martedì 7 ottobre 2008

Bello è ciò che piace; o no? (2)



Nella concezione classica, aristotelica, l’arte è imitazione della natura secondo regole ed ha una funzione catartica, purificatrice (morale e religiosa), come abbiamo visto nell’articolo precedente.

La tesi aristotelica percorrerà come un leitmotiv tutta la cultura occidentale.

Nel periodo umanistico Piero della Francesca la ribadisce: l’arte è la ricerca della ‘divina proporzione’ presente nella realtà; Leonardo la esprime con la figura dell’uomo vitruviano, inscritto in un cerchio e in quadrato; Vasari, parlando del David di Michelangelo, dirà ammirato che la bellezza di quest’opera supera quella degli antichi greci…

Fino alla fine del 1800, pur nella varietà degli stili e delle scuole, nessun artista ha messo in dubbio il punto fondamentale dell’estetica classica: l’arte è imitazione della natura. L’artista, secondo la propria sensibilità, originale o manierista, realistica o celebrativa, riproduce ciò che vede, perché anche chi osserva l'opera possa comprenderne il significato.

Alla fine del 1800 avviene una 'rivoluzione copernicana’.
Con l’impressionismo e ancor di più con le correnti successive (espressionismo, futurismo, simbolismo, astrattismo, etc.) il punto di riferimento non sono più gli aspetti oggettivi della realtà, indeformabili, e dunque normativi; il punto di riferimento è ora l’artista stesso nella sua soggettività. Contano e sono rappresentati le sue impressioni, i suoi stati d’animo, il suo mondo interiore.
L’arte diviene il mezzo per esprimere l’io, che manipola a piacimento figure, materie, parole, note musicali... Gli oggetti diventano strumenti dei suoi sogni, delle sue immaginazioni, dei suoi deliri.

Questa rivoluzione estetica non è altro che lo specchio di una rivoluzione ancor più profonda, che porta l’uomo a modificare radicalmente la natura, attraverso scoperte scientifiche e nuove tecnologie, inimmaginabili nelle epoche precedenti. L’uomo è da una parte il dominatore della natura, e dall’altra si scopre vittima delle sue stesse invenzioni.
Si pensi solo all’industrializzazione e ai ritmi frenetici che scandiscono le nostre giornate.
Al tempo stesso nuove suggestioni artistiche vengono dalla fotografia, dal cinema (l’ottava musa), dalla tv, dal mondo del web...
Da quando quel treno dei fratelli Lumière entrò nella stazione de La Ciotat, facendo fuggire impaurita la gente dalla prima sala cinematografica, nel 1896, quella corsa verso le novità tecniche e artistiche non si è più fermata.
Oggi si avverte tutta la bellezza di una sinfonia di Beethoven, o di una fuga di Bach, o di un concerto di Vivaldi, ma nessuno scriverebbe opere simili. Suonerebbero false. Come nessuno farebbe delle pitture alla maniera di Michelangelo o di Raffaello; sarebbero dei cloni.

Esprimono meglio l’uomo e la donna di oggi, per fare qualche esempio, l’Urlo di Munch, gli occhi monocromi e spenti degli stupendi volti femminili di Modigliani, i Carmina Burana di Orff (O Fortuna), la Sagrada Familia di Gaudì, la colonna sonora di C’era una volta in America di Morricone, i cartelloni e la grafica pubblicitaria di Marcello Dudovich, un brano di una rockstar, il film Tempi Moderni di Chaplin, il Guernica di Picasso, l’Ulisse di Joyce, e i Coltelli di Andy Warhol, che si vedono riprodotti nella copertina di Gomorra, di Roberto Saviano.

L’arte contemporanea ha un grande problema. Poiché in genere si muove dal presupposto che è l’artista il punto di riferimento, con il suo mondo interiore, è necessario che il messaggio sia compreso.
Quando ciò accade, l’opera può essere anche un capolavoro, se l’idea è espressa con genialità e originalità.
Altrimenti, è bella quanto una scritta geroglifica o cuneiforme.

Avevo promesso che mi sarei soffermato su Benedetto Croce, che ha portato un notevole contributo allo studio del bello. Lo farò in un terzo ed ultimo post.

Foto in alto: La petite Marie (1918), Amedeo Modigliani (Basilea, Kunstmuseum)

4 commenti:

  1. Grazie!

    Io che di arte non me ne intendo molto, ma amo le cose belle, leggo davvero con molto interesse(ora che ho un pc che mi pemette di sostare un po' nel blog)!

    Spero di poter tornare a breve per conoscere anche i post precedenti!

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  2. Carissima Anna,

    sono contento di rivederti qui!
    Spero che tu trovi cose che ti interessano.

    E sono contento che tu abbia un nuovo pc che funziona... :-)

    Ciao!

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  3. Ottimo, anche per me che faccio arte in maniera perlopiù...incosciente! :)

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  4. Grazie, Luigi, delle tue parole, che mi fanno molto piacere :-)

    Ho visitato il tuo sito, e l'ho trovato davvero interessante.
    Hai idee molto originali, e una grafica assai efficace. Sei un vero artista, altro che discorsi!
    E quel pizzico di humor che non guasta (e che a me piace tanto).

    Complimenti!

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