Di fronte al degrado, anche culturale, che caratterizza la società odierna, nel mio piccolo cerco di ritemprare le forze della ragione e della speranza anche con la lettura di qualche classico.
In questo caso, Aristotele, morto 322 anni avanti Cristo.
Nella sua Etica Nicomachea fa una lucida analisi dell’agire umano e individua gli aspetti fondamentali che dovrebbero caratterizzare il nostro comportamento per essere definito morale. È uno di quei libri che si tengono volentieri a portata di mano.
La conclusione è questa:
“Non bisogna dar retta a coloro che consigliano all’uomo, poiché è uomo e mortale, di limitarsi a pensare cose umane e mortali; anzi, al contrario, per quanto è possibile, bisogna comportarsi da immortali e far di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in noi”
(Etica Nicomachea, X, 7. Trad. E. Berti).
La politica fa pena, la TV fa schifo, i blog talvolta sembrano blob, come l’ultima manifestazione di Piazza Navona… Ce la prendiamo - secondo i punti di vista - con Berlusconi, con Veltroni, col Papa e perfino con Dio, che per qualcuno non dovrebbe esistere, ma che altri si ostinano a dire invece che è dappertutto.
La rabbia che spesso coviamo dentro la proiettiamo su coloro che, per qualche motivo, risvegliano in noi sentimenti negativi, delusioni, pensieri o fatti rimossi.
La verità di fondo è che non vogliamo anzitutto confrontarci con noi stessi. Abbiamo paura di chi siamo, di chi si nasconde dentro di noi.
E incredibilmente abbiamo paura di liberare le nostre capacità interiori, che si aprono in ogni parte verso l’infinito. Mente e cuore non si accontentano di poco, ma vogliono comprendere e abbracciare tutto.
Dobbiamo fare leva sulla limpida forza della ragione e sulla vigorosa spinta dell’amore, che ci aprono verso gli altri e fanno saltare il bunker interiore di paura, nel quale si vive asserragliati in attesa del nemico da colpire.
In questo caso, Aristotele, morto 322 anni avanti Cristo.
Nella sua Etica Nicomachea fa una lucida analisi dell’agire umano e individua gli aspetti fondamentali che dovrebbero caratterizzare il nostro comportamento per essere definito morale. È uno di quei libri che si tengono volentieri a portata di mano.
La conclusione è questa:
“Non bisogna dar retta a coloro che consigliano all’uomo, poiché è uomo e mortale, di limitarsi a pensare cose umane e mortali; anzi, al contrario, per quanto è possibile, bisogna comportarsi da immortali e far di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in noi”
(Etica Nicomachea, X, 7. Trad. E. Berti).
La politica fa pena, la TV fa schifo, i blog talvolta sembrano blob, come l’ultima manifestazione di Piazza Navona… Ce la prendiamo - secondo i punti di vista - con Berlusconi, con Veltroni, col Papa e perfino con Dio, che per qualcuno non dovrebbe esistere, ma che altri si ostinano a dire invece che è dappertutto.
La rabbia che spesso coviamo dentro la proiettiamo su coloro che, per qualche motivo, risvegliano in noi sentimenti negativi, delusioni, pensieri o fatti rimossi.
La verità di fondo è che non vogliamo anzitutto confrontarci con noi stessi. Abbiamo paura di chi siamo, di chi si nasconde dentro di noi.
E incredibilmente abbiamo paura di liberare le nostre capacità interiori, che si aprono in ogni parte verso l’infinito. Mente e cuore non si accontentano di poco, ma vogliono comprendere e abbracciare tutto.
Dobbiamo fare leva sulla limpida forza della ragione e sulla vigorosa spinta dell’amore, che ci aprono verso gli altri e fanno saltare il bunker interiore di paura, nel quale si vive asserragliati in attesa del nemico da colpire.
Foto in alto: Il Partenone di Atene (V sec. a. C.), Fidia
Abbiamo paura di quel che siamo perchè non sappiamo chi siamo.
RispondiEliminaNon sappiamo chi siamo perché non abbiamo incontrato qualcuno che ci ama veramente per quello che siamo e non per quanto ci si aspetta da noi.
Il nostro è un mondo assetato d'amore senza saperlo.
Ecco perchè l'uomo di oggi è tutto rattrappito e incurvato su se stesso.
Buona giornata!
Salve Amicus!
RispondiEliminaQelle di Aristotele sono parole di saggezza, ma non tutti possono, o meglio vogliono farlo: tanti si accontentano di "piccinere", sono felici tutto il giorno a smanettare al computer o a vivere alla giornata senza minimamente curarsi del futuro (cioè perfino del giorno dopo). Ci sono molti che per scelta o per scarsa intelligenza trovano sommamente appagante una giornata a base di discoteche, calcetto o shoppig e "sveltine" con partner di cui il gioro dopo non ricordano nemmeno il nome. Alcuni li conosco e ho provato a fare loro un ragionamento simile, ma o scrollano le spalle dicendo che per loro va ben così, o dicono "non me ne importa nulla, non mi interessa, sono felice così"; c'è chi addirittura potrebbe passare direttamente alle vie di fatto se si sentisse ripreso così, certo di essere nel giusto dal basso della sua ignoranza.
Infine c'è la categoria degli "analfabeti del 2000" che magari pensa che Aristotele sia il nome di un locale alla moda... Da spararsi in bocca...
Carissima Anna,
RispondiEliminaè questo il punto: l'incontro con qualcuno che ci sveli pienamente il nostro essere e ci dia la forza di realizzarlo; "Sii ciò che sei!", diceva un Padre della Chiesa, di cui mi sfugge il nome (ma lo ritroverò...) :-)
Ma il fatto che già un pagano, con le sue capacità umane, riesca a individuare una parte 'divina' in noi e ci inviti a seguirla, questo fa veramente impressione.
Io considero questa pagina dell'Etica Nicomachea una delle cose più grandi che siano state dette dall'uomo, immagine di Dio.
Ciao! Grazie della tua visita!
Ciao Kukulkan!
RispondiEliminaSempre battagliero!
Il campionario di varia umanità che descrivi è davanti agli occhi di tutti, e quindi non mi scandalizzo e tanto meno di scoraggio. Anzi :-)
Il richiamo di Aristotele (noto locale marino in quel di Grecia, magari Stagira :-D ) l'ho riportato per far capire che se l'umanità finora si è 'salvata', lo si deve anche a gente come il nostro, che ci mette in guardia dal trasformarci in animali.
Tuttavia, la conclusione è questa: o l'invito del filosofo pagano sarà accolto, oppure episodi come Piazza Navona, e più grave ancora Lloret del Mar saranno sempre più frequenti.
Come dici tu, tertium non datur.
Un carissimo saluto!
Caro Amicus, pensavi di farcela a passare indenne senza ascoltare una voce al di fuori del coro. :-D
RispondiEliminaNiente da fare son o qui e non mollo l'osso.
Immagino che il tuo giudizio su Capiazza Navona ti sia stato ispirato dalla stampa, è così?
Dimmi la verità? Sì lo so che la dici sempre, ma questo appello è per farti riflettere.
Mi sono guardata e pertanto ascoltata tutti i video della manifestazione. Ho scritto anche un post prima di vederli tutti e ti giuro che ho preso una "cantonata", sai quelle botte che ti vengono a girarti improvvisamente e distrattamente e a scoprire che proprio lì c'è uno spigolo... beh in questo caso lo spigolo è l'informazione.
Passati a setaccio tutti i video, a parte chiamare il pane pane e il vino vino, pertanto evitando tutta quell'ipocrisia del giro di parole, tutti gli interventi che sono stati fatti non erano così offensivi come ce li hanno presentati.
Certo che a te o altri dire che il Papa, uomo pure lui, fra 20 anni sarà morto e finirà all'inferno con dei diavoli non proprio benigni, può sembrare un'offesa impronunciabile. Lo è meno per chi non è provvisto della tua fede e che identifica nel capo della Chiesa un uomo fallibili e non il contrario.
Ma mi pare inutile inoltrarci ulteriormente nelle ragioni che paiono giustificazioni. Non ho ancora visto, però, reazioni a "offese" fatte all'altra metà del cielo italiana, la sinistra, ma noi non abbiamo figure dogmatiche da difendere no? Anzi siamo proprio noi che le demoliamo per fortuna dei benpensanti.
Per quanto riguarda il grande Aristotele, mi sembra giusto che inviti la gente all'idealismo e a esprimere il meglio di sè. Ovviamente l'idea di quell'idealismo e la considerazione della parte migliore umana, fra me e te sicuramente ha differenze, ma non ci fermiamo per così poco. Sia nel tuo caso che nel mio porta l'uomo ad una migliore conoscenza di sè e pertanto all'amore verso gli altri, cosciente e sicuro. Le paure sono parte dell'essere umano, e si possono tenere sotto controllo a meno che non ci sia chi da queste paure ne ricavi profitto. Allora l'essere umano non è più naturalmente dotato di raziocinio, ma ogni sua espressione viene falsata dall'eccesso di ansia.
Fermo qui, ma non è tutto
Ciao dalla solita Ross, di nome e di fatto.
Carissima Ross,
RispondiEliminanon puoi avere un'idea di quanto mi faccia piacere quando vedo all'orizzonte la tua nave battente bandiera veneziana... :-)
L'hai presente il Manzoni? Quando Renzo fugge da Milano inseguito dagli sbirri, attraversata l'Adda (che allora era il confine di stato tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia)chiese al barcaiolo che lo traghettò se era giunto in territorio di Venezia. Quello rispose: "Terra di san Marco", e Renzo "Viva S. Marco!" (cap. XVII)
Ma veniamo al punto.
Anzitutto ho visto (non solo letto) tutti i video della manifestazione, quelli relativi alla Guzzanti. Nei vari aggregatori li hanno postati a raffica... c'era solo l'imbarazzo della scelta.
La gravità di ciò che ha detto la Guzzanti è molteplice.
Anzitutto la volgarità gratuita (perché non c'è finora prova di ciò che lei ha detto nei confronti di un'altra donna, per di più ministro) in piazza, davanti all'universo mondo. Allora, ognuno può salire in piazza e dire quello che vuole offendendo nell'onore gli altri. Ma via!
Nei confronti del Papa la gravità consiste nel fatto anzitutto che ha detto urbi et orbi una cosa certamente falsa: "Non c'è un motivo al mondo per cui Ratzinger debba inaugurare l'anno accademico delle nostre università...!"
Dal tempo della fondazione delle università nel lontano Medioevo la loro caratteristica principale è che sono autonome nelle scelte accademiche; il Consiglio accademico può invitare chi e quando vuole, dare lauree ad honorem, etc. Il prof. Ratzinger è uno dei massimi studiosi di filosofia e teologia e ha insegnato nell'università di Hegel, a Tubinga. Egli è stato INVITATO ad aprire con una lectio magistralis l'anno della Sapienza, cosa che avrebbe oltretutto conferito prestigio all'ateneo. In ogni caso,non è stato certo il papa, ma il Consiglio della Sapienza a invitarlo.
Perché la Guzzanti se la prende col Papa? Se mai con il Consiglio accademico; ma neppure con quello, perché ne aveva facoltà.
E allora peerchè ha aperto il becco la Guzzanti su questa faccenda, offendendo gravemente anche con quelle truculente e ridicole metafore infernali una persona, che per almeno un miliardo di persone è un padre spirituale?
Curiosità: ma non era proibito dare dei froci (anzi, frocioni) ai gay?
Ma la Guzzanti può dire, fare, offendere, inventare tutto quello che le passa per la testa?
E poi, cantare "osteria... " in Piazza Navona a un comizio che doveva segnare la rinascita di una nuova cultura...
Non ti senti vilipesa nel profondo?
Siamo giunti a Osteria numero zero?
Ma per favore... :-(
La grandezza civile di Aristotele (2.300 anni fa!), la sua analisi laica dell'agire umano, il suo appello alla parte nobile (lui dice 'divina') dell'essere umano hanno molto da insegnare anche oggi, cara Ross.
Ciao!
Bene, una cosa è chiara che anche tu sai di cosa stiamo parlando.
RispondiEliminaLe parole della Guzzanti, che credo si possano definire forti, non possono essere offensive per chi non la pensa come lei, visto che è solo personaggio pubblico del mondo dello spettacolo (salvo voler imporre censura anche ad un comico), quando parla , parla solo a titolo personale. Se pensi che possa dire qualcosa di scorretto, non ti poni ad ascoltarla , non vai ai suoi spettacoli, non l'ascolti.
Non è la Ministra Carfagna che ha un ruolo pubblico costituzionale al quale è giunta non in odor si santità. Dirai che ti sembra strano un discorso morale sessuale da parte mia, e avresti ragione perchè non è nel mio stile, ma un discorso di opportunità, quello sì lo posso fare e sia chiaro che non aspetto le prove filmate del misfatto, anche perchè non potrebbe fregarmene di meno, posso solo giudicare le sue capacità di Ministro della nostra Repubblica (delle Banane)e la "pari" opportunità di esserlo. Se è stata o è ancora la bella di Berlusconi, mi sembra assolutamente uno sfregio nei confronti di tutte le donne che sia stata fatta ministra a spese nostre. Se non era la bella (ma sai i sospetti sono forti ;-), è incredibile che noi la dobbiamo mantenere (e abbiamo già visto le sue qualità) come velina e politica/stagista al governo.
Io pretendo serietà dai politici, mica dai comici. I comici sono fatti per ridicolizzare il potere e loro lo possono fare perchè questo è il loro mestiere. A te e molti altri non fanno ridere.... beh ad ognuno il proprio humor, ma a fare delle loro parole perle di saggezza o offese impronunciabili, insomma dai... non mi pare il caso.
Per quanto riguarda il Papa, che ti devo dire, tutto è nato da un invito dell'Università e da una lettera di un gruppo di professori che non ritenevano appropriato questo invito. E stato il Papa a rifiutare l'invito e ai media di farne un casus belli. Qui prodest? Dimmelo tu se pure i filosofi si prendono la briga di tacciare di stupidità il consiglio accademico. Se il Papa era in diritto di fare quella lezione magistrale alla Sapienza perchè non l'ha fatta? In fin dei conti l'aula attrezzata all'uopo è stata debitamente censurata anche senza Sua Santità. Timore di contestazioni? Ogni potente ha le sue, sopratutto il potente che è capo spirituale di una comunità di notevoli dimensioni e che ha inoltre la capcità di incidere anche sulle decisioni politiche del nostro paese.
Non vorrai dire che qualsiasi preghiera o posizione religiosa, sociale e culturale non conforme alla religione cattolica è offensiva per la vostra comunità vero?
Accertato che una manifestazione che contesta un governo che fa leggi incostituzionali non per il bene del popolo, ma per tornaconto di uno dei suoi rappresentanti, che vuole far sentire la sua voce dentro ad un coro muto di "cattivi informatori", non può avere le caratteristiche che richiedereste. E' populista e arrabbiata quel tanto che basta per denigrare qualsiasi potere, anche a parole forti ed estreme. Anche una scomunica è una atto estremo eppure vale solo per il lato che la fa.
Ah a proposito di Carfagna sei sicuro che ha un "onore" da difendere? ;-)
Dai facciamola santa subito! Solo che dovremmo trovare la categoria per cui diventare "protettrice", ma se ci pensiamo bene , una categoria pure ci sarà.
Aristotele è un grande filosofo e come tale tende all'analisi delle possibilità della conoscenza umana. Le conoscenze umane sono molteplici, per fortuna, e i limiti, se ci sono, possono anche essere superati, non per trasformarsi in essere divini, ma per capire quello che c'è di divino nell'uomo. E su questo si sono scritti oceani di parole.
Ciao e buona domenica
Ross
Carissima Ross,
RispondiEliminahai più humor te della Guzzanti, per cui potevi benissimo salire tu sul palco di Piazza Navona e sono sicuro che avresti avuto un grande sucesso.
Ma la Guzzanti ha sbagliato, sia come comica che come persona.
Come comica perché non ha fatto ridere nessuno, ma ha fatto piangere (guarda che di comicità me ne intendo anch'io, credo, sono insegnate di letteratura... e l'humor è una delle cose che più apprezzo, in una persona).
Come persona, perché ha offeso in pubblico (ripeto in pubblico) senza alcuna prova (ripeto, senza alcuna prova) un'altra persona, per di più ministro, per di più donna (alla quale, non solo per cavalleria, si dovrebbe sempre rispetto, più che a un uomo).
Circa il papa, non è che non si possa dir male di Ratzinger; mi pare che sia uno degli sport preferito da giornalisti, bloggger, comici, critici, etc.
Se fa delle cose sbagliate, è giusto criticarlo, prenderlo in giro, metterlo all'inferno...
Ma la Guzzanti ha detto una cosa falsa (ripeto, falsa). Se diceva: il papa fa politica, per queto lo metto all'inferno, vabbè, ognuno la pensa come crede.
Ma se dice che iRatzinger (lui solo!) non ha il diritto di inaugurare l'anno accademico delle università italiane, dice una grande corbelleria in pubblico e come tale va giudicata: corbelleria.
Il papa non si è arrogato alcun diritto, era un illustre ospite, e quindi del tutto incolpevole.
Tutto quello che aggiungi tu, il perché non è potuto andare, etc., questo è tutta un'altra cosa, e sappiamo bene il perché.
Ma la Guzzanti ha detto sul papa una falsità.
Una grande maleducata e rozza.
Se questi sono i tuoi ideali, sei libera di seguirli.
Ma non mi sembri il tipo...
Ciao! Buona domenica anche a te.
Ideali?!? Io rispetto e ammiro solo le persone che hanno la forza e il coraggio di difendere le proprie idee. Come già ti ho detto non pretendo eticità e verità dai comici, loro fanno spettacolo. Loro possono anche sbagliare, magari un Presidente del Consiglio no, visto che è un uomo che rappresenta le istituzioni e rappresenta anche il popolo italiano e la nostra urepubblica.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il Papa il problema è senza dubbio solo vostro, mi dispiace dire che non sarebbe l'unica ad aver messo papi all'inferno, ma lei è una comica, mica un vate e pertanto non si deve linciare.
Sinceramente la Guzzanti non usa il mio genere di corrosiva satira che prediligo, preferisco Dario Fo ad essere sinceri. Comunque chi fa ridere, fa ridere, , non è che se non fa ridere i cattolici non fa ridere nessuno. Poi non mi dire che i giornalisti, i mezzi di comunicazione, i blog ce l'hanno con Ratzinger, così per partito preso, (sulla stessa linea della barzelletta dei leghisti e dei terroni) è Ratzinger che è Papa. Dai non è così criticato dai media, visto le reazioni allo spettacolo della Guzzanti, ma veramente Ratzinger non è molto amato come Papa, o almeno è molto diverso da Wojtila e questo non gioca a suo favore, magari è intelligentissimo, molto preparato, ma a pelle sembra uno della Gestapo,e poi apparentemente sembra avere umanità pari a zero. In un mondo dove l'immagine è tutto , passare da un Papa mediatico ad un Papa Teologo Tedesco è tutto un programma.
Capisco che tu valuti altre questioni, ma per noi è un uomo come gli altri, anzi un pochino più antipatico.
Avere per la Carfagna il rispetto per la sua carica istituzionale è come avere per paperon de paperoni il rispetto dovuto ai suoi soldi ( anche se da quel che mi ricordo il papero nel klondyke aveva scavato l'oro che aveva fatto l'origine della sua fortuna), ma la Carfagna cosa ha scavato nella sua vita? Cosa ha trovato d'oro che abbia originato la sua fortuna? Ai posteri l'ardua sentenza ;-)
Dai pensa meno alla Guzzanti e più alla Carfagna vedrai che ti cambia l'umore. Oppure no?!?
Ciao buon fine domenica
PS mi scuso se non riesco a mantenere il livello dei commenti, cosa vuoi sono una sempliciona lo sai.
Mia cara Ross,
RispondiEliminadavvero non riesco questa volta a seguirti :-(
Chi dice che la Guzzanti è un comico, specie quella vista e sentita a Piazza Navona? A me sembrava una politica e di infima capacità comunicatica. Figuriamoci poi la comicità...
In ogni caso, chi ha detto che i comici sono una razza a parte, che possono dire quello che vogliono, comprese le menzogne e le offese gratuite?
In quel caso diventano dei buffoni, dei clowns, persone cioè che cercano la battuta, senza attinenza alla realtà.
Ce lo faccia sapere allora la Guzzanti se è passata dalla parte dei clowns. Non è un problema nostro, dei cattolici. È un problema suo, della Guzzanti. Metta la didascalia la prossima volta: 'le cose che verrano dette non hanno niente a che fare con persone o fatti reali'.
Tu mi pare che abbia un concetto, scusa se te lo dico, un po' manicheo della realtà. Da una parte coloro che capiscono e hanno il senso dell'umorismo, dall'altra quelli che non ce l'hanno (i cattolici) e sono permalosi se gli tocchi il papa o cose del genere.
Per quanto mi riguarda, il mio autore preferito (lo puoi leggere anche nel mio profilo) è l'Ulisse di Joyce. Non so se lo conosci. È un'opera anticattolica, parodia del cattolicesimo, anche nei minimi particolari; c'è perfino una bestemmia scritta).
E allora perché è il mio libro preferito?
Perché è scritto in modo straordinario (a parte la bestemmia..), perché lì abbiamo il vero humor, la vera satira, il vero sarcasmo, anche terribile, ma con cognizione di causa. Non è il risentimento pettegolo quello che muove Joyce; è invece una graffiante, terribile e anche blasfema ironia contro una istituzione che non gli piace.
La sincerità, cara Ross, insieme all'ironia è ciò che mi affascina dell'Ulisse di Joyce.
Sincerità e ironia che la povera Guzzanti di Piazza Navona non sa neppure dove stiano di casa.
Lo stesso ti posso dire di Pirandello, anch'egli uno dei miei preferiti. Le Novelle per un anno sono piene di un umorismo e di una ironia che coinvolge spesso il mondo religioso. Ma anche lì non è l'interesse di bottega a muovere Pirandello, ma un senso (o non senso) della vita che è agli antipodi della fede cristiana, come ben sai.
Non ho paura della comicità e dell'ironia anticlericale. Se uno è bravo, lo leggo e lo applaudo.
Ho paura delle persone false, che fanno passare per ironia le proprie frustrazioni e per verità la propria malafede.
Un consiglio: cambia cavallo, quello che stai cavalcando è un brocco.
Ciao!
Mi spiace, avevo un commento molto ragionato ma anche molto di cuore, ma il sistema me l'ha cancellato.
RispondiEliminaSi vede che era destino.
Comunque senza ulteriori prologhi ti assicuro che non cavalco mai per principio nè cavalli purosangue nè bolsi. Come hai sperimentato di persona difendo sempre la libertà di espressione sia che condivida sia che non condivida le idee espresse.
Questa sono io e non posso cambiare.
Ormai buona notte
Ross
Carissima Ross,
RispondiEliminapoiché sei una donna intelligente e sincera (e sai che non lo dico per compiacerti), mi sono permesso di risponderti in tutta franchezza.
Tu mi avevi chiesto il mio parere e io te l'ho espresso.
Ma ho visto che anche la stragrande maggioranza degli opinionisti, di ogni estrazione, anche di estrema sinistra, dà un giudizio molto negativo sulla performance della Guzzanti.
Davvero non ho capito bene questa tua strenua difesa...
Se mi dici che non ti piace la Carfagna (di Berlusconi non parliamo nemmeno), che papa Ratzinger ti sta su quelli che non hai, questo lo posso capire, e posso anche discutere su come, quanto e perché; e magari mi posso anche trovare d'accordo su varie cose ;-)
Ma non puoi dirmi che lo fai perché difendi comunque la libertà di espressione, perché se io cominciassi a offendere a destra e a manca, sono sicuro che diresti: 'ostrega, amicusplato xè andato fora de testa'.
(non so se il mio veneto fa acqua..., penso proprio di sì).
Ciao, Ross veneziana!