venerdì 14 ottobre 2011

Sibelius, ovvero la Finlandia






Ci sono degli autori che in certo senso rappresentano un’intera nazione, anche se la loro opera travalica i limiti dello spazio e del tempo.

Il nome di Edvard Grieg, ad esempio, è legato alla Norvegia; non a caso il suo capolavoro è rappresentato dal Peer Gynt, una magnifica suite musicale che si ispira al capolavoro di Henryk Ibsen, norvegese anch’egli.

Lo stesso si può dire di Jean Sibelius (1865-1957), che ha legato il suo nome alla sua patria, la Finlandia. Non per niente l’opera più rappresentativa è proprio il poema sinfonico “Finlandia”.

Ma di Sibelius è molto noto, e rappresenta un caposaldo della musica moderna, il Concerto in Re minore per violino e orchestra, op. 47, composto tra il 1903 e il 1905.

In particolare il terzo e ultimo movimento, “Allegro, ma non tanto” (in Re maggiore), che è quello postato, presenta difficoltà tecniche formidabili e rappresenta un banco di prova di ogni grande violinista.

Non si tratta però solo di abilità tecnica, ma di un brano bellissimo, che nelle parti dialogate con l'orchestra assume aspetti epici, grandiosi.

La voce solista non si perde nell’immensa distesa innevata e lacustre del paesaggio finnico, ma rappresenta invece l’anima più profonda di un popolo che ha saputo rendere affascinante una terra quasi “inabitabile”.

Notevole l’esecuzione della sedicenne Leila Josefowicz, oggi violinista affermata (1977).

L'orchestra è The Academy of St. Martin in the Fields, diretta dal grande Sir Neville Marriner.

4 commenti:

  1. Ciao Amicus,
    io non posto ma mi preme avvisarti che da "tusaidove" passò l'impresa di derattizzazione in maniera capillare ;)

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  2. Carissimo Gero,

    mi auguro che l'opera di bonifica sia davvero efficace ;-)

    Ma come vedi, mi piace stare nel mio angolo di web, al riparo da turbolenze varie ;-)

    Un caro saluto (in pieno giorno..) :-D

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  3. Carissimo Amicus, non ho postato neppure io, però la pasquinata è fenomenale e meritava. :-))

    Per le turbolenze: Ci sono abituato le nostre gloriose armate infliggono quotidianamente delle sonore bastonate ai nemici spesso vili e puzzolenti. Oggi uno addirittura ha osato sfidarmi a singolar tenzone per contendermi la Dama del Gruppo. Come osa? Non sai quanto mi divertono queste cose meglio della TV (non c'è mai nulla salvo le repliche di Stargate). :-))

    Qua c'è il sole, ma la nebbia può sempre salire all'improvviso, e dalla nebbia esce il male. Qui Radio pettegola dal Trentesimo Miglio. :-))

    Un mandi seppellito tra le carte nel mezzo di una misteriosa invasione aliena. Tra un'oretta circa andrò pure a trovare la barista.

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  4. A quest'ora, caro Mstatus, avrai preso il caffè fatto dalla barista, e poi dalla moglie (santa donna) ;-)

    Per quanto riguarda le turbolenze, qua nella Tuscia Annonaria al massimo abbiamo un po' di tramontana, che dura "o tre dì o una settimana". Non di più.

    Comincio ad apprezzare la pax Augustea e gli ozi di Capua... ;-) Tu sei più abituato alle turbolenze, le sai gestire a dovere. In "Foro Iulii" siete abituati agli spifferi della bora...

    Mi fagrande piacere che non postiate da qui.
    Ormai sono lontano da quel sito, anche mentalmente. Mi creerebbe grande disagio :-(

    "Non è l'ultima goccia che fa vuotare la clessidra, ma tutta l'acqua che è scorsa in precedenza". È una frase di Seneca (quello vero).

    Ora vado a mangiare un po' di castagne arrosto, le prime della stagione. Dice che quest'anno non sono un gran che...

    Ma mi rifarò poi con un bel caffè, dalla barista palermitana. Quello è buono di certo.. ;-)

    Mandi!

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