mercoledì 17 aprile 2013

Omaggio alle vittime di Boston












 





Nel trionfo della primavera di questi giorni, il trionfo della morte.
 
Menti criminali hanno insanguinato a Boston la più significativa manifestazione dello spirito sportivo: la maratona.
 
Una maratona affollatissima che lunedì scorso, 15 aprile, festeggiava il Patriot's Day, l’inizio della Guerra d’Indipendenza americana.
 
Tre morti accertati, tra cui un bambino di 8 anni, e almeno 176 feriti, di cui 17 gravi. Un vilissimo e orrendo attentato, con due bombe rudimentali, ma purtroppo micidiali, che hanno fatto ripiombare gli Stati Uniti nell’incubo dell’11 settembre.
 
Contro la barbarie e la follia non c’è che da opporre la forza della civiltà e della ragione.
 
E la bellezza della fraterna convivenza.
 
Una bellezza che si fonda sui valori più alti dello spirito umano.
 
Per onorare le vittime dell’attentato, e per rimarcare la ferocia criminale degli attentatori, scelgo una delle più drammatiche pagine musicali: la Totentanz (danza funebre) di Franz Liszt, nella sua versione pianistica, con la straordinaria performance di Valentina Lisitsa.
 
Si noti come il tema sottostante al diluvio di note sia il Dies Irae gregoriano, il canto più tipico dell'antica liturgia funebre.

http://youtu.be/zGBXA1tBiLw




9 commenti:

  1. Davanti al male, quello così evidente e distruttivo, senza più alcun rispetto della vita umana, tutto viene a mancare, anche le parole.

    L'espressività del brano musicale è in armonia con quanto hai descritto anzi... ci fa andare oltre, oltre noi... nel sentire.

    Che lo Spirito di Dio illumini i cuori e le menti degli uomini.

    Santa giornata carissimo Amicusplato.

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    1. Grazie dell'augurio, cara Terry :-) Ci vuole davvero l'aiuto di Dio... :-)

      Buona giornata anche a te :-)

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  2. Atto atroce e sconvolgente, caro Antonio.

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    1. Ma come si può arrivare a tanta malvagità? :-((

      Un abbraccio, cara Gianna :-)

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  3. Porgo il mio omaggio alle vittime di Boston, augurandomi che queste tragedie non passino invano e che ci tocchino nel profondo e ci cambino. Il male è dentro di noi tutti e se non viene elaborato, toccato e convertito , rischia sempre di esplodere e di far morire tutto quello che ci circonda. Il demon interiore una volta convertito ( come dice Hilman) puo diventare forza creatrice e non distruttice e mi auguro che tutti possano e io per prima desiderare la sua conversione a partire dalla coscienza che c'è e ci appartiene. Ciao Nell

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    1. Hai ragione, cara Nell, nella tua osservazione che si rifà a Hillman: le energie negative che sono in noi possono essere indirizzate al bene e al bello solo con un potente richiamo alla realtà da parte di persone e di fatti che rendano significativa e "bella" l'esistenza.

      Abbiamo bisogno più che mai di questi "padri", che sappiano educare alla vita con la loro vita.

      Ne hai conosciuto qualcuno?... ;-)) Penso proprio di sì. E Papa Francesco è attualmente l'esempio più straordinario di persona "bella", che ha la forza di suscitare energie positive nel deserto dell'anima di tante persone che le avevano smarrite.

      Un abbraccio :-) E grazie della tua opportuna riflessione.

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    2. Grazie a Dio ne ho conosciuti tanti, ma in alcuni è piu evidente come dici tu in Papa Francesco, che parte sempre da se nell'indicarci il cammino, riempendo il suo messaggio pieno di esperienza e si sente anche la sua lotta. Comunque la lettura di Hilman su questo argomento mi ha aiutata molto e sopratutto mi ha reso piu libera rispetto al mio male. Sai Amicus, parliamoci chiaro se uno non credesse e se non fosse stato educato, al buono, al giusto e al bello chi e cosa gli puo impedire di mettere una bomba? e In momenti come questi la mia paura è che possa diventare una grande tentazione..ciao Nell

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    3. Sono sostanzialmente d'accordo ;-)

      L'idea che il male sia sempre "dialettizzabile" (come pensa Hegel, e tantissimi cattivi "maestri del pensiero" attuali), è una pia illusione.

      Il male esiste, è profondo, ed è oscuro nella sua radice. Senza la luce di Cristo penso che sia insuperabile.

      Un abbraccio :-)

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