giovedì 6 ottobre 2011

Ave Maria, virgo serena!



Agli inizi del mese di ottobre un pensiero alla Madonna del Rosario è doveroso.

Il Rosario è una preghiera bellissima nella sua semplicità estrema.

Ave Maria... Santa Maria... facendo scorrere tra le dita i grani della corona.

Sono i “misteri” della vita di Gesù visti con gli occhi della Madre, dal concepimento fino alla glorificazione in cielo.

L’Ave Maria è una preghiera che ognuno conosce e nessuno può dimenticare; come non si può dimenticare la propria mamma: in genere, è il primo e spesso anche l’ultimo nome che viene pronunziato.

Tra gli innumerevoli capolavori musicali dedicati a Maria, presentiamo una perla polifonica del fiammingo Josquin des Près, uno dei grandi polifonisti rinascimentali (1450-1521).

La scuola fiamminga si caratterizza per la finezza contrappuntistica. Si può notare anche in questa bellissima preghiera, “Ave Maria, virgo serena” (1502), un mottetto a quattro voci miste a cappella.

Domina lo stile imitativo, quasi a canone, talvolta. Ma nell'apparente semplicità, c'è una trama compositiva molto raffinata.

E trasmette un senso di grande pace.



Ave Maria
gratia plena
dominus tecum,
virgo serena.

Ave, cuius conceptio,
solemni plena gaudio,
coelestia terrestria
nova replet laetitia.

Ave, cuius nativitas
nostra fuit solemnitas,
ut lucifer lux oriens
verum solem praeveniens.

Ave, pia humilitas,
sine viro fecunditas,
cuius annuntiatio
nostra fuit salvatio.

Ave, vera virginitas,
immaculata castitas,
cuius purificatio
nostra fuit purgatio.

Ave, praeclara omnibus
angelicis virtutibus,
cuius assumptio
nostra glorificatio.

O mater Dei,
memento mei. 

Amen.

8 commenti:

  1. Maria Santissima ci protegga, carissima Gianna :-))

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  2. Grazie. Una PACE immensa.
    Bisogna sentirlo e risentirlo.
    Bisogna sempre agganciare la STELLA ALL'ARATRO.
    grazie grazie!!!
    ciao
    luisa

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  3. Carissima Luisa, hai trovato esattamente il segreto per gustare appieno la bellezza di questa mottetto: ascoltarlo più volte, farlo risuonare intorno e dentro di noi, per farsi avvolgere dai suoi preziosi mirabili ricami colorati, che tessono le lodi di Maria Santissima.

    Allora si svela la ricchezza di una musica celeste, che tramette serenità e letizia nella nostra giornata, e ci aiuta a spingere quel faticoso aratro a cui facevi segno, il nostro terreno vivere quotidiano :-)

    Ciao, grazie a te!

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  4. Carissimo Amicus, bentornato dalla "sclavanie". Assaggiati i cevapcici?

    Mandi!

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  5. Carissimo Mstatus,

    ho mangiato di tutto, non saprei dirti se c'erano questi cevapcici, ma forse sì.

    Soprattutto si sono preoccupati di farci mangiare all'italiana: spaghetti, penne al pomodoro (niente male, però...). E poi brodini vegetali la sera.

    La mattina era un po' più "dura", con quel caffè solubile nel latte. Il primo giorno ho messo due o tre cucchiaini di caffé in mezza tazzina di latte (pensavo fosse come il caffé d'orzo). Quando ho assaggiato il miscuglio, mi è sembrato di bere la cicuta, come Socrate... :-D
    Ho chiesto allora se per favore avevano un po' di caffè di moka. E la gentile signora-chef mi ha procurato un caffè quasi nostrale... ;-) Come dolcetti ci davano i savoiardi...

    E poi, tanti melograni, dai frutti docissimi.
    Per il resto, la miseria si tagliava a fette... Ma gente dignitosa.

    Ecco, il caffè mi è mancato; anche quello dei bar, nonostante nelle macchinette ci fosse scritto "caffè espresso italiano", era imbevibile.

    Ma non sono andato in "Sclavanie" in gita di piacere, ma per altri motivi (Bosnia-Erzegovina fa venire in mente un certo luogo, no?) ;-)

    Devo dire che ho passato dei giorni bellissimi :-))

    Ci ritornerò con la buona stagione, e chiederò espressamente i cevapcici... :-D


    Mandi!

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  6. Cevapcici: sono delle specie di salciccette di carne mista speziate sul piccantino. Qua da noi le trovi facilmente e mia moglie (Santa Donna) me li fa spesso e di solito me li propone coi crauti o il purè di patate. http://disgustosobuongustaio.blogspot.com/2009/02/cevapcici-cevapcici.html :-))

    Caffè: nel circodario di una cinquantina di km dal confine lo trovi bevibile, poi è come dici tu: imbevibile. Una volta a Lubliana mi ricordo di aver preso un caffè che aveva un sapore stile acqua sporca. :-))

    Sclavanie: Per noi friulani dei paesini la sclavanie (ex Jugoslavia) inizia già dai dintorni di Cividale. Per noi sono sclafs anche quelli, invece i Croati sono Cràuats. Mia nonna da piccolo mi diceva quando combinavo qualcosa cràuat di un cràuat. :-))

    Per il resto: Da un po' di tempo ci sto pensando (anche se potrebbe apparirti strano) e diciamo che potrei avere pure un ottimo ed esperto compagno di viaggio. :-))

    Mandi (Và cun Diu).

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  7. Chissà, che invece di trovare qualche altro prete friulano, io non trovi un friulano mangiapreti (e mangia cevapcici...) ;-DD

    Un caro saluto!

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