giovedì 30 luglio 2009

Ho vinto al Superenalotto!









Molti uomini intervistati in questi giorni dicono che, se vincono al Superenalotto, la prima cosa che fanno cambiano moglie, o compagna; insomma, cambiano donna.
E naturalmente anche l’auto.
Questo connubio, donne e motori, nell’uomo pare proprio inscindibile.

Le donne invece sembrano più casalinghe. Se vincono, vogliono comprare ville, case, appartamenti… Ma alle pulizie e al giardinaggio ci penseranno da sé, oppure acquisteranno anche il domestico?

I giovani preferiscono non giocare. A questo ci pensano già i genitori e i nonni.
A loro basta scuotere il ramo, quando è carico.

Mi convinco sempre di più che vincere 109 milioni di euro sarebbe più una disgrazia che una fortuna. Una sbornia monetaria colossale, da far perdere il ben dell’intelletto.

Comunque io ieri ho vinto: con una scheda da 5 euro ho indovinato un numero e il superstar.
Ho incassato così dieci euro.

Che ho subito rigiocato.

Ma io penso alla beneficenza...

2 commenti:

  1. il commento è generale al tuo blog.
    ho dato una scorsa ai vari interventi, scoprendo che la tua ricerca di verità ha però una guida ben precisa, perchè altrimenti citeresti persone e fatti di ogni genere; invece scorgo una sorta di direzionalità prefatta secondo il tuo credo sia religioso sia filosofico.
    non ne do un giudizio, ma mi chiedo come si può cercare la verità seguendo una sola direzione.
    Così facendo si dimostra che la verità è soggettiva e tu come tutti ne dai una tua versione, condivisibile o meno.
    Ma mi chiedo perchè mentre citi cartesio non citi damasio.
    perdonami se nel dire questo sembra che io dia un giudizio, cerco semplicemente di confrontarmi con te, che seppur cosidero al momento una persona diversa nel modo di pensare, credo che essendo cmq tu una persona che si fa domande hai già qualcosa in più rispetto a chi accetta il mondo così com'è.
    un saluto
    Simone

    p.s.
    ti lascio il blog solo perchè così se hai voglia di contattarmi sai come fare.

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  2. Caro Simone,

    ti ringrazio della tua visita :-)

    Ho citato Cartesio non perché condivida in tutto il suo pensiero (il dualismo cartesiano è una forte aporia), ma perché nei social networks che frequento (ad es. Oknotizie) il coinvolgimento emotivo è in alcuni utenti talmente esasperato che occorre riportare un po' di "fredda" razionalità e un po' di metodo.

    D'altra parte, ben prima di Damasio, Pascal aveva criticato Cartesio per il suo "spirito geometrico", rivendicando le ragioni del "cuore" e lo "spirito di finezza"; che è quel coinvolgimento emotivo che porta l'uomo a fare scelte anche oltre la ragione, come per esempio quelle di fede. Il cuore ha le sue ragioni...

    La mia ricerca ha un punto di partenza ben preciso, come tu hai detto e come ritengo logico che sia. Si parte sempre da un punto. Diceva Hegel (copiando Tommaso), che per imparare a nuotare bisogna gettarsi in acqua, prima o poi.

    Per ricercare bisogna partire da un punto che riteniamo valido.
    Se poi uno si accorge che il suo percorso è un vicolo cieco, allora deve avere la forza di cercare in altre direzioni.

    Ma sarebbe assurdo che, se uno trova valide risposta alle sue domande esistenziali, abbandoni il cammino intrapreso.

    Complimenti per il tuo blog :-)

    Ciao!

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