subire persecuzioni sanguinose in ogni epoca, dalle origini fino ad oggi.

Di queste persecuzioni i solerti accusatori laicisti non parlano mai; ma, per esempio, hanno fatto più vittime i tribunali del Terrore e i rivoluzionari francesi nei confronti dei dissidenti in tre anni, che l’Inquisizione in sei secoli di esistenza.

Non parliamo poi dei regimi totalitari atei del XX secolo…

4. Una Chiesa apostolica

“Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli” (Luca 6, 13). Seguono i dodici nomi, ben noti, il primo dei quali è Simon Pietro.

La scelta del numero dodici è certamente in riferimento alle dodici tribù del popolo d’Israele. Il Signore voleva così far capire che stava fondando su queste dodici persone il nuovo Israele, il nuovo popolo di Dio, cioè la Chiesa universale.

Gli apostoli sono anzitutto i testimoni della risurrezione di Gesù; a loro il Signore apparve per quaranta giorni dopo la sua risurrezione. Senza la risurrezione di Cristo, la fede cristiana sarebbe vana, perché fondata sull’uomo, e non sulla potenza di Dio.

“Pietro disse: Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni” (Atti 2, 32).

Gli apostoli sono i garanti della divinità di Cristo, e lo hanno testimoniato con il martirio (Gv 21, 18-19; Atti 12, 2).

Non erano persone particolarmente votate all’eroismo: Pietro rinnegò il Signore tre volte davanti a una domestica e gli altri fuggirono nel momento della prova. Non credettero inizialmente alla risurrezione, come testimonia l’episodio di Tommaso, che volle toccare con mano il Risorto. Ma alla fine, davanti a queste apparizioni impressionanti, furono trasformati e con la forza dello Spirito Santo testimoniarono senza più paura, prima davanti a tutto il popolo e poi davanti al carnefice.

“Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: Uomini di Giudea e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme; vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole. Questi uomini non sono ubriachi come voi sospettate, essendo appena le nove del mattino.
Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni - voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l’avete ucciso. Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso” (Atti 2, 14-36).

Non è più Simone che trema di paura davanti ad una servetta del sommo sacerdote; ora è Pietro che parla, la guida infallibile della Chiesa, la roccia di verità che testimonia ciò che ha visto: Gesù risorto, e dunque il Figlio di Dio, il Signore.

Senza la testimonianza degli apostoli e dei loro successori la Chiesa non può sostenersi, poiché mancherebbe delle colonne portanti. Il Signore ha affidato a loro il compito di insegnare e di guidare e li ha “inviati” (apostolos, da apostèllein=inviare) a tutti i popoli.

“Chi ascolta voi, ascolta me; chi disprezza voi, disprezza me; e chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato” (Vangelo di Luca 10, 16)

Sono loro che hanno raccolto per scritto gli insegnamenti di Gesù nei libri del Nuovo Testamento, tra cui spiccano i quattro Vangeli.

Gli apostoli scelsero inoltre i loro successori, nelle chiese che via via fondavano; e questi successori furono chiamati “vescovi”, cioè sorveglianti, il cui compito era quello di continuare l'opera apostolica, custodendo il deposito della fede.

Così infatti si esprime Paolo, che aveva imposto le mani a Timoteo, facendolo vescovo:

“Non vergognarti della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. Prendi come modello le sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù.
Custodisci il buon deposito con l'aiuto dello Spirito Santo che abita in noi” (2 Tm 1, 6-14).


Una, santa, cattolica, apostolica. La Chiesa ha queste caratteristiche, senza le quali non si distinguerebbe da una benemerita associazione di volontariato, o da una delle tante Onlus del panorama attuale, con finalità benefiche.

La Chiesa è invece il Cristo vivente nella storia, l’arca della salvezza, senza la quale il mondo farebbe naufragio.


Foto in alto: "Incredulità di S. Tommaso", Caravaggio (1601), Bildergalerie, Potsdam

2 commenti:

  1. "I metodi del tempo erano ovunque piuttosto sbrigativi". Piuttosto sbrigativi: proprio il termine giusto.

    Beh, almeno si riconosce che non son state tutte rose e fiori. E' già qualcosa.

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  2. La Chiesa non hai mai detto che la storia è tutta rosa e fiori. Anzi...

    Cristo è venuto proprio per i nostri peccati.

    Ovviamente anche per quelli di coloro (e non sono pochi) che nel corso dei secoli lo hanno perseguitato, fino ai giorni nostri.

    Ciao! (con un po' di ritardo...) ;-)

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