venerdì 31 luglio 2009

Ru486, ovvero la vita umana nel cesso











Il motivo principale per cui fu introdotta la legge 194 era per evitare gli aborti clandestini.
Così fu presentata e difesa dai partiti abortisti. La legge del 1978 infatti proclama nel titolo la "tutela sociale della maternità".

Non doveva in alcun modo essere un mezzo di limitazione delle nascite (art. 1).

Si prevedevano solo alcuni casi per l’interruzione della gravidanza e in strutture pubbliche: “un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica [della donna], in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito” (art. 4).

Ciascuno può giudicare: ogni anno in Italia vengono eliminati 130.000 esseri umani (una città come Livorno), senza considerare che gli aborti clandestini perdurano, come la cronaca informa.

Con la pillola killer fai-da-te, si ritorna all'aborto clandestino e facilitato: bastano due pastiglie... Qualcuno dirà: ma è l'ospedale... Sì l'ospedale ti dà la pillola; ma il resto lo fai da te.

Diciamolo onestamente: l'aborto deve essere libero, facilitato al massimo, possibilmente senza controlli.

Da Ippocrate (V secolo avanti Cristo) che giurava di difendere sempre la vita, di non dare la morte a nessuno, anche se richiesto, e ugualmente di non propinare mezzi abortivi, fino all’attuale Ru486, abbiamo fatto passi da giganti.

All’indietro.

La vita umana è andata a finire nel cesso di casa.


7 commenti:

  1. SEI FORTE AMICO SONO DACCORDISSIMO CON TE,....

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  2. Caro Anonimo,

    non sono forte io, è forte la verità dei fatti.

    Meno male che Ippocrate ha ancora qualche estimatore... ;-)

    Ciao!

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  3. C'era una volta il lontano paese di Ailati, il quale ospitava trai suoi confini uno staterello indipendente e autonomo, Catinova.
    Non si sa come ne perché, ma questo staterello di minuscole dimensioni esercitava sulla politica interna di Ailati un'influenza enorme, tanto da mettere in crisi la sussistenza del principio di laicità, sancito dagli avi dei cittadini di Aliati in una delle famose "Tavole Fondamentali".

    Si narra che l'influenza sugli affari interni di Aliati venne a crearsi a causa della singolarità degli abitanti di Catinova, gli Scovevi. Uomini vestiti tutti uguali con buffe tuniche, per lo più anziani, e dotati di un'eloquenza fuori dal comune. Uomini che predicavano la povertà e la miseria dall'alto delle loro sedie d'oro massiccio. Dovete sapere che gli abitanti di Catinova vivevano in castità (evitando i contatti tra Scovevi e Ruose, la componente femminile di Catinova) eppure, e questo rimane il mistero più grande, non cessavano mai di esistere nè di riprodursi. Da qui il famoso detto, tramandato per millenni, "morto un Apap se ne fa un altro" (come? ancora non si sa, Voyager sta indagando).
    Dovete sapere che l'Apap è il monarca assoluto di Catinova. Egli può scomunicare alcuni Scovevi o "assumerne" di nuovi, senza escludere negazionisti di, purtroppo famosi, genocidi.

    Alcuni abitanti di Ailati, dopo la scrittura delle "Tavole Fondamentali", cominciarono a lottare per difendere il principio di laicità sancito nelle stesse, principio messo in pericolo da alcuni abitanti collusi e bigotti la cui mente era caduta sotto il malefico controllo dell'Apap.

    In principio vi fu la battaglia per ottenere la separazione delle unioni matrimoniali tra gli abitanti di Ailati, poi venne l'ora delle battaglie per l'eutanasia, la fecondazione assistita, la rimozione della bandiera Catinovese dai luoghi istituzionali Ailatiani, le leggi sull'aborto, la rimozione dei privilegi economici concessi alle ambasciate di Catinova sul territorio di Ailati (ad opera dei politici manovrati dall'Apap).

    In queste battaglie entrambe le parti subirono caduti e i feriti, portando ad una situazione di sostanziale pareggio. Fino ad oggi.

    Come tramandava un'antica profezia Maya una paladina dalle strane sembianze e dall'insolito nome, sarebbe giunta nell'Agosto 2009 a salvare la laicità di Ailati.

    Il suo nome è Ru486, ed è una pillola abortiva.
    L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) già nel 2005 aveva inserito questa pillola tra i farmaci essenziali da distribuire a livello globale, in Italia è il 2009 e i tempi sembrano essere maturi. L'AIFA ha finalmente dato il via libera alla commercializzazione della pillola.
    Ovviamente ancora una volta la Chiesa si sente il diritto di mettere becco nella politica italiana.
    "Non possiamo assistere passivi" tuona monsignor Rino Fisichella, mentre Avvenire lancia un monito "le componenti politiche che non hanno fatto quel che potevano".

    Scenari di una nuova battaglia tra Ailatiani laici e Scovevi integralsti si profilano all'orizzonte.


    Penso che l’aborto debba essere un soluzione da adottare solo quando strettamente necessaria, una decisione da prendere alla luce di attente riflessioni, assolutamente soggettive, sullo stato della propria vita e della propria salute.

    Valutazione soggettiva = Libertà personale.

    Tradotto: la possibilità va data,sta poi al singolo decidere in base alla propria morale.
    Chi è il Vaticano (o il Governo) per privare di questa possibilità migliaia di donne che, purtroppo, non hanno scelta?

    Libertà vuol dire possibilità di scelta. Nessuna istituzione ne religione obbliga una donna contraria all'aborto ad abortire, perché la Chiesa e i suoi militanti si sentono il diritto di sottrarre il libero arbitrio a chi non la pensa come loro?

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  4. Caro Fabio Pari,

    ho capito due cose di questo tuo commento:

    ti piace il Far west, la legge fai-da-te;

    non ti piace la Chiesa, e la faresti volentieri fuori.

    Si dà il caso che la Chiesa sia in Italia e nel mondo da 2000 anni, un po' prima di te e di gente che pensa come te. Fin dall'inizio cercarono di far tacere il papa e i vescovi, ma messo in croce Pietro, ne fecero un altro, e decapitato quello, ne fecero un altro ancora, finché l'impero romano capì che non era il caso di continuare. Faceva peggio. Ora siamo al n. 265.

    La voce del papa, dei vescovi e dei cattolici italiani si farà sentire, che ti piaccia o no. Loro parlano senza infantili giochini di parole; parlano chiaro.

    Ciao!

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  5. E' per colpa del cancro vaticano che l'Italia va a scatafascio

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