giovedì 1 ottobre 2009

Il Concilio di Calcedonia
















Nel Concilio di Efeso era stata ribadita, contro Nestorio, l’unicità del Figlio di Dio, nella sua duplice natura divina e umana.
Maria è Madre di Dio perché ha concepito e dato alla luce la natura umana dell’unigenito Figlio di Dio.

Salvaguardata l’unicità del Figlio, si presentò subito dopo l’eresia contraria, il monofisismo, che fu anche l’ultima grande eresia cristologica.

Il monaco Eutiche sostenne che, data l’unicità del Figlio di Dio, la sua natura umana, una volta assunta dal Verbo, divennne una cosa sola con la natura divina. La natura umana era perciò un’apparenza, una forma esteriore senza consistenza ontologica, utile per rendere visibile l’essere divino.

Gesù Cristo sarebbe perciò una sola Persona e una sola natura, quella divina. E questo è il monofisismo (monos=unico, fysis=natura). L’esatto contrario di Nestorio, che affermava due persone e due nature.

Per rendere più comprensibile la sua posizione, Eutiche diceva che Cristo sulla croce sembrava soffrire, ma in realtà “si faceva beffe dei suoi persecutori”.

Ma a leggere il Vangelo, non si direbbe proprio; nell’Orto degli Ulivi il Signore sudò sangue, e nella croce gridò (gridò!) “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” e gli evangelisti riportano la frase anche in aramaico…

L’imperatore Marciano, dietro sollecitazione della sua pissima consorte Pulcheria, convocò nel 451 a Calcedonia, posta sulla riva del Bosforo di fronte a Costantinopoli (l’attuale Kadikoy, unita a Istanbul dal grande ponte ad unica arcata), un grandioso Concilio, il più partecipato dell’antichità. Erano presenti oltre 600 vescovi.

Nella sessione decisiva, la sesta, del 25 ottobre 451, in cui fu proclamato il decreto dogmatico contro il monofisismo, la presidenza del Concilio era tenuta dall’imperatrice Pulcheria; il che costituisce uno dei fatti più significativi della storia della Chiesa antica.

Il concilio condannò Eutiche e l’eresia monofisita, con le parole che erano già state scritte da Papa Leone Magno nella sua "Lettera a Flaviano" (Tomus ad Flavianum), patriarca di Costantinopoli.

Sono talmente chiare e belle che non possono che essere citate:

“Seguendo i santi Padri, all'unanimità noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio: il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, consostanziale al Padre per la divinità, e consostanziale a noi per l'umanità; uno e medesimo Cristo Signore unigenito; da riconoscersi in due nature, senza confusione, immutabili, indivise, inseparabili, non essendo venuta meno la differenza delle nature a causa della loro unione, ma essendo stata, anzi, salvaguardata la proprietà di ciascuna natura, e concorrendo a formare una sola persona e ipostasi; Egli non è diviso o separato in due persone, ma è un unico e medesimo Figlio, unigenito, Dio, verbo e signore Gesù Cristo, come prima i profeti e poi lo stesso Gesù Cristo ci hanno insegnato di lui, e come ci ha trasmesso il simbolo dei Padri”.

Appena letta questa solenne dichiarazione, l’assemblea dei Padri conciliari acclamò dicendo: “Pietro ha parlato per bocca di Leone!”
In questo modo si riconosceva nel vescovo di Roma il successore di Pietro, capo della Chiesa.

Dopo Calcedonia non è stato più possibile portare seriamente nuovi attacchi eretici alla Santissima Trinità e alla figura di Cristo.

Oggi ad esempio si tende a vedere in Gesù solo l’aspetto umano: è l’eresia di Ario, condannata già nel Concilio di Nicea. Altri tendono a svalutare il corpo e la materia, quasi come se fossero cose da disprezzare; ma questa eresia catara e manichea è stata condannata anche a Calcedonia, dove la natura umana di Cristo è stata ribadita nella sua integrezza. E così via.

I primi quattro concili (Nicea, Costantinopoli, Efeso e Calcedonia) sono stati paragonati dai Padri ai quattro Vangeli. In effetti hanno puntualizzato e difeso da attacchi erronei ciò che nel Vangelo è rivelato e proclamato: l’unità e la trinità di Dio, l’umanità e la divinità di Cristo.

Le verità fondamentali della fede cristiana.

4 commenti:

  1. In pratica gli uomini, hanno deciso
    cos'è Dio e com'è Dio, a maggioranza, niente più e niente meno che si trattasse di ritinteggiare la facciata del palazzo !!

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  2. Gli uomini hanno semplicemente ribadito, con l'intellligenza di cui Dio li ha forniti, la verità rivelata da Gesù, vero Dio e vero Uomo, nel Vangelo.

    Per riprendere il tuo paragone, l'ingegnere del palazzo (la verità rivelata) è Dio, e gli uomini cercano di mantenere il palazzo in buono stato, contro quelli che lo vorrebbero demolire.

    Sei tra quelli, amico? ;-)

    Ciao

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  3. Certo Tommaso B. Dio è stato inventato dagli uomini. Per citare Voltaire: "la religione è stata imnventata quando il primo furbo ha incontrato il primo stupido". La verginità della madonna è stata sancita un paio di secoli fa! Gli amanti della nostra religione non si domandano perchè la Bibbia non parli di microbi, dinosauri, uomini di Neanderthal, Americhe...
    Tutte le religione parlano d'amore e poi non producono altro che lutti e sofferenze. Meglio sbattezzarsi, come ho fatto io.
    D'altro canto le superstizioni servono ad esorcizzare la morte. Cosa ci sarà dopo? Boh, nessuno lo sa.

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    1. Voltaire era un anticlericale, ma era credente in Dio, e lo dimostra con la preghiera che rivolge a Dio alla fine del suo "Trattato sulla tolleranza", che ovviamente non hai letto. Ecco l'inizio della Preghiera di Voltaire:

      "Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo; ma a te, Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi, di tutti i tempi: se è lecito che delle deboli creature, perse nell'immensità e impercettibili al resto dell'universo, osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato,
      a te, i cui decreti sono e immutabili e eterni, degnati di guardare con misericordia gli errori che derivano dalla nostra natura. Fa' sì che questi errori non generino la nostra sventura." (ecc.).

      Non mi risulta invece la tua citazione.

      La Bibbia non è un libro di scienze naturali, ma un libro sacro, che insegna verità di fede e di morale; la scienza la ricerca dell'uomo con le forze che Dio gli ha dato;la fede e la morale sono i mezzi che Dio ci dona perché questo cammino sia più facile e non finisca nella distruzione dell'uomo, ma nella sua salvezza.

      Ognuno è libero di credere o di non credere.

      Io credo perché senza Dio non ci sarebbe il mondo, né ovviamente il mio essere. E credo nella verginità di Maria, perché al Creatore dell'universo nessuno potrà impedire di far concepire una Vergine, la Madre di suo Figlio.

      Cosa c'è dopo la morte? Dio certamente. Io speriamo che me la cavo.

      Ciao!

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