lunedì 19 luglio 2010

Taizé. La preghiera si fa respiro



Nel cuore della Borgogna, non distante da Cluny, il celebre monastero da cui partì una poderosa riforma del monachesimo e della vita della Chiesa nel secolo X, è nata l’esperienza monastica e religiosa di Taizé.

La grande tenda, che accoglie nella preghiera ogni persona di qualunque confessione religiosa o in cerca della verità, ha preso in certo senso il posto dell’antica Abbazia benedettina, la più grande d’Europa, autentico faro di civiltà, e che la Rivoluzione francese nella sua follia anticlericale rase praticamente al suolo.

Ma il desiderio di Dio è nell’uomo insopprimibile e non basta abbattere delle muraglie per cancellare la struttura interiore dell’essere umano, che trova realizzazione piena solo nel rapporto con l’Assoluto.

L’iniziativa di frère Roger Schutz (1915-2005) che fondò a partire dal 1945 la comunità monastica interconfessionale di Taizé, ha avuto proprio questo significato. L’uomo ha bisogno di Dio, e la preghiera è la manifestazione più propria di questa realtà. Anche le divisioni religiose (lui era calvinista) devono cedere il passo al primato di Dio.

Una preghiera che si esprime in modo libero, spontaneo. Ma che si pone comunque di fronte a Cristo Crocifisso e Risorto.

Il canto è una componente essenziale di questa esperienza.
Gli antichi monaci indicavano nella “preghiera del cuore” il modo più semplice per tenersi sempre vicini a Dio. Brevi invocazioni, ripetute frequentemente, fino a diventare respiro.

A Taizé in certo senso si riprende questa consuetudine: brevi preghiere, ripetute più volte nel canto, finché l’anima ne è pervasa.

I canti-preghiera di Taizé hanno avuto nel musicista parigino Jacques Berthier (1923-1994) il geniale “trovatore”.

E sono molte le persone che conoscono Taizé almeno per i suoi canti: Magnificat, Jubilate Deo, Nada te turbe

Buon ascolto, anzi, buona preghiera!

Lord Jesus Christ

Lord Jesus Christ
Your light shines within us.
Let not my doubts nor my darkness speak to me.
Lord Jesus Christ, your light shines within us.
Let my heart always welcome your love.

(J. Berthier)

4 commenti:

  1. Come non si può condividere questa dolce preghiera?

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  2. Il periodo estivo, oltre che per ritemprare le forze fisiche, magari al mare ;-), è molto adatto per il ristoro dello spirito.

    Taizé in agosto è particolarmente consigliabile... :-)

    Magari il soggiorno non è da grand hotel.. sacco a pelo, si mangia quel che si può... Ma si sopravvive ;-)

    Ciao, carissima Stella :-)

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  3. L'esperienza del sacco a pelo non l'ho mai fatta.

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  4. Sono esperienze che si fanno quando non dà noia la cervicale o la schiena ;-)

    Ho chiuso anch'io :-(

    Ma devo dirti che una bella canadese (la tenda, ovviamente..) e un sacco a pelo sono il massimo della libertà ;-)

    Vent fin, vent du matin... :-))

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