mercoledì 14 luglio 2010

14 luglio. Bastiglia e ghigliottina


Ci sono alcune date che non possono essere passate sotto silenzio.

Il 14 Luglio (1789) è una di queste. Nel bene e nel male indica un cambiamento epocale nella storia umana.

Libertà, Uguaglianza, Fraternità sono tre parole che riassumono gli “immortali principi dell’89”, e cioè i 17 articoli della “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”.

Il 14 luglio fu assaltata e presa dai rivoluzionari parigini la Bastiglia, simbolo del potere regio. 

Sappiamo che la fortezza-prigione era poco più di un simbolo; pochi i prigionieri, e il potere regio non era certo quello di Luigi XIV, colui che aveva detto: “Lo stato sono io”.

Ma si era fatta strada ormai una nuova concezione dell’autorità politica: non solo doveva essere divisa tra poteri diversi, ma doveva venire dalla volontà popolare.

Montesquieu e Rousseau avevano lasciato questa eredità di pensiero, che ora si cerca di realizzare, anche con metodi brutali.

Caddero le teste del re e della regina, caddero le teste di migliaia e migliaia d’innocenti, caddero le teste degli stessi rivoluzionari…

Con il Terrore la rivoluzione contraddice sé stessa e i suoi stessi “immortali principi”, secondo cui ognuno aveva libertà di pensiero e di associazione.

La persecuzione religiosa, oltre che politica, fu uno degli aspetti più vergognosi e criminali dell’ideologia giacobina. In particolare, lo sterminio del popolo vandeano, fedele al re e alla religione cattolica, fu il primo genocidio dell’epoca moderna.

Non era più la ragione degli illuministi che guidava la rivoluzione, ma un nuovo fanatismo, quello dell’ideologia laicista.

Si dice che questo era il prezzo da pagare per un rinnovamento della società e dello stato.

Ma in Inghilterra, ad esempio, in quel periodo non c’era certo l’assolutismo: “Il re regna, ma non governa”.
In Toscana il granduca Pietro Leopoldo aveva addirittura abolito nel 1786 la pena di morte e la tortura, oltre ai privilegi feudali ancora rimasti.
L’impero asburgico non era certo la “prigione di popoli” che l’Ottocento italiano ha voluto far credere; era in realtà un efficientissimo governo illuminato…

Il 14 luglio, e cioè la Rivoluzione francese, ha certamente introdotto novità decisive nella vita politica e sociale; ma questo non ci deve far dimenticare “di che lacrime grondi e di che sangue”.

La Rivoluzione sovietica del 1917 fu una ripresa in grande stile dell’ideologia giacobina e antireligiosa. Ne abbiamo visto le tragiche conseguenze.

Oggi ci sono ancora dei nostalgici del giacobinismo settario e intollerante.
Il motivo è semplice: hanno idealizzato il 14 luglio, e cioè non conoscono la storia, se non per luoghi comuni e frasi fatte.

E chi non conosce la storia è destinato a ripeterne gli errori. Anzi, gli orrori.

Il 14 luglio non basta ricordare la Bastiglia. Bisogna ricordare anche la ghigliottina.




2 commenti:

  1. Tanto una rivoluzione lascia sempre le cose così come stanno,ma per fortuna che il 14 luglio non è una data celebrata come ad esempio quella della nascita di darwin,altro anniversario simbolo del laicismo postmoderno.

    Ciao Amicus ;-)

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  2. I laicisti han poco da celebrare.

    Difficile celebrare aborti, divorzi, eutanasie, uomini-scimmia... ;-)

    Ciao, Max! Ti trovo in forma ;-)

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