venerdì 12 febbraio 2016

È morto Renato Bialetti. In memoria (una poesia)

















Già la notte vola via
ed io sto alla scrivania.
Son seduto alla tastiera
per un post a mia maniera.

Le ore piccole, vedete,
mi fan stare nella rete,
non in quella del mio letto
ma nel web; è un mio diletto.

Per star sveglio, sai com’è,
non c’è meglio di un caffè.
E ogni tanto vo in cucina
per un po’ di caffeina.

La tovaglia ed il piattino,
la tazzina e il cucchiaino,
zuccheriera, e la sostanza
di aromatica fragranza.

Come rito religioso
mi preparo scrupoloso;
e poi prendo, dopo i detti,
la mia moka di Bialetti.

Ah, Bialetti! Che invenzione!
più che la televisione.
La tv mi fa dormire,
tu mi svegli e fai gioire!

Cosa posso far per te,
per quel che tu hai fatto a me?
A una sì grande persona
offro questa mia canzona.

Sento intanto un bel rumore;
è il caffè col suo vapore,
che vien su nero bollente
profumandomi l’ambiente.

Io ne prendo una tazzina,
or che è caldo e è già mattina.
E son certo dei miei detti:
su nei cieli benedetti

il caffè lo fa Bialetti.





Amicusplato


2 commenti:

  1. Fortissimo, come sempre!!!
    Grazie, Antonio, e grazie a Bialetti e alla sua caffettiera!!!

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    1. Grazie a Bialetti e alla sua moka, di gran lunga la migliore di tutte :-) E devo dirti, carissima Annamaria, che di caffè me ne intendo... ;-)

      Al bar è un'altra cosa, ovviamente, del tutto diversa; ma in casa solo moka, quella con l'omino coi baffi ;-)

      Tra l'altro ho visto nelle foto che Renato Bialetti aveva davvero dei lunghi baffi...

      Un grande abbraccio, carissima :-)

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