lunedì 11 agosto 2014

Il primo plenilunio!

















Non le stelle cadenti, ma la luna stanotte sta dando spettacolo.

Dalla mia finestra aperta posso ancora vedere, in alto nel cielo, il magnifico plenilunio di una notte di mezz’estate.

Ci vuole qualcosa di sublime per descrivere questo spettacolo affascinante. Per la verità, ci hanno già pensato Chopin, Beethoven, Leopardi, Mendelssohn, Debussy...

Ma la prima ad aver cantato lo splendore di un plenilunio è stata una donna, la poetessa greca Saffo, vissuta tra il VII e il VI secolo avanti Cristo, più volte da me ricordata nei miei post “notturni”, della quale ora voglio qui riportare una breve lirica.

Si tratta di una sola strofa di metro “saffico”, il Fr. 34 Voigt, che faceva parte di una poesia forse di carattere nuziale, un epitalamio. Lo splendore della luna al plenilunio, che oscura con la sua luminosa bellezza le altre stelle, è quasi certamente una similitudine della sposa di fronte alla quale nessun’altra donna può competere.

Splendido elogio!

Di fatto rimane solo la strofa che esalta la bellezza della luna al suo culmine. Il primo “notturno” della storia letteraria...  

La riporto nell'originale scrittura greca, che è già un’opera d’arte in sé stessa; e poi ovviamente la traduco, rispettando alla lettera il testo, ma cercando di riprodurre il ritmo di una strofa saffica:  tre versi di uguale metro (in questo caso ho usato decasillabi) e un adonio finale (un quinario).


ἄστερες μὲν ἀμφὶ κάλαν σελάνναν
ἂψ ἀπυκρύπτοισι φάεννον εἶδος
ὄπποτα πλήθοισα μάλιστα λάμπῃ
γᾶν <ἐπὶ παῖσαν>


(Traslitterazione:
àsteres mèn amfì kàlan selànnan
àps apykry’ptoisi fàennon èidos
òppota plèthoisa màlista làmpe(i)
gàn epì pàisan)


Le stelle intorno alla bella luna
perdono sempre la lucentezza
quand’ ella, sopra tutta la terra,
risplende piena.


(Traduzione: Amicusplato)

Dedico la poesia a tutti i notturni navigatori del web (ed anche a quelli diurni...). 


5 commenti:

  1. Grazie, Antonio.

    Ma hai già scritto dei libri?

    Io li divorerei.

    Omaggio a te e alla luna.

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    1. Io ringrazio te, carissima Gianna, del tuo lusinghiero commento ;-)

      Ho scritto varie cose, in effetti; ma di carattere soprattutto storico. Non ti interesserebbero più di tanto.

      Un grande abbraccio. E grazie di nuovo per i complimenti :-)

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  2. Conoscevo già questo frammento di Saffo, ma la rigrazio, per il commento e la traduzione semplice e accurata
    ("bella e fedele"!). ;)

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  3. ἂψ ἀπυκρύπτοισι va tradotto pittosto "nascondono".
    Inoltre, sul mio libro di greco (ai tempi di quando frequentavo il liceo (...42 anni fa...)il frammento terminava con "argyrìa..." = argentea...
    Bellissimo... chi ancora, oggi, con così poche parole riuscirebbe a meglio descrivere la magnifica suggestione della scena ?

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  4. Concordo per "nascondono" e soprattutto "argyría"

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