mercoledì 28 novembre 2012

Il vascello fantasma, ovvero l'Italia oggi




Il mese di novembre si avvia alla conclusione lasciandosi dietro nubi, acquazzoni, temporali, trombe d’aria, allagamenti, disastri ambientali, morti e dispersi.
Ai danni della natura si aggiungono quelli ad opera dell’uomo, con la sua arrogante pretesa di poter fare ciò che vuole e come vuole, senza il rispetto di alcuna regola, né di etica nè di buon senso.
Le conseguenze sono davanti agli occhi di tutti: cielo grigio su, foglie gialle giù, e ancor più a terra il morale della gente, sballottata tra forte sfiducia e flebile speranza.
Mi pare opportuno postare in questo quadro l’ Ouverture del "Vascello Fantasma" (1843) di Richard Wagner. Del resto sono già iniziati  tra i melomani i festeggiamenti per il 2° centenario della sua nascita, così come per Giuseppe Verdi (ambedue i titani dell'opera sono nati nel 1813).
Il melodramma è denominato più propriamente L’Olandese volante, ma è un titolo che può ingannare. In realtà si tratta di una cupa tragedia. Il capitano della nave olandese ha imprecato contro Dio in una tempesta ed è  costretto a subirne il castigo, dovendo vagare all’infinito per gli oceani, finché in uno dei suoi attracchi settennali ad un porto non troverà una donna che con il suo amore fedele ed eterno lo liberi da questo destino e lo salvi.
L’Olandese troverà questo amore puro e immenso nella giovane Senta che, affascinata dalla vicenda, desidera salvarlo. E lo farà, giurandogli eterno amore e morendo in mare per lui.
Una storia cupa, che ha però nella redenzione il suo finale; una redenzione ottenuta da un amore incondizionato, fino al sacrificio di sé.
Ho scelto di postare solo l’inizio dell’Ouverture; ma vi sono concentrati i due temi (Leitmotive) portanti: il drammatico destino del vascello fantasma dell’Olandese, sballottato dalle onde e preda dei venti, e il dolcissimo tema dell’amore puro e fedele di Senta.

 

6 commenti:

  1. Caro Antonio, ho sentito dei nuovi disagi metereologici in Toscana, mi dispiace molto.

    Ti penso.

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  2. E non solo in Toscana, purtroppo :-(

    Grazie del pensiero, mia cara Gianna :-)

    Un abbraccio affettuoso :-))

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  3. Buongiorno, sentivo anch'io degli allagamenti, ed anche qui vento e acqua si sono resi molto visibili a causa della loro intensità.

    Leggendo il post non posso fare a meno di domandarmi: dove va, l'uomo senza Dio? Ne abbiamo bisogno come l'acqua, come il sole, come l'aria. La sapienza che ci giunge da esso è una fonte inesauribile e per me: scalini da salire, pagine da voltare capendo che oggi capisci il ieri ma domani, se lo vorrai, capirai l'oggi. Insomma il Maestro di tutto. Infatti con la Sua luce, potrebbe illuminare ogni uomo nel profondo e ogni attività rispecchierebbe un pò di quella luce. Ma purtroppo oggi il paganesimo avanza, l'uomo si è creato altri idoli, altri re frutto dell'egoismo che conduce e lascia al buio. Il cuore dell'uomo dovrebbe essere culla di Dio non "covo o rifugio" d'altro ma la risposta dell'uomo a Dio è sempre libera.

    Insomma c'è bisogno in ogni campo di uomini di valore o meglio con valori.

    Un caro abbraccio

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    1. Condivido in pieno, carissima Terry, queste tue belle riflessioni.

      Se abbandoniamo Dio, l'uomo sperimenta la propria "nudità", la sua radicale miseria :-(

      Un caro abbraccio anche a te :-))

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  4. Bello Wagner ma bello quello che hai scritto, questo senso di autodistruzione lo vedo anch'io, forse tutti, visto che è un atteggiamento di questa nostra civiltà, che sembra rendersi conto che è la sua fine e si dà il colpo di grazia. Ma che poi l'amore incondizionato possa rimettere le cose a posto, questo non ci avevo pensato. Grazie

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    1. Solo l'amore può salvare l'umanità dal disastro totale.

      Un amore che sia vero, cioè donazione di sé per valori che contano, sull'esempio di Cristo che ha dato la vita per noi.

      Grazie a te, carissimo Luca, del tuo apprezzamento e delle tue osservazioni :-))

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