venerdì 5 febbraio 2016

Il cervello della gallina
















Una delle poche cose che la nostra povera mente riesce a capire (compresa quella di un bambino, anzi, a maggior ragione quella) è di avere un padre e una madre.

Per legge si vorrebbe cancellare anche questa certezza. All’essere umano si vuol negare il primo fondamentale diritto: quello di aver un padre e una madre.

In compenso si danno in cambio due babbi o due mamme, che magari non sono né babbi né mamme, e si pretende che ciò sia un passo avanti nella civiltà.

Questa nostra società italiana, e occidentale in genere, fa già abbastanza schifo; ma a quanto pare, non è ancora abbastanza.

Ci vuole un passo ulteriore perché si possa diventare peggiori delle bestie, che difendono i loro piccoli con tutte le forze; non li vendono, non li comprano, non li abortiscono, e se li disturbi, i genitori ti saltano addosso inferociti per difenderli.

Lo fanno perfino le galline, quelle che, secondo lo stereotipo, hanno il cervello più piccolo.

Evidentemente tra gli esseri umani c’è chi ha il cervello più piccolo di una gallina.

E non ci si meravigli se poi la gente diventa sempre più intollerante.
La natura, quando viene violentata, si ribella.


Una clip musicale per questo post? Ma per favore! L'unica cosa che mi viene in mente è una pernacchia.






2 commenti:

  1. No, niente musica qui, Antonio, hai ragione!!! Occorre rispetto per tutti, ma prima di tutto per i bambini che sono la parte più indifesa!!!

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    1. Si parla tanto di diritti dei bambini. Si fanno proclami roboanti, giornate in loro favore, unicef e quant'altro; e poi si sente parlare, per legge, che i bambini si possono comprare, vendere, affittare (!), farli nascere senza babbo e mamma, ma costretti a vivere con due estranei dello stesso sesso (nel caso di due maschi è per lo più così) e via dicendo.

      Una violenza inconcepibile, a cui la natura umana si ribella, e che io combatterò nel mio piccolo con tutte le forze.

      Nel nome dei diritti inalienabili dei bambini.

      Grazie del tuo appoggio, carissima Annamaria, che è quello di tutte le persone che non hanno perso il ben dell'intelletto!

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