giovedì 9 luglio 2009

Arrivano i nostri!... al Sand Creek



Far West! Oggi queste parole hanno perso molto del loro fascino.

A me invece fanno venire in mente lo squillo della tromba e l’arrivo a spron battuto della cavalleria delle “giacche azzurre” che libera i coloni bianchi, accerchati con i loro carri dagli “indiani” in cerca di preda e di scalpi.

E noi ragazzi, sempre in prima fila nella sala cinematografica, che ci si alzava in piedi gridando la nostra gioia… Eh sì, “arrivano i nostri!”

La storia la scrivono i vincitori.

Per molti anni storia e filmografia hanno rappresentato questo cliché: da un lato i bianchi che portano libertà, civiltà, progresso; dall’altro le selvagge tribù indiane (Apaches, Sioux, Cheyennes…), che si oppongono con crudeltà e astuzia a questa inarrestabile avanzata.

Il treno, il telegrafo, le diligenze, le carovane… e gli assalti degli indiani.

John Ford è il regista che meglio ha narrato la conquista del west come una grandiosa avventura, nella quale gli indiani hanno rappresentato in vari modi un ostacolo da superare; da Cavallo d’acciaio (1926), a Ombre Rosse (1939), a Sentieri Selvaggi (1956).

La altre figure del west, e cioè fuorilegge, sceriffi, cowboys, bounty killers, con l’immancabile colt o winchester, costituiscono un filone quasi parallelo a quello indiano, e hanno ispirato numerosi capolavori, da Mezzogiorno di fuoco alle memorabili pellicole di Sergio Leone, negli anni '60.

Con Soldato Blu di Ralph Nelson (1970) che narra il massacro del villaggio cheyenne del Sand Creek, Piccolo grande uomo di Arthur Penn (1970) e Corvo Rosso non avrai il mio scalpo di Sydney Pollack (1972) il cinema, in seguito alla revisione storica di questa guerra, inizia a descrivere un’altra realtà: quella di un popolo nativo che viene espropriato delle sue risorse e in gran parte fisicamente eliminato.

Si deve notare il fatto che questa revisione storica è stata intrapresa coraggiosamente da autori e registi americani.

Quando i fatti sono ben conosciuti, bisogna avere l’onestà e il coraggio di rileggere la storia senza pregiudizi ideologici.

Voglio ricordare “l’epopea” del west con la canzone "Fiume Sand Creek" di Fabrizio De André (1981), dedicata all'episodio realmente accaduto il 29 novembre 1864.

Truppe della milizia del Colorado, comandate dal colonnello John Chivington, attaccarono un villaggio di Cheyennes e Arapaho, massacrando donne e bambini.

Ma da ragazzi queste cose non si sapevano…

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