lunedì 21 settembre 2015

Qualcuno volò sulla gabella di S. Matteo




Nella festa di S. Matteo auguri a tutti i Matteo, affinché facciano onore al nome che portano; specialmente quelli che siedono nei posti della "pubblica gabella", lasciata libera dall’Apostolo per seguire Gesù.

In altre parole, che non rimangano “pubblicani”, cioè ladri appatentati, ma servitori del popolo con la parola e soprattutto con le azioni. Meno tasse e più equità (e magari meno Equitalia...).

Prima che arrivi la mezzanotte e il giorno finisca, non si può non ascoltare in onore del grande Apostolo ed Evangelista un brano dell’opera che più lo onora: la "Passione secondo Matteo" di J.S. Bach.

Si tratta come noto di un’opera grandiosa, sia per bellezza che per durata (oltre tre ore di musica).
Andrebbe postata tutta, ma limitiamoci all'indispensabile...

Verrebbe da postare qualcuno dei soliti brani imperdibili: il grande Coro iniziale, così come quello finale, il commovente pianto di Pietro, il corale “O capo insanguinato”, e via dicendo.

Posterò invece una della Arie più brevi, ma non meno sublimi: Gebt mir meinen Jesum wieder (Ridatemi il mio Gesù).

Sono le parole di intensa supplica, cantate dal Basso, dopo che Giuda ha restituito il denaro del tradimento gettandolo ai piedi dei farisei.

Già, il denaro... Nella festa di S. Matteo dovrebbe far riflettere.


Gebt mir meinen Jesum wieder!
Seht, das Geld, den Mörderlohn,
wirft euch der verlorne Sohn
zu den Füßen nieder!

Ridatemi il mio Gesù!
Guardate, il denaro, il salario di omicidio,
il figlio perduto getta contro di voi,
ai vostri piedi!



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