domenica 4 maggio 2008

Ascensione

Oggi è la giornata dell’Ascensione. I cristiani festeggiano Gesù che sale al cielo e ritorna nella gloria di Dio.

Anche da un punto di vista semplicemente umano il desiderio di salire in alto è sempre stato qualcosa di affascinante e qui vogliamo ricordare alcuni aspetti di questa umana avventura.

Secondo la mitologia, il primo che ha tentato di volare è stato Icaro, con ali di piume tenute insieme dalla cera. Sappiamo come andò a finire.

Archita di Taranto, scienziato e filosofo pitagorico, riuscì a costruire la prima macchina volante (la colomba di Archita).

Leonardo ha volato sulle ali delle sue ricerche. I suoi disegni riproducono gigantesche ali meccaniche, che intendevano imitare il volo degli uccelli.

Ma il primo che realmente si alzò dal suolo con un aeromobile fu il francese Etienne Montgolfier nel 1783, con la ben nota mongolfiera.

Sulle ali della fantasia già nel 1865 era giunto sulla luna Jules Verne, con il romanzo Dalla terra alla luna.
Per la verità, era stato preceduto in questo dall'Ariosto, che aveva fatto arrivare sulla luna Astolfo con l'Ippogrifo a cercare il cervello di Orlando furioso; e Astolfo con grande sopresa ci trovò anche il suo...

La genialità e il coraggio sono stati i due elementi che hanno permesso agli statunitensi fratelli Wright di volare sul primo aeroplano, il 17 dicembre 1903. Dodici secondi, a 40 metri di altezza, ma l’inizio di una nuova era.
Il volo degli aquiloni, uno dei giochi più comuni dei bambini, aveva suggerito la modalità del volo.
Per il nuovo mezzo meccanico occorreva una nuova parola: D’Annunzio coniò il neologismo velivolo.

Anche l’ascesa sul tetto del mondo, l’Everest, da parte di Hillary e Norgay nel 1953, si inserisce in questo percorso ascensionale dell'umanità.

Una nuova sfida: volare nello spazio. Jurij Gagarin è stato il primo astronauta, con la navicella Vostok nel 1961.

Neil Armstrong ha messo per primo i piedi sulla luna, il 20 luglio 1969, nella missione Apollo 11.

La nostra fantasia viaggia oggi su astronavi intergalattiche… desiderosi d'infinito.

Ma esiste un altro percorso verso l’alto, che è stato descritto in modo mirabile dal Petrarca nella lettera 'Ascensione al Monte Ventoso'. Citando S. Agostino dice:
“Gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti e i grossi flutti del mare e l’amplissimo corso dei fiumi e l’immensità dell’oceano e il ruotare degli astri e non curano se medesimi.
Allora, sazio di aver veduto quel monte, rivolsi gli occhi interiori su me stesso”.

Per il grande poeta aretino salire in alto aveva significato ritrovare la sua più profonda interiorità, e in essa la presenza di Dio.

4 commenti:

  1. Ma scusacaro Amicus..L'Ascensione di Cristo al Cielo non avvenne 40 giorni dopo la Resurrezione? Non dovrebbe essere di giovedì? Poi dicono che la Chiesa Cattolica non si innova... Non riesco a starvi dietro in tutte ste novità :-)
    Ciao un abbraccio, Audrey
    ps come vedi sono riuscita nuovamente ad entrare ma ha difficoltà a caricare un video di google... non so quale. Ci mette molto a caricare.Vado a commentare il post sul Petrarca, che era ilmio obiettivo originale :-)

    RispondiElimina
  2. Però, sei attenta alla liturgia... ;-) Sì, l'Ascensione è 40 giorni dopo Pasqua, dunque sempre di giovedì; ma da quando Andreotti abolì i giorni festivi (do you know Andreotti?) ;-), la chiesa ha spostato la celebrazione sia dell'Ascensione che del Corpus Domini alle domeniche successive.
    Non lo sapevi? Mi meraviglio.. :-)
    Ciao!

    RispondiElimina
  3. Certo che lo sapevo, e so anche chi è Andreotti, anche se veramente bazzica più i tuoi pascoli che i miei :-).
    Però, secondo me, una cosa dovrebbero essere le feste ed una cosa le ricorrenze. Se la Chiesa si fa manovrare da Cesare andiamo male...
    Ciao Ciao!

    RispondiElimina
  4. Le festività soppresse nel 1977 dal governo Andreotti riguardavano ovviamente l'aspetto civile lavorativo, non quello religioso, sul quale solo la Chiesa può legiferare.
    Si disse che il giovedì (Ascensione e Corpus Domini cadono di giovedì) favoriva i ponti e gli italiani erano il popolo più festaiolo del mondo (c'erano anche altre festività infrasettimanali, civili e religiose).
    Con questo discorso, non solo la Chiesa, ma anche i sindacati, dovettero accettare la legge.
    Nella Città del Vaticano e in altri stati, anche europei, queste due festività sono rimaste al loro posto.
    Ciao, carissima Audrey ;-)
    Ma non sono questi spostamenti di giorni a mettere in crisi la fede, ma altri generi di mutamenti...
    A presto! Un abbraccio :-)

    RispondiElimina