sabato 3 ottobre 2009

Omaggio alle vittime del disastro di Messina



Il territorio di Messina ancora una volta ha subito una terribile devastazione.

Non il terremoto, ma lo smottamento di un’enorme massa di terra che insieme all’acqua torrenziale ha travolto tutto, lasciando distruzione e morte.

Il tragico bilancio provvisorio parla di 18 vittime, decine di feriti e di dispersi. Alcuni paesi, come Giampilieri e Scaletta Zanclea, sono completamente devastati.

Una sciagura in gran parte prevedibile e che lascia ancor più sconcertati.

Alcuni testimoni hanno visto lo svolgersi del dramma in tempo reale: il rapido sfaldarsi della collina sotto un diluvio di acqua, e il suo precipitare sulle case seppellendo tutto.

Mi viene da pensare alla drammatica sequenza del “Tuba mirum” di Verdi, nel Dies Irae della Messa di Requiem.

Le trombe fuori dell’orchestra annunciano alla lontana il terribile momento del Giudizio, che si fa sempre più vicino, annunciato dall’incalzante squillo degli ottoni in orchestra e dalla possente voce del coro.

Dedico questo drammatico e stupendo brano alle vittime del disastro e alla coraggiosa gente messinese, in questo momento di grande desolazione.

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