mercoledì 22 febbraio 2012

Il Gius verso la gloria degli altari























Oggi è iniziato l’iter del processo di beatificazione di Mons. Luigi Giussani (15 ottobre 1922 - 22 febbraio 2005) fondatore di Gioventù Studentesca e di Comunione e Liberazione.

L’introduzione della causa, a 7 anni esatti dalla morte, è stata presentata da Comunione e Liberazione all’Arcidiocesi di Milano, attualmente guidata dal Card. Angelo Scola, uno dei più cari discepoli di Giussani.

Questa notizia mi ha riempito di una grandissima gioia.

Non sono un “ciellino” vero e proprio, ma ho avuto modo di conoscere personalmente “il Gius” (cioè don Giussani), e di seguire i suoi incontri a S. Domenico di Bologna e a Collevalenza. Parlo degli anni 70. Indimenticabili!

Una personalità eccezionale, una teologia solidissima, una guida avvincente, un padre nella fede. 

I suoi scritti sono stati per me una revisione completa del mio modo di capire e di vivere la fede. In particolare, decisiva è stata la lettura di “Tracce di esperienza e appunti di metodo cristiano” (Jaka Book, 1972). Dopo quella lettura, non mi sono perso più nessuno dei suoi scritti (non starò a farne l’elenco), e ogni tanto sento il bisogno di ritornare ad una rilettura.

Ma il mio primo approccio con il movimento di Comunione e Liberazione non era stato affatto positivo. Incontrai questa nuova sigla nei "tazebao" della "rossa" Università di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia, che proprio allora iniziavo a frequentare, in piena contestazione giovanile, nell'anno accademico 1969-70. Quei proclami di CL mi sembravano una delle tante voci dei cosiddetti “movimenti ecclesiali di base” di ispirazione marxista.

Qualche anno dopo,  conoscendo più a fondo un gruppo di “ciellini” e leggendo il già citato “Tracce” in uno dei “raggi” (così erano chiamati i loro incontri), mi resi conto improvvisamente che la mia vita stava cambiando nel profondo: alla luce di quelle incisive “tracce”, e di quegli “appunti di metodo”, tutto era diventato più chiaro e più bello. L’esperienza che stavo facendo era davvero un incontro personale con Cristo.

Quando poi ho avuto la sorte di conoscere di persona don Giussani, mi sono reso conto che ero davanti ad un vero Padre della Chiesa, come i grandi padri della prima epoca cristiana. Il suo insegnamento era una rilettura solida e profonda della fede cristiana, in grado di "rendere ragione della speranza" (1 Pt 3, 15), e non un’astrazione mentale, senza presa nella vita.

Voglio concludere questo mio post con alcune frasi di don Luigi Giussani da me appuntate negli incontri di Collevalenza dei giorni 10-13 Settembre 1979 e che ho sempre mantenuto nel cuore:

“La vita è determinata da ciò che si ama, non da ciò che non si deve fare”.

“Il tempo che passa o fa rivivere in noi con più stupore l’avvenimento di Cristo, oppure ispessisce la gravità di questa distrazione tremenda, sacrilega”.

“Umiltà, che è dolore per quello che non siamo ancora; ma al tempo stesso, certezza che chi ha iniziato la Sua opera in me, la porterà a compimento”.

Tra le persone presenti a quegli incontri vidi anche due giovani sacerdoti: don Luigi Negri e don Angelo Scola.

6 commenti:

  1. Mi hai solleticato, al punto che prenderei e correrei in edicola. Nella vita ci sono le montagne e la pianura, una testa e una moltitudine diceva S.Paolo. Giussani mi sempre una mosca bianca da seguire per quanto poi i suoi seguaci fanno stridore coi miei ideali. Anch'io ho fatto lettere e filosofia a Firenze negli anni ottanta, ciao

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  2. Mi fa piacere sapere che anche tu, carissimo Luca, hai fatto la mia stessa facoltà ;-) Probabilmente negli anni 80 le acque si erano molto calmate... :-D

    Giussani per me è stato davvero decisivo.

    Per questo per me rimane un padre nella fede.

    Un grande abbraccio :-)

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  3. Ti spieghi, eccome, caro Antonio.

    “La vita è determinata da ciò che si ama, non da ciò che non si deve fare”.

    Mi ha acchiappata questa citazione.

    Bonne nuit mom ami!

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  4. In effetti, cara Gianna, quella è un'affermazione veramente efficace :-))

    La nostra vita ha senso se a fondamento c'è l'amore :-) Solo sui no, non si può costruire un'esistenza.

    Bonne nuit, très chère amie! ;-)

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  5. Grazie Amicus per queste parole che sento vere, perche riconosco la grande paternità nella mia vita del Gius come decisiva, senza questo incontro non sarei cristiana cattolica e bestia come sono, solo un grande come lui poteva prendermi per mano fin dalla mia giovinezza, a 18 anni gli scrissi una lettera dove gli dicevo che cercavo un cristianesimo che rispondesse alle esigenze della mia vita e non parole e lui mi rispose e invitandomi a far 4 chiacchiere con lui e mi fu padre finchè la sua salute lo ha permesso..sono vere le parole che hai riportato, la vita è determinata da ciò che si ama e non da ciò che si deve fare..ed essendo di famiglia protestante, con questo metodo mi sono tolta ogni moralistica coerenza e ho aperto la porta alla libertà cioè amare ed esserci nella vita e non sottrarsi per falsi moralismi..Ciao Amicus è sempre bello leggerti..un abbraccio Nell.

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  6. Hai colto perfettamente, carissima Nell, il significato di quella frase di Giussani che ho riportato :-))

    Che la nostra vita sia sempre radicata in quel Fatto che ha cambiato la storia umana e la nostra piccola esistenza :-)

    Grazie della tua presenza :-)

    Un grande abbraccio :-))

    Amicus

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