domenica 18 ottobre 2015

Bach, autore rock (progressivo)




Quanto la musica classica abbia influito nella musica attuale non c’è bisogno di sottolinearlo. Il repertorio classico è stato praticamente saccheggiato, in maniera più o meno velata, più o meno spudorata.

Bach, Handel, Vivaldi, Marcello, Pachelbel, Telemann, Boccherini, Mozart, Beethoven, Chopin, Schubert, Brahms, e via dicendo, forse si rivolteranno nella tomba nel sentire i loro capolavori associati a detersivi, pannolini, bevande, biscotti, salumi, materassi, accessori da cucina, e da toilette...

Più dignitoso, e anzi, spesso molto appropriato l’uso dei classici nelle colonne sonore dei films.

Anche il mondo della canzone ne ha fatto largo uso, magari in maniera dissimulata.

C’è invece un filone della musica rock, il “rock progressivo” (prog rock), che si è appropriato della musica colta in maniera aperta, trapiantandola direttamente nei ritmi e nelle atmosfere sonore dei nostri tempi.

Ho già ricordato in altri post i gruppi italiani dei New Trolls e dei Delirium, nonché celebri gruppi stranieri come  Procul Harum, Genesis e Pink Floyd.

Vorrei sottolineare oggi  l’apporto della band inglese dei Jethro Tull, che alla riscoperta del mondo classico in salsa rock ha dato uno dei primi e maggiori contributi.

Formidabile fu la riscoperta della “Bourrée” in Mi minore di J. S. Bach (V Movimento della I Suite per liuto; BWV 996); e fu in particolare questo brano (col titolo "Bourée) a decretare il successo dell’album “Stand Up” della band nel 1969 e a spianarle il successo.

Da apprezzare l’esecuzione al flauto traverso del leader del gruppo Ian Anderson, ben assecondato dal bassista Glenn Cornick.

Lo stesso brano è stato ripreso dai Jethro Tull nel loro ultimo album ufficiale, "Christmas Album", del 2003. Ian Anderson è più fedele alla scrittura di Bach, e più abile nel suono del flauto. 

Un amore dall'inizio alla fine.

Ma a noi andava bene anche quello meno perfetto del 1969, quello che ho postato.

Troppo bello!




2 commenti:

  1. Bellissimo post che mi era sfuggito...
    Me lo ricordo bene, questo brano, e Bach è sempre grandioso anche nel rock,
    Grazie, Antonio!!!

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    1. I Jethro Tull lo hanno inserito più volte nei loro album, nel corso della loro carriera (1985, 1988, 1992, 2003... ). Particolarmente significativo quello del 1985, per il 300° della nascita di Bach.
      Evidentemente erano rimasti "scioccati" loro stessi dalla Bourrée e l'hanno considerata un punto fermo, pur nel variare dei loro stili e del gruppo stesso di Ian Anderson.
      È noto poi che nei loro concerti dal vivo amavano spesso concludere prorpio con la Bourrée.

      Grazie a te, cara Annamaria, del tuo apporto :-)

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