martedì 30 novembre 2010

Io so' io...




Il ricordo di Mario Monicelli mi commuove.

Non posso pensare a lui senza pensare al mordace umorismo che ci hanno regalato i suoi film. 

A me poi l'umorismo, più è mordace, più mi mette di buon umore...

La sua fine è stata tragica; ma io che sono credente sono certo che il Padre Eterno, che ha visto tutti i suoi film in prima assoluta, e avrà riso come noi, lo ha perdonato e poi premiato con il premio più grande.
Non un misero Oscar alla regia, che in terra gli è stato negato dalla stupidità e grettezza umana; ma il più bel premio alla carriera, la visione beata dell'eternità, anche se lui non ci credeva.

Grande Monicelli! Grande, come la Grande Guerra, come il Marchese del Grillo, come Un borghese piccolo piccolo, come I soliti ignoti...

Ci hai regalato un sorriso, anche se talvolta un po' amaro, per amore della verità.

Non puoi che essere accolto "se non colà dove gioir s'insempra" (Par. X, 148).

Mi piace ricordarti con una scena del Marchese del Grillo, in cui con una fulminante battuta del Belli, messa in bocca al "Marchese" Sordi, seppellisci un'epoca.


6 commenti:

  1. ho per un attimo avuto la sensazione che il suicidio di Monicelli abbia delle basi sociali, cioè vedere il suo lavoro gettato al vento della superficialità, dell'arroganza e imbecillità d'oggi.

    RispondiElimina
  2. Certi gesti estremi hanno sempre più di una causa; ma quella che hai indicato è certamente una di quelle principali.

    La solitudine, di cui si lamentava, era anche questa.

    Ciao, carissimo Luca!

    RispondiElimina
  3. Anche a me piace pensare che il Padre Eterno abbia senso dell'umorismo e segua i passi dell'uomo con un amore e una complicità che neppure immaginiamo...

    RispondiElimina
  4. Sordi mi ha ritemprato lo spirito, carissimo Antonio.

    L'attore Giuliano Gemma dice che Monicelli "non avrebbe mai accettato una vita assistita: era talmente giovane come testa e indipendente come carattere che non ce l'avrebbe fatta".

    Baci

    RispondiElimina
  5. Io credo che Monicelli si sia sentito molto solo (come ha detto lui stesso).

    E la solitudine (specialmente interiore) fa fare cose molto tristi...

    Un abbraccio, carissima Gianna :-))

    RispondiElimina