giovedì 27 gennaio 2011

Contro il male assoluto, la bellezza assoluta



Considero il nazismo il male assoluto.

In nome di una ideologia razzista è stato sterminato il popolo ebraico, nonché altre minoranze, che non rientravano negli schemi della “razza pura”.

Voglio anche ricordare che questa folle ideologia ha messo in atto per la prima volta nella storia il progetto eugenetico, per cui furono eliminati con la pratica dell’eutanasia i portatori di handicap, i malati di mente e gli affetti da patologie "incurabili".

Qualcuno ancor oggi cerca di far rivivere questi orrendi fantasmi del passato. Con nuovi nomi, con argomenti più sofisticati, ma con risultati identici: l’eliminazione di esseri umani.

Il fantasma di Hitler continua ad aggirarsi per l’Europa e per il mondo. Non ha finito, a quanto pare, il suo lavoro.

Contro il male assoluto, e contro questo spettro che vuol riprendere forza, oppongo la bellezza assoluta della musica di J. S. Bach: un inno all vita, qualunque essa sia, e in qualsiasi stato si trovi.
Una semplice voce di Violino solo, della Sonata n. 1 in Sol minore, BWV 1001, movimento Allegro, in stile di Fuga.

La vita umana, o è sacra e inviolabile sempre, o non lo è mai.

Chi comincia a fare breccia in questa diga, che è l’inviolabilità della vita umana, provoca irresistibilmente quella catastrofe che oggi ricordiamo nel “giorno della memoria”.

Il brano di Bach è suonato da Jehudi Menuhin (1916-1999), uno dei massimi violinisti del secolo scorso, di origine ebraica, al pari di Fritz Kreisler, Mischa Elman, Jascha Heifetz, Isaac Stern, e gli attuali Itzhak Perlman, Pinchas Zukermann, Shlomo Mintz, Maxim Vengerov, per ricordare i più celebri.

Dove ci sono artisti, c'è sicuramente civiltà.

4 commenti:

  1. No, non possiamo e non dobbiamo dimenticare!
    Un abbraccio affettuoso, carissimo Antonio!

    RispondiElimina
  2. Condivido in pieno!

    Grande Bach e grande Menuhin, opportunamente scelto proprio oggi.

    Grazie!

    RispondiElimina
  3. Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo, ha scritto Primo Levi.

    Non vogliamo cadere in queste amnesie storiche :-((

    Un forte abbraccio, mia cara Gianna :))

    RispondiElimina
  4. Un inno alla vita, che è stata umiliata, sfregiata e annientata da un'ideologia disumana.

    Ho scelto Bach perché è l'esatto contrario della barbarie nazista; ho scelto un grande violinista ebreo, Menuhin, per onorare le vittime dell'olocausto e per far presente che la cultura tedesca non è certo il nazismo.

    Grazie, carissima Annamaria :-))

    RispondiElimina