sabato 17 novembre 2012

La dialettica serva-padrone secondo Pergolesi




Nel ricevere la Laurea Honoris Causa dall’Università IULM di Milano il 12 novembre scorso il M° Riccardo Muti ha ricordato che il nostro patrimonio musicale è stato uno dei principali vanti  dell’Italia nel mondo. Fino alla fine dell’Ottocento, e oltre, la musica (quella operistica in particolare) parlava soprattutto italiano.
Occorre perciò riscoprire e far apprezzare il valore di questo inestimabile tesoro d’arte, esempio di genialità e di bellezza senza pari.
Per questo ho scelto, come esempio, non un’opera nota, ma una composizione “secondaria”, anzi, addirittura un semplice Intermezzo: “La Serva Padrona”, di Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736).
Solo due voci, un basso (Uberto) e un soprano (Serpina), e un piccolo organico orchestrale.
I risultati giudicateli voi.
Questo  “Intermezzo buffo”, in due parti, venne presentato nel 1733 a Napoli. Ma non passò inosservato. Poco dopo era in tutti i teatri d’Europa (cioè del mondo): Venezia, Parigi, Vienna, Praga, Bruxelles, Amburgo, Amsterdam, L’Aja, San Pietroburgo...
La freschezza e la graziosa malizia di quest’opera, in cui la giovane e bella serva conquista con il fascino e l’astuzia il suo attempato e ricco padrone convincendolo a sposarla e diventando così essa stessa “padrona”, sembra una storia dei nostri giorni.
Il duetto che presentiamo è in certo senso il clou dell’opera: Serpina mette in atto tutte le sue arti muliebri (e una voce incantevole) e smantella le difese sempre più deboli del debole Uberto.
La serva sta per diventare padrona; non con la dialettica hegeliana, ma con quella (quasi sempre vincente) femminile.
 
Il libretto è di Gennarantonio Federico.
Deliziosa la performance del soprano bulgaro Sonya Yoncheva e del basso (baritono) Furio Zanasi, ambedue eccellenti anche per presenza scenica.
L'orchestra dei "Barocchisti" è diretta alla perfezione da Diego Fasolis.
 
SERPINA
Lo conosco a quegli occhietti
furbi, ladri, malignetti,
che, sebben voi dite no,
pur m'accennano di sì
.
UBERTO
Signorina, v'ingannate.
Troppo in alto voi volate,
gli occhi ed io dicon no,
ed è un sogno questo sì.
SERPINA
Ma perché? Non son io bella, 
grazïosa e spiritosa?
Su, mirate, leggiadria,
ve' che brio, che maestà.
UBERTO
(Ah! costei mi va tentando;
quanto va che me la fa.)
SERPINA
(Ei mi par che va calando.)
Via, signore
.
UBERTO
Eh! vanne via.
SERPINA
Risolvete.
UBERTO
Eh! Matta sei.
SERPINA
Son per voi gli affetti miei
e dovrete sposar me.
UBERTO
(Oh che imbroglio egli è per me!)

 

13 commenti:

  1. Sembra che il morso della mela ( Adamo ed Eva) sia una esperienza che continua, continua nei secoli..ahahahahaha..ci sono donne che sono delle vere diavolesse tentatrici. Non so se ricordi il famoso film " angelo azzurro" dove lui vecchio insegnante si innamora della ballerina e finisce per perdere ogni dignità prostandosi totalmente ai suoi piedi. Soldi, sesso e la storia si ripete , oggi piu che mai, anzi non c'è piu nemmeno il romanticismo e l'arte della seduzione a salvargli la faccia...

    Un abbraccione Amicus..Nell

    ps: per il socialazzo, ho scoperto che alcuni capi bande hanno ordinato ai loro adpeti di non dialogare con me e di trollarmie offendermi, in cambio di home e karma e inserimenti nei gruppi....vedi tu il livello che c'è in quel sito..mi spiace dirlo ma il primo a far questo è stato il tuo caro amico MS...te lo dico per farti capire che avevo visto giusto.

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    1. E come poter dimenticare Marlene Dietrich nelle vesti della funesta Lola Lola in Angelo Azzurro?!

      Ma nella Serva Padrona la storia è la ricerca di un buon partito per un buon matrimonio... Un lieto fine, per Serpina e per Uberto ;-)

      Per quanto riguarda il tuo socialazzo, carissima Nell, che ti devo dire? Tu sei una donna ;-) non avrai paura di tanti "poveri" Uberto che circolano in quel sito in caccia di... niente :-(

      Un grande abbraccio, mia cara Serpina (il personaggio della Serva Padrona, sia chiaro...) :-DDD

      Servo Vostro
      Amicus

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    2. Non ho paura, ma ho poco tempo e mi piace usarlo bene e anche con il sorriso ..per cui caro Amicus, li dentro c'è poco da fare. Sono contenta perche alla fine tutto è venuto a galla e ho mail di pentiti che le confermano. Comunque nella vita l'uomo ha sempre bisogno di riempire il vuoto che ha dentro con un senso, anche se è effimero, scemo, vuoto ma non riesce a farne a meno. Li dentro c'è tanto da imparare ed è una vera prova umana e di fede.Grazie per la tua accoglienza

      serva vostra
      Nell

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    3. Grazie a te, carissima Nell, per i tuoi commenti sempre incisivi e profondamente sentiti.

      Hai ragione su tutta la linea. L'uomo ha paura del vuoto, e cerca sempre un senso alla sua vita, anche se dice che la vita non ha un senso.

      Per questo la testimonianza di chi ha la grazia di aver incontrato Cristo è così preziosa, nonostante tutto :-))

      Con affetto

      A.

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    4. Buona domenica caro Amicus e grazie ancora della tua ospitalità e condivisione.

      Siamo servi dello spirito e lui ci conduce..cosa posso desiderare di piu?

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    5. mi sono dimentacata di firmare..Nell

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  2. Mi sono divertita, caro Antonio.

    Lieta domenica con un abbraccio.

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    1. Un po' di buon umore, condito di bella musica, non guasta, in questo periodo travagliato ;-)

      Buona domenica anche a te, carissima Gianna :-)

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  3. Anch'io come Gianna, ho sorriso davvero ^_^

    Buona domenica!

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    1. Mi fa piacere se ti sei un po' divertita, carissima Terry :-)

      Era lo scopo di Pergolesi, con questa sua eccellente opera buffa.

      Buona domenica :-)

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