martedì 19 agosto 2008

Elogio della grammatica



C’è chi ha scritto l’elogio della pazzia…
Scrivere oggi l’elogio della grammatica è un po’ la stessa cosa.

Chi scrive grammaticalmente corretto è un pericolo per la libertà di espressione, un nemico della scrittura creativa, un attentatore alla salute pubblica, un pericoloso conservatore con istinti autoritari, un potenziale serial killer, un fascista…

Quando si è detto fascista, può bastare. Offesa più grave non si trova. E allora, fermiamoci qui.

Ma tutta questa storia non mi convince.

Vedo che Gramsci è un maestro di stile nei suoi scritti, forti e vigorosi; D. Milani dice che possedere l’uso delle parole e della scrittura significa avere in mano il potere; la Rivoluzione francese fu preparata da celebri opere letterarie di Voltaire e di Rousseau; e S. Agostino, uno dei padri della cultura occidentale, considerava un errore di grammatica più grave di un peccato mortale…

Allora, rianimato da questi e altri infiniti esempi, continuo a pensare che mettere gli accenti e gli apostrofi nel modo giusto, non tralasciare la mutina e riconoscere un congiuntivo, non sia né di destra né di sinistra, né un pericolo per la libertà di espressione né un attentato al libero pensiero.

Più semplicemente è il mezzo per farsi capire in modo chiaro e distinto, senza troppa fatica e in maniera piacevole. È come viaggiare in autostrada con un’auto comoda e bella, rispettando il codice, per arrivare alla fine del viaggio tranquilli, riposati, e senza multe.


Foto in alto: "Ritratto di Erasmo da Rotterdam" (1523), Hans Holbein il Giovane (Louvre, Parigi)

4 commenti:

  1. Ti giuro che quella del "fascista" non l'avevo mai sentita.

    Anche perchè non m'è mai capitato che nessuno m'abbia appuntato con quella parola e non certo per la mia sintassi scorretta.

    Almeno credo.

    ;-)

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  2. Cara Saamaya,

    è una mia battuta (come 'serial killer'); ma in una discussione in Okno qualcuno voleva sostenere che le regole grammaticali sono ormai un optional, e limitano la libertà di espressione; sono quasi di destra, insomma.

    Per questo ho riportato la testimonianza di gente non certo sgradita alla sinistra (Gramsci, D. Milani, Voltaire e Rousseau; S. Agostino è super partes)...

    Qualcuno ancora deve capire che
    la grammatica non è solo una serie di regole da rispettare, ma è il modo con cui i nostri pensieri prendono forma.

    Chi non sa articolare bene il periodo e peggio ancora, chi non lo conosce nelle sue varie articolazioni (frasi coordinate, subordinate, ipotetiche, consecutive, finali, etc), quasi certamente non può avere quella flessibilità logica, quella ricchezza concettuale che permette di elevarsi da una elementare visione delle cose.

    Non è solo questione di un apostrofo (che può sfuggire, come lapsus calami), è questione di articolazione del pensiero.
    Diceva Benedetto Croce che chi non sa esprimere bene un concetto, non lo ha chiaro nella mente.
    La grammatica (in tutta la sua ricchezza, fonologia, morfologia, sintassi) è lo strumento che permette di esprimere concetti e la relazioni tra concetti.

    Non a caso fin dal'antichità la grammatica è sempre stata la prima materia da insegnare. Tutte le altre, compresa la matematica, vengono dopo.

    Ho fatto un altro post (in aggiunta) ;-)

    Ma tu scrivi molto bene. Me ne sono accorto fin dal tuo primo post che ho letto :-)

    Ciao!

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  3. Non solo: Gramsci era addirittura a favore di quello che oggi potrebbe passare per una sorta di "autoritarismo", perchè sosteneva che ai ragazzi, anche ai più piccoli, si dovesse dire: "Si dice così", "Si scrive così"...
    In realtà non si tratta assolutamente di autoritarismo ma di autentico spirito sociale e pedagogico, in quanto abituare i nostri ragazzi ad una grammatica come dire?, zoppa, signica preparare per loro un futuro da ignoranti e da schiavetti!
    La verità, aggiungeva Gramsci, costa fatica... soprattutto quando gli occhi si chiudono e si vorrebbe posare la penna.

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    1. Mi fa piacere la tua sottolineatura riguardo al pensiero di Gramsci sulla grammatica ;-) Ho presente quel "Quaderno" che ne tratta.

      Ciao!


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