domenica 14 novembre 2010

Un'orchestra con i cannoni: "Ouverture 1812"



Una delle composizioni più spettacolari e affascinanti della musica classica moderna è certamente l’Ouverture 1812 di Piotr Ili'ic Tchaikovskij, eseguita la prima volta nella Cattedrale di Mosca nel 1882.

Per quanto riguarda la spettacolarità basterà dire che nell’orchestra è prevista anche una batteria di cannoni, sì di cannoni, che sparano -a salve ovviamente!- nonché di campane e di un organo a canne.

Il fascino di questa Ouverture consiste nel fatto che Tchaikovskij riesce in una quindicina di minuti a riassumere musicalmente uno dei fatti più grandiosi e tragici della storia moderna, e cioè l’invasione napoleonica della Russia del 1812 (da cui il titolo), dal trionfale inizio per i francesi, fino alla disastrosa e tragica conclusione.

In pratica, siamo davanti a “Guerra e Pace” di Tolstoj (1865-69) in versione orchestrale.

Anche Tchaikovskij, come Tolstoj, apre la sua composizione con la solenne invocazione a Dio, da parte della Chiesa ortodossa, perché siano sconfitti coloro che hanno osato invadere contro ogni diritto internazionale il sacro e inviolabile suolo della Santa Russia.
L’orchestra infatti inizia con una melodia della tradizione ortodossa, un bellissimo corale.

Alla preghiera della Chiesa segue, introdotto dal suono del corno, un tema più marziale, che diventa una vera e propria marcia militare: è l’esercito russo che va incontro agli invasori.

Il suono della Marsigliese, prima appena accennato, e poi sempre più insistente, fa capire che l’invasione ha successo, fino all’occupazione di Mosca.

Ma improvvisamente le note della Marsigliese vengono coperte da un crescendo di squilli di trombe, che culmina con gli spari dei cannoni dell’esercito di Kutuzov, i quali soffocano e mettono definitivamente a tacere l’inno francese.

La disastrosa ritirata dell’esercito napoleonico è ironicamente descritta con una interminabile ripetizione di una cadenza, alla fine della quale spunta trionfale il canto sacro dell'inizio e l’inno della Russia zarista, tra  squilli di trombe, suoni di campane e di organo, grida di popolo in festa e una lunga serie di spari di cannone.

Un brano memorabile.
Si pensi che in una esecuzione in Brasile, al rumore delle cannonate la gente uscì fuori dal teatro pensando a un golpe militare…

Ognuno può gustarlo nella sua integrezza, nell’ottima versione diretta da Mark Elder: 
Io preferisco mostrarlo però in una singolare e formidabile interpretazione vocalistica dei Swingle Singers. Devo ringraziare l’amica blogger Annamaria che mi ha fatto ricordare questo straordinario gruppo francese in una interpretazione di una fuga di Bach.


Nell’Ouverture 1812 i Swingle Singers riescono in maniera straordinaria e con surreale ironia a ricostruire vocalmente i punti salienti del brano orchestrale e i vari suoni degli strumenti (anche dei piatti, delle campane e dei cannoni!)
Fortissima la scena della interminabile cadenza, simbolo della ritirata francese, eseguita con forte carica umoristica (con tanto di sguardo agli orologi).
Perfetto il finale, con le cannonate che arrivano da ogni parte...

Forse può sembrare (ed è) irriverente l'ironia del bravissimo gruppo vocale francese nei confronti di questa musica  celebrativa di Tchaikovskij (per i francesi Napoleone è come Garibaldi, non si tocca...).
Ma è anche un modo per farci apprezzare l'Ouverture stessa, attraverso  una  brillantissima interpretazione,  che ci stimola irresistibilmente ad ascoltare il concerto originale.
 





6 commenti:

  1. Splendida analisi del brano, veramente!
    E grazie di avermi citato con tanto di indirizzo web.
    Buona domenica!

    Annamaria

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  2. Grazie dell'apprezzamento, carissima Annamaria, e della tua "scoperta" dei Swingle Singers ;-)

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  3. Con la tua spiegazione, sono entrata nel vivo dell'Overture.
    Grazie Antonio.
    Un caro abbraccio

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  4. Non si può rimanere "sordi" di fronte a una musica che ti prende... a cannonate... :-D

    Un abbraccio, carissima Gianna, e buona serata :-))

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  5. grazie mille per aver lasciato un commento positivo sulla mia poesia da stella.
    Mi sono iscritta fra i tuoi lettori...se vuoi
    http;//artecarlacolombo.blogspot.com
    ciaooo e grazie mille ancora

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  6. A una bella poesia si cerca di fare un bel commento... ;-)

    Complimenti, Carla, per i tuoi blog, veramente artistici, come si addice ad una vera artista :-))

    Mi sono iscritto volentieri tra i tuoi lettori. L'arte mi piace molto (ma dal punto di vista grafico-pittorico io sono rimasto alla fase dello scarabocchio...) ;-)

    Per questo ammiro chi è capace a dipingere :-)

    Ciao!

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