domenica 24 agosto 2008

Quando rimetterci la pelle non è solo un modo di dire...



Il 24 agosto si ricorda nel mondo cristiano l’apostolo S. Bartolomeo che predicò il vangelo nelle zone della Persia e alla fine, secondo la tradizione, subì il martirio mediante scorticamento, cioè venne spellato vivo.

Michelangelo ha reso celebre nella storia dell’arte questo apostolo perché lo ha rappresentato con grande evidenza nel Giudizio Universale della Cappella Sistina. Il santo tiene nelle mani i segni del martirio: con la destra il coltello e con la sinistra la sua stessa pelle. In essa Michelangelo ha voluto firmare il grandioso affresco, raffigurandosi con un autoritratto. Mi piace anche segnalare che, nel volto di S. Bartolomeo, Michelangelo ha raffigurato Pietro l'Aretino.

Un altro celebre personaggio che ‘ci rimise la pelle’ fu il generale veneziano Marcantonio Bragadin, il quale, dopo aver patteggiato una onorevole resa con i Turchi per l’isola di Cipro, contro ogni patto stabilito venne ucciso insieme a tutta la guarnigione. La sorte peggiore però toccò proprio a lui, che fu spellato vivo; la sua pelle, impagliata come quella di un coniglio e issata nel pennone di una nave, fu portata come trofeo di guerra a Istanbul, dove venne trafugata e recata a Venezia.
Il raccapricciante episodio fece mobilitare l’Europa, che armò una flotta e sconfisse i Turchi nella Battaglia di Lepanto (1571).

Proprio questa grande vittoria, che fermò l’espansionismo turco in occidente e dette vigore al mondo cattolico, fu uno dei motivi che portò alla ‘notte di S. Bartolomeo’ del 1572, nella quale i cattolici francesi massacrarono a Parigi e in altre città della Francia alcune migliaia di ugonotti (calvinisti). La ‘strage di S. Bartolomeo’ è una delle pagine più buie nella storia della chiesa.
Le lotte religiose tra cattolici e ugonotti si conclusero quando Enrico IV, ugonotto, e una delle cause principali della rivolta cattolica, si convertì pronunziando la celebre frase: “Parigi val bene una Messa”.
Chi avrà suggerito questa conversione? ma il Granduca di Toscana, ovviamente, la patria di Machiavelli.
Enrico IV si dimostrò poi un grande sovrano ed emanò l’Edittto di Nantes (1598) col quale, primo nella storia europea moderna, proclamò la libertà religiosa nel regno di Francia.

Il giorno (e la notte) di S. Bartolomeo è tutto questo.

4 commenti:

  1. Toh, dopo una vacanza tra i Castelli delle Loira nelle residenze dei Re, tra i quali Enrico IV°.. ecco che me lo ritrovo anche qua.

    Di recente ho letto il libro "Q" sui raccapriccianti moti e guerre di religione del periodo... mamma mia, che empietà!

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  2. Carissima Saamaya,

    ben trovata qui!

    Sì, i tempi non erano ideali... Ma con Enrico IV migliorarono di molto e l'editto di tolleranza fu il primo in Europa.

    Ti avranno detto in qualcuno di quei castelli (nei quali magari ha pranzato) ;-) qual era il programma socio-economico di Enrico IV il Grande: "La poule au pot du dimanche". Ogni famiglia francese almeno la domenica doveva avere un pollo in pentola.
    Si era 500 anni fa... Mica male come programmma.. ;-)

    Credo che sia ancora una ricetta 'la poule au pot'...

    Ciao! E grazie del tuo commento :-)

    Amicus

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  3. Chissà se almeno un pollo alla settimana lo avevano anche gli ex cittadini comunisti della Grande Madre Russia... Certo che comunque in Siberia sfido chiunque ad allevare polli! Certo, se poi oltretutto mi stermini gli allevatori/agricoltori con un minimo di terra propria, alla fine della settimana hai bacche e radici...

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  4. Vedo che la verve non ti manca. Il riposo sabbatico di ha ritemprato le forze... ;-)

    Certo, per molta gente nel mondo anche oggi un pollo in pentola nel giorno di festa è un sogno...

    Figuriamoci nell'URSS di Ivan Denissovic... :-(

    Ciao! E grazie del tuo apporto. Ci tengo.

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