Non siamo ancora alla commemorazione di Lucio Battisti…
Voglio invece parlare del rapporto che esiste tra pensieri e parole.
Più esattamente della volgarità nel linguaggio, nei video, nell’arte (arte per modo di dire), che sta invadendo come un fiume in piena la nostra realtà quotidiana.
Al cattivo gusto, come al peggio, non c’è mai fine. Abbiamo visto perfino la crocifissione di una rana… Ma non era proibito maltrattare gli animali? I cristiani (nel senso di seguaci di Cristo), loro sì, possono esssere maltrattati e non è una novità ormai.
Le parolacce stanno entrando nel linguaggio comune; anzi vengono addirittura insegnate: vaffanc… ha acquistato la dignità di un partito. Una discussione poi non è seria se non è condita da ‘teste di caz’, ‘mi hai rotto i cogl’, ‘va a fatti fot’, (questa anche in inglese), e così via.
E sempre più anche negli aggregatori di notizie, per stupire il borghese e attirare l’attenzione, si strillano titoli pieni di insulti e trivialità (gli errori di grammatica invece, quelli non sono voluti).
Intendiamoci. Una battuta ‘volgare’ talvolta può essere pure simpatica, quando appunto è una battuta. Ma se diventa regola, allora il linguaggio si fa penoso e si giunge a mettere le solite parti anatomiche in mezzo a qualunque discorso, anche di alta ingegneria informatica.
Non è difficile capire il perché di questa deriva volgare.
Quando la bulimia sessuale prende il sopravvento, come oggi accade spesso, allora ogni pensiero si traduce in immagini a luci rosse, e le parolacce ne sono un sintomo, come un irrefrenabile tic nervoso.
Un linguaggio appropriato e piacevole aiuta a controllare e a rendere meno monotono il nostro mondo interiore, i nostri pensieri. E i pensieri si traducono via via in immagini e parole sempre più ricche e appropriate.
E qui mi ritorna in mente la bellezza delle canzoni di Battisti…
Voglio invece parlare del rapporto che esiste tra pensieri e parole.
Più esattamente della volgarità nel linguaggio, nei video, nell’arte (arte per modo di dire), che sta invadendo come un fiume in piena la nostra realtà quotidiana.
Al cattivo gusto, come al peggio, non c’è mai fine. Abbiamo visto perfino la crocifissione di una rana… Ma non era proibito maltrattare gli animali? I cristiani (nel senso di seguaci di Cristo), loro sì, possono esssere maltrattati e non è una novità ormai.
Le parolacce stanno entrando nel linguaggio comune; anzi vengono addirittura insegnate: vaffanc… ha acquistato la dignità di un partito. Una discussione poi non è seria se non è condita da ‘teste di caz’, ‘mi hai rotto i cogl’, ‘va a fatti fot’, (questa anche in inglese), e così via.
E sempre più anche negli aggregatori di notizie, per stupire il borghese e attirare l’attenzione, si strillano titoli pieni di insulti e trivialità (gli errori di grammatica invece, quelli non sono voluti).
Intendiamoci. Una battuta ‘volgare’ talvolta può essere pure simpatica, quando appunto è una battuta. Ma se diventa regola, allora il linguaggio si fa penoso e si giunge a mettere le solite parti anatomiche in mezzo a qualunque discorso, anche di alta ingegneria informatica.
Non è difficile capire il perché di questa deriva volgare.
Quando la bulimia sessuale prende il sopravvento, come oggi accade spesso, allora ogni pensiero si traduce in immagini a luci rosse, e le parolacce ne sono un sintomo, come un irrefrenabile tic nervoso.
Un linguaggio appropriato e piacevole aiuta a controllare e a rendere meno monotono il nostro mondo interiore, i nostri pensieri. E i pensieri si traducono via via in immagini e parole sempre più ricche e appropriate.
E qui mi ritorna in mente la bellezza delle canzoni di Battisti…
Amicus, è una questione di stile. Non mi azzarderei a lanciare interpretazioni sul sesso anche perchè, se così ci addentrassimo, avrebbero più valori le tesi sull'anoressia, sull'astinenza, sulla privazione, piuttosto che quelle su una paratica abbondante.
RispondiEliminaNon amo le volgarità gratuite; non approvo l'aggressività imperante degli uomini fragili che si destreggiano, male, in questo vivere complicato, limitato e di cui, ai più, sfuggono le sfumature di beltà
La vita è bella in quanto tale e per le persone che la rendono fantastica. Le categorie, le divisioni, servono a creare sterili confini. Anche la religione ha i suoi effetti collaterali se la si interpreta come recinto dicotomico tra il bene ed il male che sta (?) fuori.
Carissima Saamaya,
RispondiEliminache ci sia una diretta relazione tra 'rivoluzione sessuale' e manifestazioni espressive (verbali, iconografiche, video, etc.)mi pare una cosa ovvia.
I risultati sono identici sia per quanto la bulimia che l'anoressia: nel primo caso abbiamo una tracimazione, nel secondo caso un sintomo del desiderio represso o frustrato.
Nessuno vuol mettere il bavaglio a nessuno; ma un tovagliolo almeno nel tavolino, mi pare il minimo.
Non è solo questione di buon gusto.
Il problema è che il pensiero quasi monotematico per molti, produce un linguaggio monotematico: e se ci fermiamo ad ascoltare gli adolescenti, ce ne rendiamo conto...
La religione non sfugge ai problemi dell'uomo. Se non è intesa bene, porta a negative conseguenze che ben conosciamo dalla storia.
Ciao!
E' una questione di aggressività. Poco c'entra il sesso, a mio avviso, se non nei contenuti dei turpiloqui, ma solo per evidenziare le nostre frustrazioni anche in quell'ambito.
RispondiEliminail mio post è naturalmente uno stimolo a riflettere. Ciascuno deve dare la propria risposta.
RispondiEliminaA me pare di vedere un aumento nella volgarità espressiva di pari passo ad un impoverimento del linguaggio.
Le parole esprimono concetti; poche parole, pochi concetti; e se le parole sono banali o peggio, il sintomo non è positivo.
La scuola dovrebbe essere il luogo dove si recupera una ricchezza lessicale e di pensiero.
Mi auguro che sia così. A scuola cerco di farlo, rispettando ogni opinione, sia chiaro :-) Importante che sia ben argomentata...
Ciao!