mercoledì 10 febbraio 2010

Per non dimenticare le vittime delle foibe. Il trillo del diavolo




Per onorare le migliaia di italiani uccisi dai comunisti nelle foibe della Venezia Giulia e dell’Istria al termine e dopo la II Guerra Mondiale, e le centinaia di migliaia di persone costrette ad abbandonare i loro beni e la loro terra, mi pare opportuno proporre una delle più famose sonate per violino che siano state mai scritte: Il Trillo del Diavolo, del 1713, di Giuseppe Tartini.

Propongo questo celeberrimo brano non solo per la sua bellezza, ma anche perché Tartini (1692 – 1770) era nativo di Pirano, in Istria, uno dei luoghi al centro delle tragiche vicende di cui oggi facciamo memoria.

Il titolo della sonata, per violino e basso continuo, in Sol minore, deriva dal fatto che il grande compositore veneto sognò di fare una sfida con il diavolo stesso, e questi eseguì una musica così sublime, di cui “Il Trillo del Diavolo” sarebbe una labile trascrizione.

In realtà l’opera è un caposaldo della musica per violino, e nelle parti virtuosistiche anticipa la genialità di Paganini.

Possiamo dire che il titolo del brano in questa giornata ha un significato del tutto particolare: il diavolo sembrò in effetti trionfare nelle foibe; e tra i martiri di quell’orrenda carneficina voglio ricordare Don Francesco Bonifacio, sacerdote, nato come Tartini a Pirano, torturato e poi eliminato nel settembre del 1946.

Solo una vittoria apparente di satana, però, poiché Don Francesco Bonifacio è stato beatificato nel dicembre 2008, alla testa di una schiera di martiri per i quali il “Larghetto Affettuoso” del I Movimento della sonata di Tartini sembra un premonitore e commosso saluto.

Per coloro che vogliono ascoltare il resto del Trillo del Diavolo:

http://www.youtube.com/watch?v=bebi1VHrGMA

http://www.youtube.com/watch?v=-BV_WerbAWg

Mi dispiace solo di una cosa: nel web non ho trovato Il Trillo del Diavolo eseguito da Uto Ughi. Il più grande violinista italiano è nato nel 1944 da genitori di Pirano.

Sarebbe stato il massimo...

Ma ci "accontentiamo" del grande Oscar Shumsky!

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