lunedì 4 ottobre 2010

Nella festa di S. Francesco una poesia di Giulio Salvadori


Nella festa di S. Francesco d'Assisi presentiamo una bella poesia di Giulio Salvadori (1862-1928), fine poeta e letterato toscano, di Monte S. Savino (Arezzo).
Poesia “francescana” in ogni senso. Sia perché l’argomento è tratto dai Fioretti (Cap. XVI), sia perché nella sua voluta semplicità fa pensare al Cantico delle Creature.
Il Salvadori, professore di Stilistica alla Sapienza di Roma e poi  primo docente di Letteratura Italiana all'
Università Cattolica di Milano, fu un vero discepolo di S. Francesco; ne studiò accuratamente gli scritti, si ispirò alla sua concezione della natura, immagine di Dio, e soprattutto modellò la propria vita sugli ideali di fede, umiltà e carità. 
Fu terziario francescano, ed è sepolto nella Basilica dell’Ara Coeli a Roma. È in corso  la causa di beatificazione.


Giulio Salvadori

LA PREDICA AGLI UCCELLI


Francesco, andando con la compagnia,
alberi vide ai lati della via

ed una moltitudine d’uccelli
che piegavan col peso i ramoscelli.

Ed ei si volse tanto lieto in viso
che gli ridea negli occhi il Paradiso.

“Fratelli miei, voi grati esser dovete
a chi vi fece creature liete:

e sempre voi dovete Lui lodare
perché v’ha fatti liberi a volare,

e v’ha dato di piume il vestimento,
sì che non vi fa danno acqua né vento.

E voi non seminate eppur mangiate
e dell’acqua del ciel v’abbeverate;

lume v’ha dato a fabbricarvi il nido,
e delle vie del cielo istinto fido:

tanto, uccelli, v’amò l’alto Signore:
or voi rendete a Lui col canto onore”.

Mentre Francesco così stava a dire,
ei battean l’ali quasi a plaudire,

e abbassavan le brune testoline
e allegrezza mostravan senza fine.

E San Francesco ancor si rallegrava
maravigliando, poi che lo mirava

l’alata moltitudine ascoltando,
come la folla fa, che ascolta un bando.

Poi fece il segno lor di santa croce,
dicendo: andate! E a quella voce,

in aria si levarono festanti
e si sentian maravigliosi canti.

Poi, secondo la croce, obbedienti
se n’andaron partiti ai quattro venti.

E in tutte le sue parti il ciel sereno
fu dei lor canti armoniosi pieno.


(Dal Canzoniere Civile, 1889)


Nella foto in alto: "S. Francesco predica agli uccelli", Codice miniato (sec. XIII),  Museo Civico Amedeo Lia, La Spezia

3 commenti:

  1. Ahhhhhhhhhhhh, ecco a Chi ti ispiri, quando scrivi versi...
    Noto lo stesso stile, amicus.
    Bacio

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  2. In effetti il Savadori è un poeta che ammiro, e non solo dal punto di vista letterario.. :-)

    E poi è un mio conterraneo ;-)

    Un bacio affettuoso, carissima Stella :-))

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  3. É una poesia dolce e bella. Il mio maestro di terza elementare ce l'aveva fatta studiare a memoria.

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