L'evoluzione della specie è giunta ad una nuova tappa: l'era informatica.
Sta nascendo perciò una nuova tipologia di homo sapiens sapiens: l'homo bloggerianus, o più volgarmente il blogger. Esistono diversi tipi di blogger, ma quello che descriviamo è uno dei più comuni.
Il blogger non parla con nessuno, ma ha mille visite al giorno.
Dopo un’evoluzione di un milione di anni, che lo ha portato a camminare in posizione eretta, ora staziona seduto in una sedia (preferibilmente a rotelle).
Non ha più un nome, ma una sigla e un numero, a cui tiene molto.
Non guarda la realtà che lo circonda, ma la spia attraverso un finestrino da 24 pollici (anche meno).
È un predatore. Vive di caccia e si ciba solo di notizie fresche, strappandole ai suoi rivali con ogni mezzo, anche lecito.
È generalmente mancino, l’uso della destra gli è poco congeniale. E con un colpo mancino vorrebbe arpionare un pericoloso ed astuto caimano.
Parla molto di sesso, di giorno e di notte; ne conosce tutti i secreti, tranne uno: trovare il tempo di farlo.
Parla molto di Dio, per dire che non esiste; ma lo dice così frequentemente, che ormai ci convive.
Non ama troppo le limitazioni. È un uomo libero, specialmente nell’ortografia e nella sintassi.
È allergico ai virus informatici, e a Benedetto XVI. Dai primi si difende con gli antivirus; al secondo cerca di fare le scarpe (ma a questo già ci pensa Prada, o meglio, una ditta artigianale lombarda).
Scambista incallito, linka in continuazione emettendo URL, ha l’ADSL conclamato; ma non prova nessuna sensazione erotica e gode di ottima salute.
Lunga vita all’uomo bloggeriano!
Sta nascendo perciò una nuova tipologia di homo sapiens sapiens: l'homo bloggerianus, o più volgarmente il blogger. Esistono diversi tipi di blogger, ma quello che descriviamo è uno dei più comuni.
Il blogger non parla con nessuno, ma ha mille visite al giorno.
Dopo un’evoluzione di un milione di anni, che lo ha portato a camminare in posizione eretta, ora staziona seduto in una sedia (preferibilmente a rotelle).
Non ha più un nome, ma una sigla e un numero, a cui tiene molto.
Non guarda la realtà che lo circonda, ma la spia attraverso un finestrino da 24 pollici (anche meno).
È un predatore. Vive di caccia e si ciba solo di notizie fresche, strappandole ai suoi rivali con ogni mezzo, anche lecito.
È generalmente mancino, l’uso della destra gli è poco congeniale. E con un colpo mancino vorrebbe arpionare un pericoloso ed astuto caimano.
Parla molto di sesso, di giorno e di notte; ne conosce tutti i secreti, tranne uno: trovare il tempo di farlo.
Parla molto di Dio, per dire che non esiste; ma lo dice così frequentemente, che ormai ci convive.
Non ama troppo le limitazioni. È un uomo libero, specialmente nell’ortografia e nella sintassi.
È allergico ai virus informatici, e a Benedetto XVI. Dai primi si difende con gli antivirus; al secondo cerca di fare le scarpe (ma a questo già ci pensa Prada, o meglio, una ditta artigianale lombarda).
Scambista incallito, linka in continuazione emettendo URL, ha l’ADSL conclamato; ma non prova nessuna sensazione erotica e gode di ottima salute.
Lunga vita all’uomo bloggeriano!
leggevo l'altro giorno sul Corriere i risultati di una ricerca sulle trasformazioni dei comportamenti sociali nei giovani e, quindi, la comparsa del BLOGGER e dei social network, con una netta predisposizione delle donne all'uso della parola scritta e della comunicazione.
RispondiEliminaMa ho la vaga sensazione che il tuo post, qua scritto sia una vena acida verso qualcuno che ti sta "sulla tastiera". Attento alle generalizzazioni. Non fanno mai troppo bene alla salute.
Saamaya carissima, alcune battute risentono ovviamente della mia esperienza personale; ho incontrato tanti bloggers del tipo che ho descritto... ;-)
RispondiEliminaMa il post vuole essere soprattutto autoironico (sono un piccolissimo blogger anch'io) e non certamente 'acido': perché mai? :-(
soprattutto è un ricordare che il mondo virtuale non sempre coincide con quello reale...
Tu poi che ami l'aria libera e il vento... :-)
Ciao!