sabato 22 novembre 2008

Omaggio a S. Cecilia. La sigla della Champions League



Molti non sanno che l’inno della UEFA Champions League è parte di un inno religioso, composto da G. F. Händel nel 1727. Si tratta dell’inno "Zadok the Priest", composto per l’incoronazione del Re d’Inghilterra Giorgio II e che viene eseguito per ogni incoronazione reale inglese.

Il testo, tratto dalla Bibbia (1 Re 1, 38-40), ricorda l’unzione regale di Salomone da parte del sacerdote Zadok e del profeta Natan:

Zadok the Priest and Nathan the Prophet anointed Solomon King.
And all the people rejoic'd, and said:
"God save The King, long live The King, may The King live for ever!
Amen, Hallelujah!"

L’arrangiamento della sigla ufficiale della Coppa dei Campioni è opera, non troppo felice, di Tony Britten (da non confondere con il noto compositore Benjamin Britten), ed eseguita dalla Royal Philharmonic Orchestra e dal coro di St. Martin in the Field.
Le parole sono diventate “These are the champions”, in inglese, francese e tedesco (niente italiano!)

Ce sont les meilleurs équipes,
Sie sind die allerbesten Mannschaften, the main event.
Die Meister, die Besten, les meilleurs équipes, the champions.
Une grande réunion,
Eine grosse sportliche Veranstaltung, the main event :
Ils sont les meilleurs,
Sie sind die Besten,
These are the champions!
Die Meister, die Besten, les meilleurs équipes, the champions.
Die Meister, die Besten, les meilleurs équipes, the champions.


La Coppa dei Campioni ha dunque come sigla un inno religioso.
In incognito.

5 commenti:

  1. Heilà! Buongiorno! "Sono tornato dalle fiamme dell'inferno apposta per te!" (no, scherzo: facciamo il purgatorio...).

    A proposito di musica, che ne pensi di questo?

    http://it.youtube.com/watch?v=Z6uSR1VrYl0&feature=related

    RispondiElimina
  2. Ciao Kukulkan, ben tornato dalle tue scorribande... :-D

    perché in purgatorio? ;-)

    Cosa penso del Barbiere di Siviglia e in particolare della Cavatina (Largo al factotum)? Un capolavoro assoluto, mio caro amico, divenuto proverbiale: Figaro qui, Figaro là... tutti mi cercano... tutti mi vogliono

    La voce del giovane baritono coreano Tae-Joong Yang, nuova stella emergente nella lirica, è adatta al repertorio rossiniano; brillante, agile, addirittura gigioneggiante, in alcuni punti.

    Per altri repertori (penso a Verdi) mi pare un po' troppo "leggera".

    Ma hai notato che oggi i più apprezzati cantanti lirici vengono ormai dall'estremo Oriente? Dalla Corea del Sud poi c'è proprio un'invasione: e tutti bravi, bravissimi... per carità... per carità...
    Non parliamo dei pianisti, degli orchestrali...

    Povera cultura europea e italiana!
    Un faro di civiltà per il mondo, e ora i materialisti ce la vorrebbero far dimenticare...

    Per fortuna che dalle lontane province dell'impero arrivano le nuove leve ;-) il libretto di Mao non valeva evidentemnte quanto quello di Beaumarchais...

    E poi dicono alcuni che la cultura nostra non è universale! ora per esempio ha gli occhi a mandorla.
    E hai visto con quale gusto e vitalità canta questo baritono?

    Io ho postato il 2 novembre l'Ave Maria di Caccini, cantata dal grande soprano Sumi Jo. Una voce stupenda.

    Vai a sentire...

    Ciao, anima purgante... Scherzo anch'io :-D

    RispondiElimina
  3. Lei è stato nominato per il fantasioso Premio Dardos.

    Con stima e semper-amica,
    Saamaya

    RispondiElimina
  4. Grazie, Saamaya, della nomina e delle motivazioni espresse, che ho molto gradito:

    "assegno il Premio all'Amicus il cui blog eleva sicuramente il nostro spirito e cultura: saggio e pacato. In blog dove deporre ogni arma d'attacco, per chi ne fosse dotato".

    La stima è reciproca :-)

    Amicus

    RispondiElimina
  5. Questo è il link del post di Saamaya, nel quale è stata fatta la mia nomina.

    http://saamaya.blogspot.com/2008/11/e-tua-passo.html


    Grazie di nuovo, Saamaya :-)

    RispondiElimina