domenica 10 febbraio 2013

Le foibe: fenomeni carsici...




Fino a qualche anno fa nei dizionari della lingua italiana la voce “foiba” aveva più o meno questa asettica dicitura: “Tipo di dolina costituita da un avvallamento imbutiforme sul fondo del quale si trova comunemente un inghiottitoio”. “Dolina: depressione di forma arrotondata frequente nei terreni calcarei e dovuta al fenomeno carsico” (Zingarelli, 1996).

Solo dal 2006 lo Zingarelli, alla voce “foiba” associa anche gli “eccidi e rappresaglie ad opera dei partigiani comunisti jugoslavi nell’ultima fase della seconda guerra mondiale e subito dopo”.

Oggi qualsiasi dizionario, anche il più ottuso e scalcinato, non può fare a meno di ricordare, insieme al “fenomeno carsico”, gli eccidi di italiani (friulani, istriani, dalmati) ad opera dei partigiani comunisti (non solo jugoslavi, però), perpetrati come pulizia etnica e politica.

Insomma, dopo che furono ammazzate e seppellite nelle foibe migliaia di persone, si è cercato di seppellire anche la loro memoria.

Un po’ troppo, anche per la “kultura” storica italiana, egemonizzata per decenni dall’ideologia marxista.

Per ricordare i martiri delle foibe, e le centinaia di migliaia di italiani che alla fine della guerra dovettero lasciare gli ex territori italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, profughi in patria, propongo un brano di concerto di Niccolò Paganini: la celebra “Campanella”, eseguito (e spiegato!) da Uto Ughi, l’eccellenza a livello mondiale nel violino.

Uto Ughi, nato a Busto Arsizio (1944), è di origini istriane; i suoi genitori erano di Pirano, scampati in tempo agli eccidi dei “fenomeni carsici”.

"Meminisse iuvabit". Bisogna ricordare, ammonisce Virgilio nell’Eneide.

Perché non si ripetano simili orrori.


 

5 commenti:

  1. Mai dimenticare l'orrore e gli eccidi delle foibe.

    Brano musicale originale.

    Bacione

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    1. Non possiamo dimenticare, per amore della verità, e per non ricadere in simili barbarie.

      Un abbraccio affettuoso, cara Gianna :-)

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  2. I morti vanno ricordati tutti...l' orrore non si può tenere nascosto... è una offesa alla dignità dell'uomo...
    Un giorno mi piacerebbe che, allo stesso modo, venissero ricordati anche il milione circa di morti(tra cui tanti bambini) degli italiani del sud, chiamati erroneamente briganti, barbaramente uccisi e deportati... molti dei quali anche innocenti.... ma ammazzati solo perchè venivano trovari in giro nei boschi con un fucile in spalla ....
    Tutto quelo che nei libri di storia non si trova... ma che quasi tutti sappiamo ... e che è documentato negli archivi storici tenuti , ad oggi, blindati....
    http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=sW4ODZ2jbUU

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    1. Caro amico, sappiamo bene che la storia la scrivono i vincitori, purtroppo.

      Per questo la coraggiosa lotta dei popoli del Meridione contro alcune leggi ingiuste dei "piemontesi", dopo l'unità d'Italia, (leva obbligatoria, tassa sul sale, tassa sul macinato, etc.) è passata nella storiografia ufficiale come "lotta al brigantaggio", che con la famigerata legge Pica (cioè la proclamazione dello stato d'assedio!) permise le stragi più incredibili, come hai ricordato.

      Furono bruciati interi paesi, e ci furono più morti in questa vera e propria guerra tra italiani che nelle tre guerre d'indipendenza contro gli austriaci, senza parlare del milione e più di persone che furono costrette a emigrare in America e in altre parti del mondo.

      La questione meridionale nacque allora, e come sappiamo, non è stata ancora risolta.

      Ciao, e grazie del tuo commento, che richiama al dovere di narrare sempre la verità storica in ogni aspetto.

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    2. Non avevo notato il tuo link, e sono pienamente d'accordo con gli autori della videoclip, per una "Giornata della Memoria" delle vittime della "piemontesizzazione" del Sud Italia.

      La storia va raccontata senza falsa retorica. Sono in molti oggi gli studiosi di storia che hanno rivalutato le tesi di Cattaneo o di Gioberti, o di altri federalisti: l'Italia si sarebbe più facilmente e meno sanguinosamente unita se, invece della unificazione per conquista, si fosse federata, sul modello della Svizzera o di altri stati federali.

      Un caro saluto.

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