domenica 25 aprile 2010

Un altro modo per festeggiare il 25 Aprile




Il Coro degli Zingari, nell’opera Il Trovatore (1853) di Giuseppe Verdi, è un brano notissimo.

Noi lo postiamo per due motivi.

Anzitutto per la sua ruvida bellezza, come si addice ad un gruppo di zingari che improvvisano un canto.

In secondo luogo perché il protagonista dell’opera è il trovatore Manrico, creduto figlio della zingara Azucena. E il melodramma descrive, da una parte, i pregiudizi e le persecuzioni nei confronti degli zingari, e dall’altra, il loro fortissimo temperamento e i loro saldi affetti familiari.

In fondo Giuseppe Verdi ci dà una lezione anche di umanità.

L’orrendo pregiudizio, che aveva portato la madre di Azucena al rogo come strega, sarà la causa del tragico finale, nel quale tutti i protagonisti saranno vittime.
Anche il Conte di Luna, che scoprirà di aver fatto morire non il rivale in amore e figlio della zingara Azucena, ma in realtà suo fratello stesso.

Mi pare che quest'opera abbia qualcosa da insegnarci anche oggi...



Molto efficace la direzione di  Giuseppe Sinopoli

Coro degli Zingari

Vedi! Le fosche notturne spoglie
De' cieli sveste l'immensa volta;
Sembra una vedova che alfin si toglie
I bruni panni ond'era involta.
All'opra! all'opra!
Dàgli, martella.
Chi del gitano i giorni abbella?
La zingarella!

Uomini
(alle donne, sostando un poco dal lavoro)

Versami un tratto; lena e coraggio
Il corpo e l'anima traggon dal bere.

(Le donne mescono ad essi in rozze coppe)

Tutti
Oh guarda, guarda! del sole un raggio
Brilla più vivido nel mio/tuo bicchiere!
All'opra, all'opra...
Dàgli, martella...
Chi del gitano i giorni abbella?
La zingarella!

2 commenti:

  1. "Considerate se questa è una donna,
    Senza capelli e senza nome
    Senza più forza di ricordare
    Vuoti gli occhi e freddo il grembo
    Come una rana d'inverno.
    Meditate che questo è stato:
    Vi comando queste parole.
    Scolpitele nel vostro cuore
    Stando in casa andando per via,
    Coricandovi alzandovi;
    Ripetetele ai vostri figli"...

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  2. Nonostante tutto, esistono ancora tanti lager nel bel mezzo, o ai margini, della nostra società "civile".

    La lezione di Primo Levi è sempre attuale.


    Ciao!

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