domenica 2 aprile 2017

Primavera vien danzando...





La musica, come la poesia e ogni altra forma di arte, ha nel corso della vita di una persona uno sviluppo e una evoluzione continua.

I motivi sono evidenti. Cambia l’età, aumenta la conoscenza, i gusti si modificano, le cose ci appaiono in modo diverso.

Non sono pirandelliano, anche se Pirandello è uno dei miei autori preferiti; qualcosa rimane ben fermo nella nostra identità personale e nei nostri gusti artistici. Ma certamente ci sono dei cambiamenti.

Dapprima Mozart, poi Beethoven, quindi Chopin. I suoi Notturni accompagnavano le mie nottate di studio…
Avendo anche la possibilità di suonare il pianoforte (in maniera dilettantesca, intendiamoci!), con maestri di grande valore, e di cantare in un gran coro, ho potuto conoscere tutti i grandi della musica classica: Bach, Haendel, Vivaldi, Monteverdi, Victoria, Palestrina, il Gregoriano...

Mi sembrava troppo sdolcinato Schubert, troppo freddo Liszt con quella sua tecnica debordante, incomprensibile Wagner, e insignificante Debussy.
Rifiuto assoluto della musica novecentesca, dalla dodecafonia alla musica sperimentale.

Andando avanti nell’età ho cominciato a tralasciare sempre di più gli autori della mia giovinezza, e ho cominciato ad avvicinarmi e capire un po’ meglio il "pathos" dei brani di Schubert, il genio di Liszt, la “musica totale” di Wagner, le “impressioni” di Debussy, le armonie dodecafoniche di Dallapiccola, Bartòk e Petrassi, il “vitalismo” di Orff, lo sperimentalismo di Romano Pezzati, e così via.

Un punto di riferimento dell’inizio della musica moderna è certamente la “Suite Bergamasque” (1905) di Claude Debussy. Notissimo al suo interno “Clair de lune”.

Questa notte mi piace riascoltare l’ultimo movimento della Suite, forse meno conosciuto, il brillante “Passepied”, una danza francese del secolo d’oro, quello del Re Sole.

E pensare che non apprezzavo Debussy…


2 commenti:

  1. Hai ragione, Antonio.

    Si cambia, eccome si cambia...

    Non è mai troppo tardi per sperimentare novità nuove...

    Bel brano, mi piace.

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    Risposte
    1. Ma nel cuore siamo sempre gli stessi. Desiderosi di verità e di amore :-)

      Un grande abbraccio, cara Gianna :-)

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