sabato 20 settembre 2008

Un cestino di frutta? Sì, grazie!




Fino a Caravaggio nessun artista aveva posto al centro dell’attenzione una natura morta.


La natura era sempre stata uno sfondo o un accessorio a immagini religiose o civili e ritratti di personaggi.

Nessuno aveva mai osato porre come tema unico un cesto di frutta.

Da allora (1597) ogni aspetto della realtà è entrato di diritto nell’arte.

Una rivoluzione pittorica, nata dal genio di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.



Foto in alto: "Cesto di frutta" (1597), Caravaggio (Pinacoteca Ambrosiana, Milano)

2 commenti:

  1. EPPURE è un soggetto che non riesco ad apprezzare abbastanza: le nature morte mi lasciano sempre un senso di vuoto e finitezza.

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  2. Ma questa, carissima Saamaya, non è una semplice natura morta, copiata e ricopiata cento volte.

    Questa è l'entrata di diritto della natura per la prima volta al centro dell'attenzione; con la sua bellezza e le sue piccole magagne, come si può notare... senza sconti.

    Siamo davanti ad un nuovo soggetto, reale come i grandi personaggi fino ad allora immortalati.

    Signori, ecco a voi... una mela (biologica...) :-)

    Le altre nature morte al confronto, sono proprio ... morte.
    E lasciano un che di triste (tranne, per me, i girasoli di Van Gogh)

    Ciao!

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