Abbiamo già detto ieri del carattere appassionato della danza "Siciliana", usata in epoca barocca come uno dei movimenti delle suites in concerti e sonate.
Una nota di commento al post di ieri mi obbliga in questo bel giorno di festa a ritornare sullo stimolante argomento.
Non fa meraviglia che una bellissima Siciliana sia stata scritta dal veneziano Antonio Vivaldi. La Serenissima ispirava certamente sentimenti simili a quelli della luminosa e passionale Sicilia.
Ne fu conquistato anche J. S. Bach, che quella musica studiò e trascrisse. L'abbiamo visto ieri.
Ma lì si tratta di una perfetta copia, abilmente ridotta per clavicembalo.
Ciò che meraviglia è come Bach, nato e vissuto nel cuore della Germania, sia riuscito a entrare nello spirito tipicamente mediterraneo di questa danza/movimento, con un pathos che anticipa il romanticismo.
Sua infatti è la Siciliana più bella che sia stata forse mai scritta, e che troviamo nella Sonata n. 2, in Mi bemolle Maggiore, per Flauto e Cembalo, BWV 1031.
Ascoltare, per credere!
La postiamo nella efficace trascrizione pianistica di Wilhelm Kempff, e nella altrettanto esemplare esecuzione di Evgeny Kissin.
Buona Festa.
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Imparo,imparo amicus, grazie!
RispondiEliminaMa io non voglio dare lezioni... tanto meno alla Signora Maestra :-))
RispondiEliminaSiamo in pensione, no? ;-)
Mi piace postare ciò che mi sembra bello...
Un abbraccio affettuoso :-)
...non si finisce mai d'imparare nella vita.
RispondiEliminaÈ vero... ;-)
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