Carissimo Lucio,
non ti è mai piaciuta la retorica, come a me. E allora perché ti scrivo questa lettera che non leggerai mai, e che fa apparire me come un’adolescente (con l’apostrofo, sì, una adolescente) fuori stagione e un po’ fuori di testa, e perciò patetico?
Perché ci sono alcuni casi in cui si può essere ridicoli senza vergogna, e si possono fare cose sciocche in pieno sentimento.
Perché una sensazione di leggera follia sta colorando l’anima mia in questo giorno che mi parla di te, e mi riporta indietro nel tempo…
Con La canzone del sole ho imparato a suonare la chitarra, come tanti miei amici: quattro semplici accordi maggiori, la-mi-re-mi, il giro del la, ripetuto all’infinito per quelle calzette rosse che poi diventano una donna, con tutti i suoi segreti…
Con I giardini di marzo mi sono (quasi) innamorato di una ragazza, che non ho potuto sposare, perché… sì, tu lo sai.
E insieme a te, in Pensieri e parole, ho potuto stemperare qualche tristezza con quel dammi forza mio Dio!, che non è così frequente trovare in un cantante rock.
Non starò a ricordare a te le tue musiche… ma mi piace farti notare che qui nella mia stanza, insieme ai Concerti Brandeburghesi di Bach e alle Sonate di Beethoven, ci sono le tue cassette, i tuoi dischi , i tuoi CD e le partiture delle tue canzoni; come anche quelle di Fabrizio De André.
Io ho sempre pensato che la musica non si distingue in classica e leggera, ma in musica bella e musica brutta. E la tua è bella, comunque bella.
A proposito! Ti piace la collocazione dei Giardini di marzo nel mio blog? Forse potevo trovare un video migliore. Ma sei sempre stato così ritirato… Anche in You tube c’è poco.
Oggi poi ho aggiunto La collina dei ciliegi, ora che sei ancora ancor più su…
Ciao!
Amicusplato
non ti è mai piaciuta la retorica, come a me. E allora perché ti scrivo questa lettera che non leggerai mai, e che fa apparire me come un’adolescente (con l’apostrofo, sì, una adolescente) fuori stagione e un po’ fuori di testa, e perciò patetico?
Perché ci sono alcuni casi in cui si può essere ridicoli senza vergogna, e si possono fare cose sciocche in pieno sentimento.
Perché una sensazione di leggera follia sta colorando l’anima mia in questo giorno che mi parla di te, e mi riporta indietro nel tempo…
Con La canzone del sole ho imparato a suonare la chitarra, come tanti miei amici: quattro semplici accordi maggiori, la-mi-re-mi, il giro del la, ripetuto all’infinito per quelle calzette rosse che poi diventano una donna, con tutti i suoi segreti…
Con I giardini di marzo mi sono (quasi) innamorato di una ragazza, che non ho potuto sposare, perché… sì, tu lo sai.
E insieme a te, in Pensieri e parole, ho potuto stemperare qualche tristezza con quel dammi forza mio Dio!, che non è così frequente trovare in un cantante rock.
Non starò a ricordare a te le tue musiche… ma mi piace farti notare che qui nella mia stanza, insieme ai Concerti Brandeburghesi di Bach e alle Sonate di Beethoven, ci sono le tue cassette, i tuoi dischi , i tuoi CD e le partiture delle tue canzoni; come anche quelle di Fabrizio De André.
Io ho sempre pensato che la musica non si distingue in classica e leggera, ma in musica bella e musica brutta. E la tua è bella, comunque bella.
A proposito! Ti piace la collocazione dei Giardini di marzo nel mio blog? Forse potevo trovare un video migliore. Ma sei sempre stato così ritirato… Anche in You tube c’è poco.
Oggi poi ho aggiunto La collina dei ciliegi, ora che sei ancora ancor più su…
Ciao!
Amicusplato
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