giovedì 14 giugno 2018

Flipper e jukebox: il 1968 è servito!





Molte sarebbero le notizie da commentare, e qualcuna anche con delle pasquinate. Basti pensare alla Francia che pontifica sugli emigranti e intanto li respinge, o all'inizio dei Campionati del Mondo di Calcio di Russia 2018, nei quali manca indecorosamente l'Italia (non accadeva dal 1958).

Ma preferisco continuare con ben altra e migliore musica: quella del 1968.

In quell'anno una delle canzoni più gettonate era "Il ballo di Simone", cantata da Giuliano e i Notturni, cover di "Simon says" della band statunitense The 1910 Fruitgum Company (ma ancora l'inglese non era adeguatamente apprezzato).

Entrando in un bar o in locali simili, si aspettava che qualcuno mettesse nel jukebox le 50 lire per questa hit; intanto da un altro lato del locale qualche giocatore di flipper, attorniato da vari curiosi, con altre 50 lire, faceva impazzire la pallina tra i "funghi" del biliardino, provocando luci e rumori che facevano da controcanto. 

Flipper e jukebox: bastava poco per divertirsi, in quegli anni musicali e coloratissimi.

E intanto molti giovani presenti si mettevano a ballare, con le mani alzate e "vibranti", come richiesto dal ballo di Simone.




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