Cielo e mare. Così è l'estate classica, in ogni senso.
Anche in senso musicale. Mi riferisco ovviamente alla romanza "Cielo e Mar", dalla "Gioconda" (1876) di Amilcare Ponchielli (1834-1886).
Il titolo dell'opera e la celeberrima Danza delle Ore potrebbero far pensare ad un melodramma festoso.
Ma basta sapere che il libretto è stato scritto da Arrigo Boito (1842-1918), il principale esponente della "scapigliatura" milanese (e gran musicista anche lui), per capire subito che si tratta di un'opera drammatica.
Anzi, Boito accentua il carattere tragico e paradossale dell'originario dramma di Victor Hugo, inventando tra l'altro la figura diabolica del personaggio di Barnaba, autentico mostro di malvagità.
"Cielo e Mar" dice dell'amore del principe Enzo per Laura. È un canto notturno nel mare di Venezia, mentre l'amato aspetta in nave la sua amata, o per essere più precisi, la sua amante...
Con un Luciano Pavarotti in grandissima forma.
Atto II, Scena IV. Enzo (tenore)
Romanza. Cielo e mar
Cielo e mar! L'etereo velo
splende come un santo altar.
L'angiol mio verra dal cielo?
L'angiol mio verra dal mare?
Qui l'attendo; ardente spira
oggi il vento dell'amor.
Ah! Quell'uom che vi sospira
vi conquide, o sogni d'or!
Nell'aura fonda
non appar nè suol né monte.
L'orizzonte bacia l'onda!
L'onda bacia l'orizzonte!
Qui nell'ombra, ov'io mi giacio
coll'anelito del cor,
Vieni, o donna, vieni al bacio
della vita e dell'amor ...
Ah! Vien!
(Arrigo Boito)
L'orizzonte bacia l'onda!
RispondiEliminaL'onda bacia l'orizzonte!
Bellissimi versi, amicus.
Mi fa impazzire "La danza delle ore"
Abbraccio.
P.S.Vieni a leggere l'ultima poesia che ho pubblicato, se ti fa piacere.
Ponchielli-Boito, un'accoppiata vincente, anche se molto travagliata ;-)
RispondiEliminaCon molto piacere ho letto la poesia di Miryam, davvero suggestiva :-)
Un bacio affettuoso, carissima Stella :-) Come dice Boito? L'orizzonte... :-))
Grazie della tua amicizia, amicus.
RispondiEliminaNe sono orgogliosa.
Bacio.
:-))
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